Oriènte

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oriente


oriènte s. m. [dal lat. oriens -entis, part. pres. di oriri «nascere, sorgere» (sottint. sol «sole»)]. – 1. Uno dei quattro punti cardinali, quello dove il sole sorge (sinon. quindi di levante e di est): il cammino apparente del sole si svolge da o. a occidente; navigare verso o.; guardare, essere volto a o.; e per indicare la posizione relativa di un punto geografico rispetto a un altro: il paese si trova più a o. (più com. a est); la Grecia è posta a o. rispetto all’Italia. Anche, con sign. più ristretto, la zona del cielo o la parte dell’orizzonte dove sorge il sole: era già l’o. tutto bianco e li surgenti raggi per tutto il nostro emisperio avevan fatto chiaro (Boccaccio). In senso fig.: Però chi d’esso loco fa parole, Non dica Ascesi, ché direbbe corto, Ma Orïente, se proprio dir vuole (Dante, riferendosi al luogo di nascita di s. Francesco, da lui immaginato come un sole nato al mondo, secondo le parole di Tommaso da Celano: «Quasi sol oriens in mundo Beatus Franciscus vita, doctrina et miraculis claruit»). La luce viene dall’o., frase proverbiale usata in senso metaforico con interpretazioni varie, riferita ora alla luce del Vangelo, ora al fascino esercitato anticamente dalle civiltà orientali sul mondo greco, o più ampiamente al contributo che tali civiltà hanno recato al formarsi della civiltà mondiale; la frase compare già nel medioevo, nella sentenza ex oriente lux, ex occidente lex, che attribuisce all’oriente la sapienza, all’occidente, cioè a Roma, la fonte del diritto. 2. a. Regione orientale, parte di un territorio che è situata a est: l’o. dell’isola; l’o. europeo o d’Europa. b. In partic., e usato assol., oriente indicò già negli autori dell’antichità classica le culture, le religioni, le lingue dei paesi asiatici, assumendo un valore politico-geografico più preciso quando l’Impero romano fu diviso in Impero d’O. e Impero d’Occidente alla morte di Teodosio I nel 395, e quando all’Europa cristiana venne a contrapporsi l’Impero ottomano, di religione islamica. Con più recente, ulteriore distinzione geografica (sempre relativa tuttavia al paese scelto come punto di riferimento): Estremo O., l’insieme dei paesi asiatici più lontani (Giappone, Cina, Corea, ecc.); Medio O. (per calco dall’ingl. Middle East), area geografica comprendente i paesi africani e asiatici che si affacciano o gravitano sul Mediterraneo orientale (Turchia, Israele, Libia, ecc., in passato detti anche paesi del Levante o semplicem. Levante e per i quali sta diventando sempre più rara la denominazione precedentemente in uso di Vicino Oriente) e sul Golfo Persico (Arabia, Iraq, Iran, ecc.). Nel linguaggio polit. con Oriente o blocco orientale si sono designati, in contrapp. all’Occidente, gli stati socialisti gravitanti intorno all’URSS. O. cristiano, l’insieme delle culture e in partic. delle letterature cristiane nazionali (siriaca, copta, etiopica, armena, ecc.) irradiatesi dal Mediterraneo orientale fin dai primi secoli del Cristianesimo. Per l’Impero Latino d’O., v. latino; per lo scisma d’o., v. scisma. Storicamente fu chiamato questione d’o. il problema della liberazione dell’Europa dai Turchi e della nuova sistemazione della zona danubiano-balcanica, che travagliò le cancellerie delle potenze europee dal sec. 17°, quando cominciò a manifestarsi la crisi dell’Impero ottomano, fino alla prima guerra mondiale. Espresso per l’o. (più com. la corrispondente espressione fr. e ingl. Orient-Express), nome dato in passato ad alcuni treni che con varianti di percorso collegavano le metropoli nordeuropee con le capitali dell’Europa sud-orientale, e in partic. al treno che collegava Londra e Parigi a Istanbul (recentemente la denominazione è stata riesumata per un treno speciale di lusso che unisce Londra a Venezia). 3. Nella massoneria, Oriente, ogni luogo dove si trova e opera una loggia; Grande O., la loggia centrale, formata dai rappresentanti delle varie logge di una nazione e presieduta dal Gran Maestro. 4. O. delle perle, uno dei tre caratteri (insieme allo splendore e alla lucentezza) della superficie delle perle naturali, consistente in una translucidità profonda dovuta a un fenomeno di scomposizione della luce. Essenza d’o., o di perla, nomi con cui vengono anche indicati i pigmenti perlanti naturali o artificiali (v. perlante). 5. Come agg., ant. e letter., che nasce, che sorge: ella era come la statua collocata in vista del sole oriente (D’Annunzio).