Banca

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banca


s. f. [dal germ. bank «panca»]. – 1. Variante ant. o region. di panca e banco. 2. a. Istituto che compie operazioni monetarie e creditizie, e la cui funzione principale, oltre alla custodia di valori e ai pagamenti, è quella di farsi intermediario nella circolazione della moneta, raccogliendo il risparmio e concedendolo in prestito: b. di credito ordinario, b. di credito mobiliare, b. di credito fondiario; b. centrale o istituto di emissione (nel nostro paese la Banca d’Italia), autorità monetaria che controlla il sistema creditizio attraverso l’emissione di biglietti di banca, l’accettazione di depositi e la concessione di crediti alle altre banche (b. ordinarie) e in genere al mercato monetario, la determinazione del tasso di sconto e i trasferimenti in moneta e in oro con le banche centrali di altri paesi; b. popolari, istituti di credito di tipo speciale creati per sovvenire con piccoli prestiti le classi meno agiate (piccoli commercianti, artigiani, agricoltori, ecc.); impiegato, funzionario di b.; depositare, riscuotere un assegno in b.; operazioni di b.; avere depositi in b., ecc.; biglietto di b., banconota emessa dalle banche a ciò autorizzate (oggi, nel nostro paese, soltanto dalla Banca d’Italia), distinto dal biglietto di stato; banca etica, che investe in attività e iniziative socialmente utili il denaro dei risparmiatori, impegnandosi a gestirlo in modo trasparente e mettendo perciò in condizione la propria clientela di verificarne l’effettiva destinazione. Per la locuz. aggettivale fuori banca, v. fuoribanca. b. Edificio o parte di un edificio in cui ha sede l’istituto: costruzione di una nuova b.; andare in b. o alla b.; i sotterranei della B. d’Italia. 3. Per analogia: a. Centro specializzato nel prelievo e nella conservazione di materiale biologico da trapiantare o trasfondere a scopo terapeutico, o da utilizzare con altre specifiche finalità: b. del sangue, del midollo osseo, della cornea (impropriam. ma comunem. detta b. degli occhi), del rene, dello sperma, ecc., complessivamente indicate come banche degli organi e dei tessuti. b. In informatica, b. dei dati (ma più com. b. dati), archivio (gestito per mezzo di elaboratori elettronici) di informazioni omogenee e relative a un campo concettuale ben identificato, le quali siano state classificate, codificate, organizzate e registrate in apposite memorie in modo da facilitare il loro reperimento da parte di categorie più o meno vaste di utenti. c. Banca del tempo, associazione di mutuo sostegno, promossa o patrocinata da un ente locale, i cui aderenti si scambiano prestazioni varie la cui portata si calcola sulla base del tempo effettivamente impegnato per svolgerle. 4. Dal sign. originario di banco o panca, il termine designò nel passato: a. A Venezia, a Modena, in Sicilia e altrove, la suprema magistratura collegiale, che sedeva sopra una panca di legno; e capo di b. era detto il capo di tale magistratura. b. Il tribunale, dal banco dinanzi al quale i giudici sedevano; da cui, sedere alla b., sedere in tribunale. c. La tavola o il luogo dove si arruolavano i militari; quindi, scrivere uno alla b., arruolarlo. 5. Nome che si dà ai terrapieni a gradoni, costruiti a ridosso degli argini dei fiumi, per rafforzarli verso l’esterno; sono in genere non più di tre, chiamati rispettivam. banca il primo, più alto, immediatamente a ridosso dell’argine, sottobanca il secondo e piè di banca il terzo. ◆ I dim. banchétta, bancarèlla o bancherèlla e il pegg. bancàccia si riferiscono tutti al sign. 1 (raram. al 2) o hanno usi e sign. particolari, per i quali si vedano le singole voci.

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