Miniatura

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miniatura


s. f. [der. di miniare]. – 1. a. L’arte di dipingere in piccole proporzioni, con colori e oro, su pergamena, carta, rame, avorio, ecc. In origine, la decorazione dei codici col minio. b. In senso concr., lavoro d’arte eseguito con la tecnica della miniatura; avorio, pergamena, o illustrazione, figura, ritratto miniati: codice ricco di miniature; una preziosa m.; le m. di Simone Martini, di Lorenzo Monaco; le m. della Bibbia di Borso d’Este. Fig., essere o parere una m., di dipinto o altro lavoro, di una pagina o di un’intera opera letteraria, eseguiti con minuziosa e delicata cura dei particolari; anche, di volto femminile o infantile che presenti lineamenti soavi e aggraziati. 2. estens. In cinematografia, modellino appositamente costruito per l’esecuzione di un particolare trucco cinematografico mediante il quale una scena, che sullo schermo apparirà di proporzioni normali e nella quale si vedranno personaggi in azione, è in pratica costituita da due parti distinte, una di dimensioni naturali e l’altra in scala ridotta. 3. Come locuz. avv. e agg., in miniatura, in dimensioni molto ridotte rispetto alla realtà o alla normalità, con riferimento o a riproduzioni in formato ridottissimo ma fedeli di strutture reali (un gesso del duomo di Milano in m.; modellino della stazione di S. Maria Novella in m.), o a oggetti e strutture imitati o ispirati dalla realtà, con adattamenti di fantasia, e sempre in dimensioni molto più piccole di quelle naturali (un minigolf con ponti, castelli, mulini in miniatura). Anche riferito, per iperbole, a persone: un ometto, una signorina in m., di bambini che abbiano l’atteggiamento e i modi di persone adulte; meno com., un commerciante, un industriale in m., che esercitano un’attività commerciale o industriale su scala ridotta. 4. Con valore attributivo, in elettronica, condensatori, tubi miniatura, di dimensioni ridotte rispetto a quelli normali. ◆ Dim. e vezz. miniaturina (nei sign. concreti).