Ampólla

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ampolla


ampólla s. f. [lat. ampŭlla, dim. di amphŏra «anfora» (nella pronuncia pop. ampŏra)]. – 1. Piccolo recipiente di vetro, di cristallo, o anche, meno spesso, di argilla o di metallo, a collo sottile e corpo a globo, a lente, a tronco di cono, adoperato già dagli antichi per contenervi gli olî del bagno o bevande varie, e oggi, in coppia, per portare in tavola, con apposita ampolliera, l’olio e l’aceto, e, nell’uso liturgico, per contenere l’acqua e il vino per la messa (più comunem. dette ampolline), gli olî santi e il crisma. 2. Nella tecnica, involucro, generalmente in vetro speciale, destinato a sede di un fenomeno che deve avvenire fuori del contatto atmosferico, nel quale perciò è fatto il vuoto, o è contenuto un gas inerte sotto pressione (lampade elettriche, tubi termoelettronici, ecc.); il nome è esteso talora anche al dispositivo contenuto nell’involucro (a. per raggi X, a. termoionica, il tubo per raggi X e rispettivamente il tubo termoelettronico). 3. a. In anatomia, nome dato a espansioni di canali o condotti varî, nelle quali per lo più si raccolgono secreti o escreti: a. di Galeno, alla base del cervello, a. di Vater, nella parete duodenale, a. rettale, a. del deferente, ecc. b. In zoologia: a. seminifere, vescicole della gonade maschile dei pesci e degli anfibî, in cui si evolvono gli spermatogonî; ampolle del Lorenzini, organi di senso della cute dei pesci cartilaginei, situati nel capo, che hanno la funzione di far avvertire all’animale le variazioni di temperatura e forse anche quelle di pressione. 4. ant. Bolla d’aria prodotta dalla pioggia che cade sull’acqua, e anche bolla, bollicina in genere. ◆ Dim. ampollina (in partic., ampolline, quelle del vino e dell’acqua per la messa), ampollino m. (v. la voce), ampollétta. In marina, si chiama ampollina, o ampolletta, una piccola clessidra a sabbia, della durata di 15 o 30 secondi, che fa parte del solcometro a barchetta, strumento usato per misurare da bordo la velocità di una nave.

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