Hadid, Zaha

Lessico del XXI Secolo (2012)

Hadid, Zaha


Hadid, Zaha. – Architetto irachena naturalizzata britannica (n. Baghdad 1950), ha studiato matematica all’American University di Beirut per poi trasferirsi a studiare a Londra, dal 1972 al 1977, all’Architectural association. Inizialmente socia, dal 1977, del suo maestro Rem Koolhaas nell’Office for metropolitan architecture (OMA), aprì un proprio studio a Londra nel 1980, che dopo oltre tre decenni di attività vanta 950 progetti sparsi in 44 continenti e uno staff di 350 collaboratori di oltre 55 nazionalità. Dagli anni Ottanta ha insegnato all’Architectural association dopo aver ricoperto alcuni incarichi importanti: il Kenzo Tange chair alla Graduate school of design di Harvard e la Sullivan chair all’University of Illinois di Chicago. Nel panorama architettonico contemporaneo è la prima donna ad aver vinto il Pritzker prize nel 2004. Creativa, lontana dai classici schemi tipologici, influenzata dall’avanguardia russa degli anni Venti del 20° sec. e dall'alta tecnologia ha cambiato la geometria delle costruzioni con uno spirito modernista che l'ha resa la principale esponente nel panorama del decostruttivismo architettonico. La sua attività spazia dalla pittura all’architettura, in un campo progettuale che va dall’intervento urbano a grande scala alla creazione d’oggetti d’arredo. Hadid deve la sua notorietà internazionale alla vittoria nel discusso concorso The Peak (Hong Kong, 1983), per il quale realizzò disegni di straordinaria originalità che, sebbene rimasero solo sulla carta, sono alla base della sua fama di architetto creativo che considera il disegno e la pittura come mezzi per esplorare i diversi aspetti del progetto. Non a caso la sua opera grafica e pittorica è stata esposta nei più importanti musei, fra cui il MOMA di New York, la Galleria G.A. di Tokyo, il Deutsches Architektur museum di Francoforte e il Guggenheim. Fra i suoi progetti ricordiamo: il Rosenthal center for contemporary arts di Cincinnati nell’Ohio, con un progetto del 1998 e finito di costruire nel 2003; il Bergisel ski jump, realizzato a Innsbruck nel 2002; il BMW plant Leipzig - central building, realizzato a Lipsia nel 2003. Nel 2002 ha vinto ancora la competizione internazionale per il masterplan di Singapore one-north; nel 2005 la competizione per il nuovo casinò di Basilea; dello stesso anno è l’Ordrupgaard museum extension di Copenhagen, e del 2011 sono il London aquatic centre, ispirato proprio dalla fluida geometria dell’acqua, e il Riverside transport museum nell'area portuale di Glasgow, caratterizzato da un analogo tema di onde in movimento. Restano in costruzione ancora numerosi  progetti, di cui tre in Italia: la torre di City life di Milano; il Maritime Salerno terminal e la Stazione dell’alta velocità di Napoli-Afragola. È stato invece inaugurato, a Roma, nel 2009, il MAXXI, nuovo centro per le arti contemporanee. A testimonianza dell'ampiezza dei suoi interessi ha progettato, su commissione di Karl Lagerfeld, il Mobile art pavilion per la maison Chanel che, dal 2010, dopo le tappe di Honk Hong, Tokyo e New York, è a Parigi. Non mancano progetti di design, interior e forniture:  dalle linee asimmetriche organiche e fluide, come, d’altronde, tutte le sue creazioni, vi sono, per es., la collezione di scarpe per Lacoste del 2008, l’Icone bag disegnata per Luis Vitton e la linea di gioielli per Swaroski.

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