Materiale

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materiale


agg. e s. m. [dal lat. tardo materialis, agg. der. di materia «materia»]. – 1. agg. a. Della materia, che consta di materia, di cose che si presentano come oggetti sensibili e occupano un’estensione spaziale: una realtà m.; beni m., in economia, le ricchezze, cioè i beni consistenti in cose corporee, considerati dalla scuola classica gli unici beni economici, e in contrapp. ai quali furono detti beni immateriali i servizî o effetti utili dei beni materiali che secondo altri economisti non andavano distinti dai primi sul piano economico; bibliografia m. (v. bibliografia, nel sign. 4). Cultura m., in archeologia e in antropologia culturale, l’insieme dei prodotti del lavoro umano (arnesi, manufatti) caratteristici di una popolazione e di un determinato modo di produzione; con senso più ampio, nella storiografia, il complesso dei modi della vita quotidiana proprî di un ambiente e di un’epoca, distinto quindi dalla cultura intesa come insieme di istituzioni, modelli di comportamento, o sistema di credenze. In fisica, corpo m., porzione di materia; punto m., in meccanica, la schematizzazione di un corpo materiale, allorché la piccolezza delle sue dimensioni rispetto a quelle della regione di spazio in cui si svolge il suo moto permette di considerarlo puntiforme: il moto del corpo si identifica allora con quello del punto, nel quale si immagina concentrata tutta la sua massa. Considerando la materia nel suo aspetto statico, si parla di massa m. (o massa inerziale) in contrapp. a massa gravitazionale. Spesso contrapposto a morale, spirituale, intellettuale, soprattutto in relazione agli aspetti fisici della vita umana: forza m. (o forza bruta), opposta a forza morale; lavoro m. e intellettuale; soccorso, aiuto, conforto morale e m.; benessere, felicità materiale. Con valore quasi di «reale, effettivo» nelle espressioni: errore m., di disattenzione, non di giudizio; essere nell’impossibilità m.; non avere il tempo m. di fare qualche cosa. Come termine filosofico, il suo sign. varia secondo quello del concetto di «materia» cui si riferisce; può quindi opporsi tanto a formale (per es. nella distinzione tra verità materiale e verità formale) quanto a spirituale o a ideale. Nel linguaggio giur., teoria m. del diritto (in contrapp. a teoria formale del diritto), quella che identifica lo specifico del diritto nel contenuto delle norme e non nella loro struttura formale (per es., la teoria del diritto come «minimo etico»); costituzione m., l’insieme dei principî che strutturano un ordinamento giuridico-politico, considerati a prescindere dal loro essere contemplati nella costituzione «formale»; reato m., condotta socialmente dannosa o almeno altamente pericolosa: può essere penalmente perseguita, anche se non contemplata formalmente dalla legge come reato, in alcuni ordinamenti giuridici generalmente illiberali. b. Riferito a persona, grossolano, ignorante: io sono uomo di queste cose assai m. e rozzo (Boccaccio); come sei m.!, a persona che abbia modi molto grossolani; con questa accezione anche il pegg. materialàccio, e l’accr. materialóne, con valore di sost.: lo stava guardando con un’attenzione estatica, come un materialone sta sulla piazza guardando al giocator di bussolotti (Manzoni). Meno com. riferito a oggetto che abbia aspetto massiccio e inelegante o ad azione che riveli rozzezza e grossolanità di modi. 2. s. m. a. In senso ampio, sostanza particolare avente determinati caratteri; ha quindi sign. vicino a quello di materia, ma mentre materia indica per lo più una sostanza omogenea, materiale può indicare un insieme di sostanze anche non omogenee, le quali abbiano in comune soltanto la destinazione a un’unica funzione (oppure anche l’origine, come nelle espressioni materiali di deposito, in geologia, materiali di scarico, materiali di rifiuto, ecc.). Inoltre, il concetto di materiale può essere comprensivo anche di sostanze