Portare

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portare


v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, e quindi spostando o trasferendo l’oggetto stesso da luogo a luogo: p. un pacco, un fagotto, un ombrello, una valigia, un vassoio; p. un fascio di legna; p. una sedia; determinando il modo: p. uno zaino sulla schiena; p. un bambino in braccio, in collo, a cavalluccio (in partic.: p. in seno, in grembo, detto della madre durante la gestazione); p. una borsa a tracolla; p. il fucile ad armacollo; p. una cartella sotto il braccio; determinando il luogo dove l’oggetto viene spostato o depositato: p. le valigie alla stazione, la damigiana in cantina, un libro in biblioteca, un cappotto in lavanderia, i quadri dal corniciaio; p. in tavola, servire le vivande, le varie portate; farsi p. la colazione a letto; si è portata a casa una bella coppa; determinando la persona alla quale l’oggetto è consegnato: portami il cappotto; porta una sedia per la signora; in trattorie: mi porti una bistecca, il conto, la lista dei vini; con riferimento a veicoli: la nave portava un carico di scorie radioattive; gli aerei che portano i pellegrini alla Mecca; con riferimento ad animali da soma: solo un mulo può portare un simile peso su per un sentiero così aspro. Locuzioni partic.: p. qualcuno in trionfo, sollevarlo in alto sulle braccia, per festeggiarlo, spec. dopo una vittoria sportiva; p. un cero alla Madonna, a s. Antonio, portarlo in chiesa, come offerta alla Madonna, a s. Antonio (anche fig., per significare che si è avuta una grande fortuna, o che si è scampati a un pericolo). In frasi proverbiali: p. legna al bosco, acqua al mare, vasi a Samo, nottole ad Atene, cavoli a Legnaia, e sim., fare cose completamente inutili o superflue. b. Recapitare, consegnare, recare (in questo caso si attenua l’accezione del sostenere, mentre prevale quella del movimento): il fattorino ha portato questo telegramma; hanno portato un regalo, dei fiori; p. in dono, in dote, in omaggio; porta a casa tutto lo stipendio senza tenere niente per sé; anche accostare, avvicinare: p. il cibo alla bocca; si portò la mano alla fronte. In usi fig., con sost. astratti: p. una notizia, un ordine, un messaggio; portatemi presto una risposta; ti prego di portargli i miei saluti; p. aiuto, soccorso; p. guerra, farla, dichiararla; p. qualcosa a conoscenza di qualcuno, fargliela sapere. c. Prendere con sé (non necessariamente addosso), per bisogno o comodità, spec. quando si viaggia, ci si trasferisce, si esce di casa: sarà meglio p. l’ombrello; ti sei portato da (o il) mangiare?; quando parto con l’aereo, porto con me solo una piccola borsa da viaggio; è vietato p. armi. d. Talora manca l’accezione del movimento, e si ha solo quella del reggere, del sostenere, o dell’avere su di sé: lo stelo porta il fiore; l’asta che porta la bandiera; le travi portano il tetto; la colonna porta il capitello. Nella scherma, p. il ferro, impugnare bene, tenere saldamente l’arma in pugno, in modo da poterla dirigere al bersaglio nel modo voluto (di taglio, di punta, ecc.). Anche, avere la capacità potenziale di sostenere, di reggere un determinato carico: riesce a p. sulle spalle con facilità una cassa pesante 100 chili; un camion che porta 50 quintali; una nave che porta 20.000 tonnellate; questa bilancia porta fino a 10 kg, ha la portata massima di 10 kg (v. portata); con riferimento alla disponibilità di posti in un veicolo: l’aereo porta 300 passeggeri; un’automobile che porta 5 persone al massimo. In partic., e per lo più con valore estens., di parti del vestiario o d’altre cose che si mettono addosso: porta sempre abiti molto eleganti; non porto mai il cappello; continua a p. una pelliccia passata di moda; porta la divisa solo quando è in servizio; p. la camicia sbottonata; p. il lutto, essere vestito a lutto; e con sign. più prossimo a «tenere temporaneamente» o «usare abitualmente»: p. i capelli lunghi, p. la barba, i baffi, le trecce; p. gli occhiali, le lenti a contatto, la parrucca. Fig., scherz.: p. i pantaloni (o i calzoni), detto di chi comanda, di chi svolge compiti tradizionalmente solo maschili: in quella casa è la moglie che porta i pantaloni!; hai capito chi è che porta i calzoni in casa