Ucraina

Dizionario di Storia (2011)

Ucraina


Stato dell’Europa orient. con capitale Kiev. A partire dal 3° sec. d.C. il territorio dell’odierna U. fu invaso da goti, unni e avari, per poi essere inglobato, nel 7° sec., nell’impero che i chazari avevano creato tra il Dnepr e il Volga. Nel 9°-10° sec. l’U. divenne il nucleo dell’organizzazione politica della Rus΄, intorno al centro di Kiev, e venne cristianizzata. Conquistata dai mongoli nel 13° sec., passò in seguito sotto il dominio della Lituania e della Polonia, unite sotto la dinastia degli Iagelloni dal 1386 e poi unificate in un unico Stato nel 1569. Nella seconda metà del Seicento fu spartita tra la Polonia e la Russia zarista e intorno alla fine del Settecento, con la dissoluzione dello Stato polacco, venne divisa tra la Russia e, in misura minore, l’impero asburgico. Nel corso dell’Ottocento si sviluppò un vivace sentimento nazionale, per reazione alla politica oppressiva degli zar che avevano sottoposto il Paese a una pesante russificazione demografica e culturale. Tuttavia, le condizioni per l’indipendenza maturarono solo negli anni della Prima guerra  mondiale (1914-18), quando l’impero russo fu travolto dalla rivoluzione bolscevica del 1917 e l’impero asburgico dalla sconfitta militare. A Kiev fu proclamata una Repubblica indipendente che, attaccata dai bolscevichi, riuscì a resistere fino al 1920. L’U. divenne quindi una Repubblica socialista sovietica, dal 1923 parte integrante dell’URSS, al cui destino rimase legata fino agli inizi degli anni Novanta, a parte la parentesi della brutale occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale. Liberata dai russi, fu reintegrata nell’URSS, ancora una volta in un quadro di pesante oppressione. Dal secondo dopoguerra le forze nazionaliste ucraine hanno tenuto vivo il dissenso, finché la politica di riforme inaugurata da M.S. Gorbačëv nell’URSS ha favorito l’emergere di un vivace movimento democratico. Teatro del gravissimo incidente nucleare di Černobyl΄, l’U. proclamò l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991, nel contesto della caduta dei regimi comunisti. Da allora il Paese ha dovuto affrontare complesse trattative con la Russia e gli USA per lo smantellamento del suo enorme arsenale nucleare risalente all’epoca sovietica; inoltre, la transizione alla democrazia e all’economia di mercato si è rivelata molto difficile. Le elezioni presidenziali del 2004 sono state vinte da V. Janukovič, filorusso, ma l’accusa di brogli da parte del suo oppositore, il filoccidentale V. Juščenko, ha innescato una protesta popolare, definita «rivoluzione arancione», che ha portato a un nuovo ballottaggio vinto da Juščenko. I modesti risultati del suo partito alle elezioni legislative del 2006 hanno mostrato una forte perdita di consenso popolare e Janukovič è diventato primo ministro. In seguito alla vittoria elettorale del Blocco J. Tymošenko e del Partito nostra Ucraina di Juščenko alle elezioni parlamentari anticipate (2007), nuovo primo ministro è stata nominata J. Tymošenko, sostituita nel 2010 da O. Turčinov; lo stesso anno Janukovič è stato eletto presidente.

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