che abbiano già ricevuto una prima elaborazione; per es., le sostanze impiegate per costruire manufatti, e ottenute generalmente tramite elaborazione più o meno complessa di determinate materie prime: m. avanzati, quelli che, nei confronti dei m. tradizionali, sono caratterizzati, rispetto al costo delle materie prime, da un alto valore aggiunto (dovuto all’elevato investimento sia nella ricerca sia negli impianti) e da elevate prestazioni; m. strategici, quelli che, considerati essenziali per usi militari, nonché per fini relativi alla produzione e al trasporto dell’energia, dell’informazione, ecc., risultano inferiori al fabbisogno, sia per la scarsità delle materie prime, sia per la difficoltà o l’alto costo della lavorazione. I materiali sono tradizionalmente classificati con riferimento alle sostanze che li costituiscono o alle materie prime da cui sono ottenuti per mezzo di trattamenti che ne determinano struttura e proprietà: m. compositi (v. composito), m. metallici (v. metallico), m. polimerici (v. polimerico), m. vetrosi (v. vetro, n. 3), m. ceramici (v. ceramica e neoceramica); m. sintetici (v. sintetico), ecc.; m. cementizî, prodotti inorganici preparati artificialmente per cottura, a temperature relativamente elevate, di particolari rocce (argilla, calcare, gesso), e successiva macinazione: la polvere così ottenuta (legante), mescolata con acqua, forma la pasta cementizia entro cui vengono dispersi elementi litoidi (inerti), e il conglomerato che ne risulta prende il nome di malta o calcestruzzo a seconda che l’elemento lapideo aggiunto sia sabbia oppure una miscela di sabbia e ghiaia. I materiali sono inoltre classificati con riferimento alle proprietà che ne caratterizzano l’impiego: m. luminescenti (o fosfòri), m. magnetici, m. isolanti, m. semiconduttori, ecc.; in fotografia, m. sensibili, denominazione generica delle pellicole, delle carte sensibili, delle carte per stampa e di qualsiasi prodotto che presenta un’emulsione sensibile, in grado cioè di reagire al potere attinico della luce; oppure con riferimento al settore d’impiego: m. per l’elettronica, m. per le applicazioni biomediche, m. per l’industria aerospaziale, m. per l’utilizzazione dell’energia, m. per l’edilizia, ecc. Più in generale, nella tecnica edilizia, stradale, idraulica, meccanica, m. da costruzione (detti anche m. strutturali), le sostanze naturali o artificiali che entrano a far parte di una struttura; e in senso ampio, scienza dei m., l’insieme delle conoscenze, in genere multidisciplinari, relative alla struttura, alle proprietà e al comportamento dei materiali. b. Insieme di arnesi, di oggetti, di attrezzature necessarie a esplicare una determinata attività: m. ferroviario; m. rotabile; m. scolastico; m. educativo; m. chirurgico; m. ospedaliero, ecc. Fig., il m. umano, gli uomini considerati come elemento necessario al compimento di un’azione, per lo più di guerra o sportiva, o per l’attuazione di un’impresa, di un lavoro complesso: quello che più conta è il m. umano. c. Insieme di documenti, di appunti, di informazioni preparatorî a un lavoro storico, filologico, giornalistico, ecc.: raccogliere il m. per un’opera monografica, per una serie di articoli, per un film documentario, per una trasmissione culturale; mandare il m. per posta (elettronica), per corriere. ◆ Dim. materialétto; spreg. materialùccio; accr. materialóne, materialòtto; pegg. materialàccio (tutti riferiti a uomo più o meno grossolano). ◆ Avv. materialménte, in modo concreto, tangibile: assistere materialmente un ammalato; la persona che ha compiuto materialmente il delitto (distinta, per es., dal mandante); dal punto di vista finanziario: aiutare materialmente una persona; dipendo materialmente da mio padre; in base alla realtà oggettiva, alla situazione attuale: oggi mi è materialmente impossibile venire da te. Meno com., in modo materiale, meramente fisico, senza spiritualità: non si può vivere solo materialmente, come gli animali.