Commèrcio

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commercio


commèrcio s. m. [dal lat. commercium, comp. di con- e merx mercis «mercanzia»]. – 1. a. Attività economica che mira a trasferire i beni dal produttore al consumatore, sia direttamente sia soprattutto attraverso l’opera di intermediarî; si attua o con lo scambio di due prodotti o con la cessione di un prodotto in cambio di denaro: esercitare il c.; darsi al c.; essere in (o nel) c., esercitarne abitualmente l’attività; ritirarsi dal c.; riferito agli oggetti prodotti, essere in c., fuori c., trovarsi o no in vendita (e così mettere in c. e sim.); esemplare fuori c., esemplare di opera a stampa non destinato alla vendita; trattato di c.; camera di c. (v. camera, n. 6 c). In partic., con riguardo ai modi e alle forme dell’attività: c. internazionale o interstatale, o c. con l’estero, quello che ha luogo tra uno stato e un altro, e può essere di esportazione, d’importazione e di transito; c. interno o domestico, che si svolge entro i confini di uno stato; c. all’ingrosso, esercitato o da imprese commerciali, spesso con l’intermediazione di speciali agenti, o direttamente dai produttori, o da cooperative di consumo e di vendita, che trattano in genere grosse partite di merce per lo più vendendole ad altri rivenditori; c. al minuto o al dettaglio, esercitato da imprese individuali o sociali con modeste possibilità finanziarie, che si limitano a vendere al consumatore un solo prodotto o una serie di prodotti affini; c. ambulante, quello esercitato da commercianti ambulanti o girovaghi; c. a termine, speciale forma di rapporto commerciale in cui è previsto che l’esecuzione del contratto, cioè la consegna della merce da parte del produttore, sarà differita nel tempo a una data, spesso incerta, più o meno distante dal momento della conclusione del contratto stesso; c. elettronico (detto anche e-commerce), l’insieme delle transazioni commerciali che hanno luogo via Internet (con pagamento mediante carta di credito o altre forme analoghe); c. equo e solidale (o equocommercio), finalizzato a favorire la crescita commerciale dei paesi in via di sviluppo, esportatori di varî prodotti, con un’equa remunerazione. Specificando il genere dei prodotti: c. della frutta, della verdura; c. dei tessuti; c. delle armi (ma, quando sia illegale, traffico d’armi); c. della (più comunem. di) valuta. b. Locuzioni: fare commercio di una cosa, farne oggetto di traffico; ma anche estens. o fig. e come giudizio di condanna o di riprovazione: fare c. delle cose sacre, a scopo di lucro; fare c. della propria coscienza; far c. di sé, della propria persona, del proprio corpo, prostituirsi. 2. letter. Relazione, rapporto fra persone o enti: prescrisse al bibliotecario che mantenesse commercio con gli uomini più dotti d’Europa (Manzoni); c. epistolare, corrispondenza, carteggio; il c. con gli altri uomini, con i nostri simili, i rapporti sociali; Che intollerabil noia Gli ozi, i c. usati (Leopardi), i contatti quotidiani con le solite persone; c. col nemico, lo stesso che intesa col nemico; c. carnale, rapporto sessuale.