Nano

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nano


agg. e s. m. (f. -a) [lat. nanus, gr. νᾶνος]. – 1. agg. a. Di individuo (o specie) animale o vegetale che ha statura fortemente ridotta rispetto a quella media della specie (o del genere), sia come condizione casuale e anormale (v. nanismo), sia come condizione normalizzata per selezione naturale o artificiale della specie e della razza: pianta n., un alberello n.; gallina n., cavalli nani. b. Con usi estens. o fig.: un edificio n., di piccole dimensioni rispetto alla norma o in confronto con quelli che lo circondano; con accezione più tecnica, in architettura, galleria n., bassa galleria ad arcatelle, come quelle che costituiscono i loggiati ricavati nello spessore del muro esterno di una chiesa, con archetti e colonnine, presenti solo nel romanico italiano e tedesco (Modena, Ferrara, Spira, Magonza, Worms). Ipod n., marchio registrato di un lettore portatile di musica digitale (v. ipod), di ridottissimo spessore e peso inferiore ai 50 g. c. In astronomia, stelle n., o semplicem. nane, le stelle della sequenza principale, la cui massa è pari o inferiore a quella solare, e che si trovano ad avere come fonte di energia la reazione nucleare di fusione dell’idrogeno in elio; nane bianche, stelle molto dense che, secondo la corrente teoria dell’evoluzione stellare, costituiscono lo stadio finale delle stelle aventi massa minore di 1,4 masse solari (v. anche stella1). 2. Come s. m.: a. Individuo di ridotta statura corporea, la cui altezza, a pari condizione di gruppo etnico ed età, risulta di gran lunga inferiore alla norma: un n. e una n.; i n. del circo equestre; anche come figura della mitologia popolare: Biancaneve e i sette Nani, celebre fiaba dei fratelli Grimm (da cui W. Disney ha tratto nel 1939 un famoso film a disegni animati), nella quale una fanciulla trova rifugio dalle persecuzioni della matrigna presso sette nani. b. In senso fig. e spreg. (contrapp. a gigante e con usi analoghi a quelli di pigmeo), persona di scarse qualità, notevolmente inferiori a quelle della media o di altri con cui si confronta: il maestro era davvero un grand’uomo, il discepolo è solo un nano. Nani sulle spalle di giganti, frase che s’incontra per la prima volta (intorno all’anno 1160) nel Metalogicon di Giovanni di Salisbury, spesso ripetuta – spec. durante la polemica accesasi in Francia alla fine del sec. 17°, e protrattasi poi per molto tempo, nota come querelle des anciens et des modernes – per esprimere un rapporto di dipendenza della cultura moderna dall’antica: i moderni possono vedere più lontano non per l’acutezza della loro vista o l’altezza della statura, ma perché sono portati in alto dalla grandezza degli antichi. ◆ Dim. nanino, nanétto, nanuzzo, e tra dim. e spreg. nanerèllo, naneròttolo, tutti con i rispettivi femm. (in partic., naneròttolo e naneròttola, di persona bassa e mal conformata).

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