loro? 2. Usi fig., connessi col sign. fondamentale: a. Detto di parti del corpo, tenerle in una determinata posizione, in un determinato atteggiamento: p. il braccio al collo; p. il busto eretto, la schiena curva; p. la testa, la fronte alta. b. Con senso affine ad avere (a cui si affianca in qualche caso anche quello di mostrare), in determinati casi: p. un nome celebre, illustre; l’opera porta il nome di tutti e due gli autori; l’articolo porta la firma del direttore del giornale; la lettera non porta la data; nell’incidente si è ferito al viso, e ne porta ancora i segni; che sia un uomo volgare, lo porta scritto in fronte. c. Detto di sentimenti, provare, nutrire: p. amore, odio, rancore a qualcuno; te lo prometto per l’affetto che ti porto; dopo tanto tempo mi porta ancora il broncio; cerca di p. pazienza ancora per qualche giorno; p. rispetto alla vecchiaia; non porta rispetto a nessuno. Solo ant. in altre espressioni: p. dolore, soffrire; p. opinione, credere; p. ferma credenza, essere fermamente convinto; p. fede, mantenerla, essere fedele: Fede portai al glorïoso offizio (Dante). Sempre di sentimenti, o di atteggiamenti dell’animo, ma con sign. più immediatamente vicino a quello fondamentale del verbo: p. chiuso in cuore un segreto, un dolore, un dubbio, serbarlo segretamente nel proprio intimo. d. Sopportare: p. con dignità il proprio lutto, le proprie disgrazie; lui fa i suoi comodi, e io ne porto le conseguenze. Nell’uso ant.: p. le ingiurie; p. pazientemente i mali; p. la povertà, le malattie (dove oggi si direbbe solo sopportare, sostenere, e sim.). Analogam., e più com.: p. bene il vino, l’alcol, berne in quantità senza ubriacarsi; p. bene, male gli anni, l’età, mantenersi bene in rapporto alla propria età, dimostrare meno o più anni di quelli che si hanno; fig., p. la propria croce, sopportare una disgrazia, un dolore; prov., ambasciator non porta pena, chi è incaricato di recare un’ambasciata non è responsabile del contenuto di questa. e. Sostenere, favorire, appoggiare: p. un candidato o p. la candidatura di qualcuno; ha fatto una carriera brillante perché era portato dal direttore. Con sign. analoghi, ma con traslati diversi: p. qualcuno alle stelle, esaltarlo con parole di grande ammirazione; p. in palma di mano, tenere in alta considerazione. 3. Per l’ampiezza delle sue accezioni, è molto frequente l’uso di portare in luogo di altri verbi, più appropriati ma meno comuni: a. Col sign. di condurre: p. i bambini al circo; p. il cane a spasso; mi ha portato a cena in un nuovo ristorante; l’hanno portato in prigione; se non migliora lo porteranno all’ospedale. Di strade, far arrivare in un luogo: tutte le strade portano a Roma (per lo più fig.: lo stesso scopo si può raggiungere con metodi diversi); questo viale porta direttamente in centro. Con sign. affine, far venire, far arrivare, prolungare fino a un determinato punto: hanno portato il gas metano anche nel centro della città; forse porteranno la ferrovia fino al nostro paese; fig. e scherz.: qual buon vento ti porta?, modo di esprimere meraviglia per una visita inaspettata ma gradita; fig.: p. l’acqua al proprio mulino, cercar di fare il proprio interesse; p. a maturazione, a compimento, a conclusione qualcosa, fare in modo che qualcosa giunga ai risultati che si erano prefissati. b. Trasportare, trascinare, detto spec. di acqua, di elementi naturali: la forza della corrente lo ha portato lontano; i fiumi portano le loro acque al mare; il fiume in piena portava con sé detriti d’ogni genere; andiamo dove ci porta la corrente (anche in senso fig.); le foglie portate dal vento volavano nell’aria; fig.: le tue promesse se l’è portate il vento, si sono dissolte, non sono state mantenute. c. Guidare, detto di veicoli: p. bene, male la macchina; ho fatto un corso di vela, ma da solo non so p. la barca; non sono capace di p. il motorino; p. la nave in porto (e, fig., p. in porto un affare, una faccenda, le trattative, condurle a termine, a buon esito). Sempre col senso di guidare, si dice anche (e spesso usato assol.), nel ballo in coppia, di quello fra i due ballerini, di norma il cavaliere, che guida l’altro, che ha cioè l’iniziativa dei passi e dei movimenti. d. Addurre: p. nuovi argomenti nella