Lewis, Wyndham

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Scrittore e pittore inglese (n. in mare, al largo della Nuova Scozia, 1884 - m. Londra 1957). Esercitò un ruolo innovativo nel campo della pittura fondando nel 1914 il Vorticismo, in cui originariamente convergevano motivi del futurismo e del cubismo. Scrisse  romanzi e opere di critica in cui manifestò la sua vena satirica, polemica e pessimista.

Vita

Formatosi a Londra come pittore, viaggiò poi per tre anni in Europa. Tornato in Inghilterra (1909), entrò in contatto con E. Pound (di lui farà un ritratto nel 1939: Londra, Tate Gallery). Partecipò a movimenti d'avanguardia tra postimpressionismo e futurismo e fu il fondatore nel 1914 del Vorticismo, di cui pubblicò il manifesto sulla rivista «Blast», che aveva Pound tra i collaboratori. In seguito partecipò all prima guerra mondiale ed ebbe l'incarico di disegnatore ufficiale. Successivamente, nel tentativo di continuare a mantenere in vita il Vorticismo, fondò il Group X (1920) e la rivista «Tyro» (1921), mentre la sua opera pittorica, anche se ancora influenzata dal cubismo, si svolse sempre più nell'ambito figurativo. Negli anni Trenta alcune posizioni e giudizi politici impopolari lo isolarono e lo spinsero a spostarsi negli Stati Uniti, dove rimase fino alla fine della seconda guerra mondiale.

Opere

Nelle composizioni che risalgono al periodo della nascita del Vorticismo prevale l'elemento verticale, geometrico e meccanico, in un disegno netto, quasi metallico (Officina, 1914-15, Londra, Tate Gallery). L'attività come disegnatore ufficiale durante la guerra introdusse elementi figurativi e produsse incisive scene di battaglia: opere di questo periodo sono conservate all'Imperial war museum di Londra. Successivamente si dedicò al ritratto e a composizioni d'invenzione, che trovano un corrispettivo nei suoi libri che, scritti in uno stile assai vivo e pungente, prendono a bersaglio mode e opinioni del tardo romanticismo nel campo letterario e in quello sociale, mirando a restaurare una concezione "classica" della vita. The lion and the fox (1927) è una interpretazione di Shakespeare in termini di anti-machiavellismo; Time and western man (1928) è una stroncatura di O. Spengler; di critica della società e della cultura si occupano: Paleface (1929) contro il Romanticismo e i suoi epigoni; The apes of God (1930); The diabolical principle (1930); The dithyrambic spectator (1931); Doom of youth (1932); The Jews- are they human? (1939); America and cosmic man (1948); Rotting Hill (1951); The demon of progress in the arts (1954). Di vivo interesse la sua autobiografia intellettuale, Rude assignment (1950).

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