Indùstria

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industria


indùstria s. f. [dal lat. industria «attività, operosità», di etimologia incerta]. – 1. Operosità, diligenza ingegnosa, sia rivolta a raggiungere un particolare intento, sia come qualità abituale, costante: quello imperio maraviglioso ... ottenuto colla nostra i., amplificato con nostre armi latine (L. B. Alberti); l’i. dell’uomo supera gli ostacoli della natura; l’ammirevole i. delle api, delle formiche, dei castori. Talora, anche, abilità, accorgimento, arte sottile nel trovare i mezzi più adatti allo scopo o nel fare il proprio vantaggio: adoperarsi con ogni i.; usare ogni i.; poscia che udito ebbe lodare la ’ndustria di Bergamino (Boccaccio). Con sign. particolari: campare d’i. (raro sull’i.), vivere di espedienti, ingegnandosi a far di tutto, senza esclusione talvolta di attività illecite e disoneste; cavaliere d’i. (calco del fr. chevalier d’industrie, ant. de l’industrie), chi vive di raggiri e d’imbrogli, avventuriero. 2. Nell’uso com.: a. In senso generico, l’attività umana diretta alla produzione di beni e servizî, anche nelle sue forme più semplici: i. domestica, attività di produzione svolta dal nucleo familiare (a volte con l’aiuto di dipendenti); i. a domicilio, lavorazione di materie prime fornite dall’imprenditore svolta a casa propria dal lavoratore; i. capitalistica o moderna, attività di produzione svolta nelle fabbriche e destinata al mercato. b. In senso specifico, ogni attività produttiva del settore secondario dell’economia (diversa quindi dalla produzione agricola o settore primario, e dalle attività commerciali e di servizî, o settore terziario): i prodotti dell’i.; favorire lo sviluppo dell’i.; scienze applicate all’industria. Con riferimento ai varî settori dell’attività industriale: industrie di occupazione, quelle che procurano prodotti della natura al di fuori di quelli agricoli (per es., caccia, pesca, esercizio di cave e miniere); i. di trasformazione, quelle dirette a trasformare prodotti dell’agricoltura o dell’industria di occupazione in altri beni utili ai bisogni della vita (per es., l’industria alimentare, cartaria, meccanica, tessile); i. di prestazione, quelle rivolte alla produzione di servizî da mettere a disposizione del pubblico (per es., l’industria del turismo, dello spettacolo, dei trasporti e delle comunicazioni); grande, media, piccola i., con riferimento all’importanza economica, alla potenza finanziaria, alla quantità di manufatti prodotti e al numero dei lavoratori impiegati; i. pesante, denominazione tradizionale dell’industria siderurgica in genere. c. Ogni singola impresa industriale: ereditare un’i. dolciaria; è dirigente in una grande i.; possiede una piccola i. di materie plastiche. d. Il complesso delle imprese di un dato settore industriale: gli interessi dell’i. meccanica; la crisi dell’i. chimica; anche, l’insieme di tutte le industrie di una zona o di un paese: l’i. lombarda; l’i. nazionale; lo sviluppo, la crisi dell’i. italiana. 3. estens. e fig. a. I. culturale (calco del ted. Kulturindustrie, termine introdotto nel 1947 dai filosofi e sociologi ted. Th. W. Adorno e M. Horkheimer), il sistema degli apparati di produzione e diffusione della cultura di massa, in partic. i moderni mass-media e i mezzi di riproduzione tecnica dell’immagine e del suono; anche, gli stessi prodotti culturali diffusi a livello industriale e destinati al consumo delle masse popolari nel tempo libero. b. I. del crimine, l’attività criminosa, in quanto sia organizzata, ramificata, e produttrice di larghi guadagni (lo stesso che criminalità organizzata). 4. a. In paletnologia e in etnografia, l’attività svolta dai popoli preistorici e dai popoli primitivi attualmente esistenti per la fabbricazione di oggetti d’uso; è generalmente determinata dal materiale adoperato (per es., i. litica o i. ossea), o riferita alla civiltà di cui è espressione (i. musteriana, i. levalloisiana). b. Con sign. concr., in paletnologia si designano abitualmente con questo nome anche i prodotti di tale attività, cioè armi e strumenti di materiali non deperibili o comunque conservatisi fino a noi, soprattutto quando appartengono a un unico tipo.