discussione; p. la testimonianza di qualcuno; portami le prove, se vuoi che ti creda; ti porterò un altro esempio; voglio portarti un paragone; dopo essersi comportato male ha portato delle scuse ridicole. e. Spingere, indurre: tutto porta a sperar bene; le cose dette portano a un’unica conclusione; ciò mi porta a crederti, a darti piena fiducia; è stata la disperazione a portarlo a quel gesto; solo l’affetto mi porta a dirti queste cose. f. Avere come conseguenza, implicare: la concorrenza porta un livellamento dei prezzi; questo fatto porterà delle conseguenze; la natura, almeno quella degli uomini, porta che vita e infelicità non si possono scompagnare (Leopardi); non com. nel sign. di esigere, richiedere: bisogna vestire come porta la stagione. g. Produrre: ogni albero porta i suoi frutti; e fig.: i miei sacrifici hanno portato i loro frutti; ecco i bei frutti che ha portato la tua pigrizia. Anche, far produrre, far nascere, recare con sé: l’inverno ci porta arance e mandarini; la primavera ci ha portato belle giornate; la vecchiaia porta molti disagi; la notte porta consiglio; p. la discordia in un luogo; p. gloria, onore; p. danno, rovina; p. fortuna, sfortuna, disgrazia; fam., p. bene, p. male. Talvolta anche preannunciare: vento, nubi che portano pioggia. h. Nelle operazioni aritmetiche, lo stesso che riportare, fare un riporto: 7 più 6 fa 13, scrivo il 3 e porto l’1, ecc. i. ant. Importare, recare giovamento: o frate, l’andar su che porta? (Dante). 4. Con avverbî: p. avanti, far avanzare, far progredire, svolgere: p. avanti un’azione, un’iniziativa, un discorso; p. (o tirare) in lungo, protrarre, prolungare, differire: p. in lungo un lavoro, una ricerca, una questione; p. in alto, sollevare: portate le braccia in alto e respirate profondamente (anche fig.: l’ambizione lo porterà molto in alto); p. su, far crescere, aumentare: il freddo ha portato su i prezzi della verdura; p. via, togliere da un luogo per trasportare altrove: me ne sono andato portando via tutta la mia roba; anche strappare, rubare, sottrarre: il vento mi ha portato via la sciarpa; gli hanno portato via il portafogli mentre era sull’autobus; p. via il posto a qualcuno; detto di persona, allontanarla, catturarla o farla morire: non si voleva staccare di lì, e dovettero portarla via a forza; i carabinieri l’hanno portato via; una polmonite lo portò via in pochi giorni. Con altro sign. l’espressione a portar via, lo stesso che da asporto (v. asporto). Con lo stesso senso di portar via, anche senza l’avv. (e più spesso nella forma rinforzata portarsi): che il diavolo ti porti!, che il diavolo se lo porti!, come esclamazioni di ira, di insofferenza e sim. 5. In marina, usato assol., si dice che le vele portano quando prendono bene il vento, quando cioè sono investite dal vento sulla superficie volta verso poppa; quindi, far p. le vele, orientare le vele o manovrare in modo che il vento agisca favorevolmente; donde la locuz. avere le vele in portare, il cui opposto è avere le vele a collo (v. panna2, n. 1). 6. intr. pron.: a. Andare, recarsi: portarsi sul luogo del disastro, della sciagura; l’ispettore si portò sul luogo del delitto; spesso esprime anche l’idea dello sforzo, della fatica sopportata per raggiungere una meta: strisciando sul pavimento riuscì a portarsi fino alla porta e a chiamare aiuto; si portò a fatica fin sulla soglia. Talvolta significa piuttosto presentarsi: portarsi candidato in un collegio. Di veicolo o d’imbarcazione, spostarsi: portarsi più a destra, portarsi verso il centro della strada, verso il marciapiede; portarsi di prua, di poppa, di traverso, sopravvento, sottovento, manovrare con la nave in modo da disporla in tale posizione. b. Comportarsi, agire: si è portato molto bene nei miei confronti; questo non è il modo di portarsi in pubblico; portarsi onestamente, correttamente, con signorilità, da gentiluomo, da mascalzone; diede qualche avvertimento alle donne, sul modo di portarsi con la signora (Manzoni). c. Stare, nel senso di essere in determinate condizioni fisiche: si porta bene, per gli anni che ha; raro e solo ant. portarsi male. ◆ Per gli usi proprî del part. pres. portante, come agg. e sost. e del part. pass. portato, come agg. e s. m., v. alle singole voci.