Giubba²

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giubba2


giubba2 s. f. [dall’arabo giubba, che indicava una sottoveste di cotone]. – 1. ant. a. Indumento da uomo o da donna di origine orientale, consistente in una specie di tunica con maniche, portata dapprima come sottoveste vennero le due giovinette in due g. di zendado (Boccaccio). b. Specie di sopravveste di cuoio imbottito, in uso nell’abbigliamento militare durante la guerra dei Trent’anni (1618-1648). c. Veste maschile, in uso, con varie modificazioni nella lunghezza e nella forma delle maniche, dal sec. 12° al 17°, tipica delle classi aristocratiche e perciò fatta di stoffe pregiate. 2. Nell’uso moderno: a. La giacca dei militari; per metonimia, al plur., giubbe rosse, i componenti di alcuni corpi militari caratterizzati appunto dal colore rosso della giubba, come, nella 2a metà del sec. 18°, le forze armate inglesi in guerra contro gli Stati Uniti, e, oggi, la polizia a cavallo canadese. Locuzioni fig.: voltare o rivoltare la g., mutare partito, cambiare opinione politica, soprattutto per opportunismo (cfr. casacca, e anche voltagabbana); tagliare la g. addosso a uno, sparlarne in sua assenza (più com. tagliare i panni). b. Il giacchetto della divisa dei fantini, generalmente di seta e con i colori della scuderia, la cui estremità inferiore viene racchiusa entro la cintura dei calzoni. c. tosc. Abito maschile da cerimonia, di panno nero e con due falde dietro; marsina. ◆ Dim. giubbétta, giubbettina, giubbina, e giubbino m., giubbétto m. (v.); accr. giubbóna, e giubbóne m. (v.), giubbòtto m. (v.); pegg. giubbàccia.

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