Convertitóre

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convertitore


convertitóre s. m. [der. di convertire; i sign. tecnici sono modellati sull’ingl. converter]. – 1. (f. -trice) Chi converte alla fede: messer santo Francesco fu grande c. d’anime (Fra Giordano). 2. Nella tecnica, apparecchio o dispositivo per effettuare una conversione (anche come agg., apparecchio convertitore). In partic.: a. In chimica, apparecchio ove avvengono reazioni di conversione o anche semplicemente trasformazioni di un composto in un altro (per es., i c. di Parson, di Ostwald, ecc., nei quali si fa avvenire la trasformazione dell’ammoniaca in ossido di azoto). b. In elettronica: c. analogico-digitale e digitale-analogico, unità elettronica che restituisce in uscita in forma digitale ogni segnale analogico applicato in ingresso, e viceversa; c. di frequenza, per variare la frequenza di un segnale periodico (v. conversione, n. 2 f); c. d’immagine, dispositivo optoelettronico impiegato per individuare, per es. su uno schermo televisivo, oggetti irraggianti energia che non cade nel campo del visibile; c. di standard, apparecchio elettronico usato per convertire un segnale video in altro conformato secondo uno standard diverso, rendendo così possibile l’interconnessione di reti televisive con caratteristiche non identiche (per es., nella televisione a colori, il passaggio da una rete che adotta il sistema PAL a una che adotta il sistema SECAM). c. In elettrotecnica, ogni macchina o dispositivo usati per la conversione dell’energia elettrica (raddrizzatori, invertitori, devoltori, survoltori, trasformatori, commutatrici); nelle espressioni c. fotoelettrico e c. termoelettrico il termine è sinon. di generatore. d. In meccanica, c. di coppia, lo stesso che trasformatore di coppia. e. In metallurgia, apparecchio che serve all’affinazione di una lega allo stato liquido (per es., una ghisa) o all’ossidazione di un prodotto intermedio (per es., una metallina); c. Bessemer, c. Thomas, usati nei processi di affinazione della ghisa in acciaio, rispettivam. a rivestimento di silice, per la ghisa siliciosa e senza fosforo, e a rivestimento di dolomite, per le ghise fosforose. f. In radiotecnica, apparecchio usato per convertire in un altro campo di frequenze il campo di sintonia di un radioricevitore, cioè per adattare un ricevitore a un campo di frequenze diverso da quello per il quale il ricevitore è stato progettato.

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