YPRES

Enciclopedia Italiana (1937)

YPRES (A. T., 44)

Luchino FRANCIOSA
Yvonne DUPONT
F. L. GANSHOF

Città del Belgio nella Fiandra occidentale, capoluogo di circondario, situata sull'Iperlée, subaffluente della Schelda. Piccola borgata al tempo delle invasioni normanne, divenne un centro importante tra il sec. X e il XIV, e fu una delle più popolose città della Fiandra (85.000 ab. secondo alcuni, 200.000 secondo una bolla pontificia).

Fattore del suo rapido progresso fu la fabbrica dei merletti, che resta tuttora una delle principali attività industriali e una delle più importanti risorse economiche. Celebri erano le belle e spaziose halles del secolo XIV e la cattedrale di S. Martino distrutte, con gran parte della città, dai Tedeschi durante la guerra mondiale. Buona parte dell'economia è basata anche sull'agricoltura. Il territorio (15,61 kmq.) un tempo paludoso e malsano, è ora tutto bonificato e coltivato intensivamente a cereali (frumento e orzo), a lino, a colza, a luppolo e a tabacco. Industrie di non grande importanza sono le fabbriche di stoffe e tessuti di lino, di birra, di ceramiche.

Dato il rilevante frazionamento della proprietà, la popolazione vive molto sparsa: da 16.376 ab. nel 1870 è passata a 15.753 nel 1880, a 16.505 nel 1890, a 16.552 nel 1900, a 17.409 nel 1910, scendendo a 6815 nel 1920 e risalendo a 15.680 nel 1930 e a 15.782 nel 1932.

Ypres è un nodo ferroviario di discreta importanza, da cui si diramano varie linee per l'Atlantico (La Panne-Nieuport-Ostenda), per la Francia (Peperinque-Hazebrouk-Armentières-Lilla) e per l'interno del Belgio.

È stata completamente riedificata dopo il 1919, nello stile e sulla pianta della città distrutta.

Il Beffroi è già ripristinato conforme alla torre del 1201, ma i mercati del sec. XIII-XIV, sono in corso di ricostruzione. Sono stati rifatti l'Hospice Belle, fondato nel 1279, rimaneggiato nel 1616; l'antico macello, che risaliva ai secoli XIV e XV, ora museo comunale e il palazzo di Giustizia, ricostruito nello stile degl'inizî del Rinascimento. L'antica Châtellenie (sec. XVII) serve oggi da palazzo comunale; il palazzo delle Poste imita l'edificio del sec. XIV (Steen) già sito su quel luogo; solo la casa Biebuyck (facciata del 1544) è stata restaurata solo in parte. La chiesa di S. Martino fu riedificata (1922-1930) in stile gotico primitivo, copiando il mirabile edificio del sec. XII, il cui coro, di stile prettamente francese, risaliva al 1221, le navate e il transetto al 1254, il portico meridionale, la facciata e la torre al sec. XV. Vi si conservano gli avanzi mutilati dei mausolei episcopali, la tomba di Giansenio, vescovo di Ypres (sec. XVII). S. Pietro non ha sofferto molto della guerra: la facciata e la torre sono romaniche, coro e navate sono state ricostruite in stile gotico. Dell'antica cinta è stata ripristinata la Porta di Lilla, risalente al sec. XIV. Tra i numerosi monumenti commemorativi elevati ai soldati inglesi, difensori del settore avanzato di Ypres, citiamo l'arco trionfale della Porta di Menin (1923-27) e la chiesa di S. Giorgio (1927-29) con il monumento - opera di sir R. Blomfield - eretto al maresciallo John Denton Pinkstone French, comandante delle truppe britanniche operanti in Fiandra.

Storia. - Come la maggior parte delle città fiamminghe, Ypres si formò, sulle rive dell'Iperleet che si gettava allora nel Zwin a nord di Bruges, dallo svilupparsi di un agglomerato di mercanti (portus) stanziati presso un castello (castrum) comitale. Era il capoluogo di una castellania, cioè di una circoscrizione amministrativa e giudiziaria. Ben presto Ypres divenne il centro di un'intensa industria di drappi per esportazione. Al principio del sec. XII i suoi drappi si vendevano a Novgorod; prima del 1190 venivano mandati in gran numero a Genova per mezzo delle fiere della Champagne, e da Genova distribuiti nei paesi mediterranei. Prima del 1127 la città fu per la prima volta circondata da mura, che si estesero nel sec. XIII. Verso la stessa epoca, ottenne gli scabini e giudici e amministratori proprî, inoltre quei privilegi che furono, tra il 1170 e il 1190, uniformati a quelli delle altre grandi città fiamminghe. Durante tutto il sec. XIII visse sotto l'esclusivo governo del patriziato urbano, padrone anche dell'industria di drappi che costituiva la ricchezza della città. Alla fine del sec. XIII scoppiarono torbidi sociali e nel 1302 Ypres prese parte alla lotta della Fiandra contro il re di Francia Filippo il Bello. Come Gand e Bruges, con le quali esercitò un'influenza decisiva sulla politica fiamminga, Ypres conobbe nel sec. XIV alternative di governo aristocratico e democratico. La sua industria, che toccò l'apogeo verso il 1340, cominciò a decadere nella seconda metà del sec. XIV, come quella delle altre grandi città della Fiandra. Nel 1383 fu assediata da un esercito inglese agli ordini del vescovo di Norwich e i sobborghi, dove viveva la popolazione operaia, furono incendiati. Le nuove e ampie fortificazioni erette nel 1386 circondavano una città economicamente spenta. Da allora Ypres non ebbe più parte attiva nella storia. Nel 1560 divenne vescovato, e nel 1566 assistette alla devastazione delle sue chiese per opera degl'iconoclasti. Fortezza fino al sec. XIX, subì nei precedenti secoli XVI, XVII, XVIII una serie di nove assedî di cui nessuno di particolare rilievo. Dal 1678 al 1713 fu annessa alla Francia con tutta la castellania.

È noto che durante la guerra mondiale, dall'ottobre 1914 al settembre 1918, Ypres fu uno dei principali centri di resistenza della linea di difesa britannica.

Bibl.: G. Des Marez, Étude sur la propriété foncière dans les villes du Moyen âge et spécial. en Flandre, Gand e Parigi 1898; H. Laurent, La draperie des Pays-Bas en France et dans les pays méditerranéens du XIIe siècle, Parigi 1935; H. Pirenne, Les anciennes démocr. des Pays-Bas, ivi 1910; L. A. Warnkoenig e A. Gheldolf, Hist. de la Flandre, V, Hist. d'Ypres, Bruxelles 1864; H. Hymans, Bruges et Ypres, Parigi 1923 (coll. Les villes d'art).