Villanoviano

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Facies della prima età del Ferro, i cui antecedenti immediati vanno ricercati nella cultura protovillanoviana (➔ protovillanoviano). Il nome deriva da Villanova, centro nel comune di Castenaso (Bologna), dove l'archeologo G. Gozzadini (1810-1887) scoprì (1853) il primo gruppo di tombe a essa attribuibile. L’area di diffusione della civiltà villanoviana comprende i due principali nuclei del villanoviano emiliano (territorio bolognese) e villanoviano tirrenico (Toscana, Lazio), cui se ne aggiungono altri individuati in Romagna (Verucchio), Marche (Fermo), Campania (Capua), Salernitano (Pontecagnano), Vallo di Diano (Sala Consilina). Nella fase più antica (900-820 a.C. ca.) il villanoviano è caratterizzato da una prevalenza dell’incinerazione; le tombe sono del tipo a pozzetto; l’ossuario è un vaso cinerario biconico con decorazione incisa o un’urna fittile (o, raramente, in bronzo) a forma di capanna; i corredi sono sobri (rasoi quadrangolari, armi, elmi fittili nelle sepolture maschili; fibule, ornamenti personali in quelle femminili). Nella fase successiva (820-770 a.C.) si fa più comune l’uso dell’inumazione in tombe a fossa e i corredi divengono più ricchi (armi decorate, cinturoni del tipo a losanga, finimenti equini, vasellame bronzeo). A un periodo di crescita demografica e di più avanzata strutturazione e differenziazione socioeconomica sembra corrispondere un’apertura a relazioni e scambi con aree culturali quali la Sardegna o l’ambiente enotrio.

A partire dal villanoviano recente (770-730/720 a.C.) si instaurano rapporti con i coloni greci sopraggiunti nel Tirreno; il contatto con il mondo greco (e orientale) accelera il processo di evoluzione sociale e culturale, che si traduce nell’importazione di ceramiche medio o tardo geometriche e nell’avvio di produzioni locali di imitazione, nell’apprendimento di nuove tecniche (uso del tornio, o, nell’oreficeria, lavorazione a filigrana, granulazione), nell’introduzione di nuovi motivi decorativi. Nelle sepolture del periodo l’inumazione è prevalente sull’incinerazione; nei corredi sono tipici i rasoi di forma semilunata, le armi da parata (pettorali, scudi circolari, spade), gli elementi di carro. Gli insediamenti villanoviani erano costituiti da villaggi di capanne a pianta ovale, rettangolare, quadrangolare, simili a quelle riprodotte dalle urne; tra gli abitati esplorati, quelli di Veio, di Tarquinia, del Gran Carro presso Bolsena, di Bologna.

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