Boccióni, Umberto

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Pittore, scultore, scrittore d'arte (Reggio di Calabria 1882 - Verona 1916). Fu dal 1901 a Roma, dove da G. Severini e G. Balla fu avviato alla conoscenza della pittura francese contemporanea. Dopo un breve soggiorno a Parigi e in Russia, si stabilì a Milano (1907), dove la sua pittura subì fortemente l'influenza dei divisionisti (Autoritratto, Milano, Brera; Officine di Porta Romana, Milano, Banca Commerciale). Con C. Carrà, L. Russolo, G. Balla e G. Severini firmò (1910) il manifesto dei pittori futuristi, e di quel movimento fu il teorico e il maggiore esponente artistico. A Parigi (1911) incontrò P. Picasso e G. Braque, e da quel momento tutta la sua ricerca si rivolse alla composizione della forma nello spazio per effetto del movimento, al dinamismo, all'espressione plastica degli "stati d'animo" (Gli addii; Quelli che restano; Quelli che vanno, 1911, New York, Museum of modern art). Del 1912 è il suo Manifesto tecnico della scultura futurista, del 1914 l'importante scritto Pittura scultura futuriste. Di questo periodo sono le sue esperienze nel campo della plastica (L'Antigrazioso, 1912). Le scarse opere realizzate tra il 1914 e il 1916 indicano tuttavia un ritorno a figurazioni realistiche (Ritratto di Busoni, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna). Fu fervente interventista e volontario di guerra nel 1915.

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