Ceménto

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cemento


ceménto s. m. [lat. caementum, in origine «rottame (da impastare con calce)», poi «materia cementante, sorta di calcestruzzo», der. di caedĕre «tagliare, spezzare»]. – 1. Sostanza che, interposta fra altri corpi, è atta a riunirli saldamente fra loro. Con sign. specifico il termine è prevalentemente adoperato come sinon. di c. idraulico, sostanza polverulenta che con acqua fornisce un impasto capace di legare tra loro materiali litoidi, rapprendendosi e indurendo fortemente; è ottenuto con la cottura ad alta temperatura (circa 1500 °C) di una intima mescolanza di calcare e argilla (nel rapporto medio di 77 e 23) e successiva macinazione molto spinta con l’aggiunta di gesso (5%). Con opportune specificazioni esso indica poi o particolari tipi di cemento idraulico (c. Portland, c. pozzolanico, c. d’altoforno, c. ad alta resistenza, c. bianco, c. a presa rapida, ecc.), o sostanze in qualche modo cementanti (per es. il c. bituminoso), o materiali che hanno tra i loro costituenti un cemento (c. fibroso, c.-amianto, c. retinato, ecc.). C. armato, materiale (detto anche calcestruzzo armato, e spesso indicato con la sigla CA) e sistema costruttivo risultanti dall’unione di calcestruzzo cementizio con barre di acciaio disposte nelle zone tese della struttura, in modo che le sollecitazioni di compressione siano assorbite dal calcestruzzo e quelle di trazione dall’acciaio. C. armato precompresso, tecnica costruttiva, e materiale con essa ottenuto (per lo più indicati con la sigla CAP), con la quale si comprime, prima della messa in esercizio, una struttura in calcestruzzo cementizio che dovrà essere sottoposta a flessione (o a trazione); la compressione si ottiene disponendo dei fili di acciaio in apposite cavità lasciate nella struttura, tirando i fili stessi dagli estremi per mezzo di martinetti e poi lasciandoli liberi dopo averli ancorati sulle testate. 2. In sedimentologia, i minerali di deposizione secondaria (calcare, dolomite, silice, ecc.) che legano gli elementi di un giacimento detritico precedentemente sciolto: c. calcareo, c. siliceo. 3. In anatomia, il tessuto, analogo al tessuto osseo, che riveste la radice dei denti, proteggendone la dentina; è costituito di una sostanza granulosa e di elementi cellulari detti cementoblasti. 4. Legante a rapida presa usato in odontoiatria conservativa per il riempimento di cavità e, in protesi dentarie, per fissare sul dente intarsî o capsule. 5. fig., non com. Ciò che serve a unire, a stringere, a rinsaldare un vincolo: le comuni disgrazie sono un c. dell’amicizia.

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