Shamīr, Yiṣḥāq

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Uomo politico israeliano (Ruzinoy, Polonia, 1915 - Tel Aviv 2012). Sionista, nel 1935 si trasferì in Palestina, dove entrò a far parte dell'Irgùn zwaì leumì, quindi del Loḥamei ḥerut Israel (1940). Arruolatosi nei servizi segreti israeliani (1949), vi ricoprì incarichi di rilievo tra il 1955 e il 1965. Entrato (1970) nel partito di estrema destra Herut, fu eletto deputato nel 1973. Più volte ministro degli Esteri (1979-83; 1984-86), fu primo ministro dal 1983 al 1984, quindi ancora dal 1986 al 1992. Partecipò ai negoziati per la pace nel Medio Oriente (avviati a Madrid nel 1991), mantenendo comunque un atteggiamento intransigente, in particolare in merito al problema degli insediamenti israeliani nei territori occupati. Leader del Likud dal 1983, dopo la sconfitta elettorale del suo partito nel 1993 se ne era temporaneamente distaccato, per poi riavvicinarsi sostenendo nel 2001 la candidatura di A. Sharon a primo ministro.

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