Petròlio

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petrolio


petròlio s. m. [dal fr. pétrole, lat. mediev. petroleum, cioè petrae oleum «olio di sasso»]. – 1. Nome con cui si indica comunemente il p. grezzo, liquido di aspetto oleoso, più o meno viscoso, di colore da giallastro a bruno-nero, dotato di odore caratteristico e di fluorescenza verde-azzurra: è costituito da una miscela complessa di idrocarburi liquidi della serie paraffinica, naftenica e, in piccola misura, aromatica (per cui si parla, a seconda della prevalenza, di p. paraffinici, naftenici, ecc.), nei quali sono disciolti altri idrocarburi, solidi o gassosi, e contiene anche piccole quantità di composti ossigenati, solforati, azotati, e misti (resinosi, asfaltici, ecc.); si ritiene derivi dalla trasformazione, ad opera di batterî anaerobî, di sostanze organiche di origine animale e vegetale contenute in grandi ammassi di sapropel formatisi sul fondo di mari bassi, lagune, ecc. Conosciuto fin dall’antichità con nomi diversi (olio di roccia, balsamo di terra, olio minerale, ecc.), si rinviene in natura in terreni di diverse età, in grandi cavità (sacche) o in falde che permeano rocce porose, dove formano giacimenti petroliferi, primarî o secondarî (v. petrolifero); il suo impiego, assai sporadico nell’antichità, risale in pratica agli inizî del sec. 19°; limitato dapprima alla sola illuminazione, ha subìto nel tempo una profonda evoluzione, per cui oggi il petrolio è una delle principali fonti di energia e di materie prime di importanza industriale. La ricerca del petrolio, la cui presenza è intimamente legata alle condizioni geologiche della regione, avviene attraverso l’esame dei caratteri stratigrafici e tettonici della regione stessa, tenendo conto di eventuali manifestazioni petrolifere (emanazioni, tracce di bitumi, ecc.), avvalendosi della ricognizione aerea, della prospezione geofisica, ecc., fino alla localizzazione dei possibili giacimenti, al loro accertamento mediante sondaggi esplorativi e alla trivellazione dei pozzi di estrazione; da questi il petrolio fuoriesce spontaneamente, soprattutto per la pressione esercitata dai gas che l’accompagnano; quando le forze naturali non sono sufficienti ad assicurare l’erogazione degli idrocarburi, oppure quando si voglia incrementarne la produzione, si può estrarre il petrolio per mezzo di pompe oppure ricorrere a particolari metodi di estrazione (per es. pompando acqua nelle rocce serbatoio, riciclando il gas associato al greggio, ecc.); per quanto concerne la coltivazione dei giacimenti sottomarini (detti anche off-shore), vengono impiegate le stesse tecniche di perforazione con speciali strutture di appoggio (piattaforme poggianti sul fondo marino); il petrolio estratto (privato dell’acqua salata e dei gas) viene trasportato, o via terra per lo più mediante oleodotti, o via mare con le navi petroliere, ai luoghi di consumo, anche a grande distanza, presso i quali avviene la sua lavorazione in grandiosi complessi industriali (raffinerie). Si ha dapprima un frazionamento primario che mira a suddividere il petrolio in frazioni (cioè in miscele, ancora molto complesse, di numerosi composti); esso consiste in una distillazione (detta anche topping) che separa, oltre alle sostanze gassose, benzina (leggera e pesante), cherosene, gasolio e olio combustibile (che può anche essere usato per la produzione di lubrificanti); le frazioni petrolifere ottenute con la distillazione sono in parte usate tal quali, previo trattamento di stabilizzazione, depurazione, ecc. e in parte vengono sottoposte a processi di conversione che hanno lo scopo di modificare sia la resa sia la qualità dei prodotti: per es., il cracking (v.), il reforming (v.), le operazioni di polimerizzazione e alchilazione, eventualmente integrate da un trattamento di isomerizzazione, atte a convertire i prodotti gassosi in benzine a elevato numero di ottani. P. agricolo, quello destinato all’alimentazione dei motori di macchine agricole e che, essendo esentato dall’imposta di fabbricazione, viene colorato in rosso per impedirne usi diversi da quello previsto. P. illuminante (o semplicem. petrolio), quello che, raffinato, è destinato all’illuminazione; con riferimento a questo la locuzione avv. e agg. a petrolio, nelle espressioni: illuminazione a p., lampade, lume a p., e cucine, fornello a p. (o che funzionano a p.), in cui la fiamma che illumina o riscalda è alimentata dal petrolio. Malattie da p., malattie provocate da idrocarburi non ciclici (generalmente in rapporto con attività lavorative o con fenomeni accidentali), che consistono essenzialmente in alterazioni cutanee (dermatiti croniche, condizioni precancerose), dell’apparato respiratorio (edema polmonare, polmoniti chimiche), del sistema nervoso (delirio, vertigini, torpore, coma, ecc.), dell’intero organismo. 2. In funzione appositiva, invar., di colore tra il verde e il blu, simile a quello del petrolio raffinato: una cravatta color petrolio; una camicetta blu petrolio. TAV.

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