TURISMO

Enciclopedia Italiana (1937)

TURISMO

Mario Bertarelli

. Fare del turismo è propriamente viaggiare per diporto. Il neologismo (dall'inglese to tour "girare, andare in giro", che si riconnette al francese tourner e questo al latino tornare) abbraccia però, nell'uso attuale, non solo tutte le forme e le manifestazioni del viaggio e del soggiorno per diporto (turismo attivo), ma anche tutti gli apprestamenti che l'attuazione d'un viaggio o d'un soggiorno, per svago, per cura, per istruzione, per motivi religiosi o per qualunque causa non utilitaria, presuppone o fa nascere (turismo ricettivo). Turismo è, dunque, l'insieme di tutte le attività cui dànno luogo il viaggio e il soggiorno non utilitarî: escursionismo, campeggio, viaggio in ferrovia, navigazione marittima, fluviale, lacuale, aerea; automobilismo, motociclismo, ciclismo e (sotto il loro aspetto di apprestamenti turistici) mezzi di trasporto d'ogni genere, alberghi, pensioni, ristoranti, rifugi, stabilimenti balneari, idrominerali o comunque di cura e di divertimento.

Se il vocabolo non risale in Italia oltre la metà del sec. XIX, il fenomeno, in germe, è antico quanto la civiltà. E non mancano, anche nell'antichità, esempî di organizzazioni rudimentali intese a favorire l'afflusso dei viaggiatori. Ma il vero turismo modernamente inteso, nasce nel periodo seguente alle guerre napoleoniche, quando l'abitudine di viaggiare, caratteristica dei secoli XVII e XVIII, diventa non più privilegio di pochi, ricchi o avventurosi, ma consuetudine di sempre più vaste moltitudini, per giungere poi all'imponente sviluppo attuale. Esso infatti risponde ormai a un'esigenza fisiologica e spirituale delle popolazioni urbane di reagire alla vita logorante dei centri maggiori, e delle popolazioni rurali di cercare nelle città quei conforti d'arte e di vita moderna che la campagna non può fornire, e viene esercitato più particolarmente dai popoli colti e sensibili alle bellezze della natura e dell'arte, fino a costituire forse il piacere spirituale più alto delle classi migliori di una nazione.

Di pari passo con l'ampliarsi del fenomeno del turismo si sono ampliate le sue mete, sì che oggi ogni paese ha messo in valore le proprie attrattive, anche se deserto come il Sahara o gelido come le Svalbard o selvaggio come il centro dell'Africa. Le montagne, ad esempio, un tempo valicate con timore e orrore, accolgono oggi in ogni stagione vere folle di turisti, e apprezzate sono le visite alle grotte come domani potranno divenire popolari le esplorazioni delle vie dell'aria e degli abissi del mare.

Il fenomeno grandioso del turismo, d'incalcolabili effetti civili e culturali, è stato enormemente favorito, anzi reso possibile dai mezzi di trasporto creati nel sec. XIX: ferrovia, navigazione a vapore, bicicletta, motocicletta, automobile. Il sec. XX, mentre ha perfezionato questi mezzi, ha aggiunto l'aeronautica, che ha ridotto allo spazio di poche ore quelle distanze che un secolo prima si percorrevano in settimane di viaggi incomodi, costosi e non sempre sicuri. Inoltre, dal lato degli apprestamenti turistici, hanno avuto enorme sviluppo gli alberghi, le pensioni, i ristoranti, i rifugi, gli stabilimenti balneari, idrominerali, di giuoco e di divertimento, determinando con il loro moltiplicarsi e con il loro migliorarsi un'ulteriore espansione turistica. Si può, anzi, dire che nei paesi dove la coscienza dell'importanza del turismo è stata più viva, i miglioramenti recati all'organizzazione di esso, in ogni settore di attività, trasporti, alberghi, guide, ecc., non solo hanno preparato al viaggiatore anche straniero ogni più comodo agio, ma hanno anche impegnato con grande larghezza quasi tutte le industrie di una nazione, con non piccolo vantaggio dell'economia nazionale.

Varie forme di turismo. - La più logica divisione del turismo attivo sembra quella che distingue le varie forme secondo il mezzo di trasporto utilizzato. Si ha anzitutto il turismo podistico, al quale si possono collegare manifestazioni più complesse, come l'escursionismo in montagna o turismo alpino, o il campeggio a grandi o piccoli gruppi o individuali, e, in certo modo, anche la caccia (esercizio che presuppone la marcia) e la pesca (quale occasione di passeggiate). Segue il turismo in ferrovia, che rimane tuttora il mezzo classico di trasporto per grandi masse di persone, specialmente in Italia, grazie alla propaganda degli organi del regime, all'istituzione dei "treni popolari" e alle ampie facilitazioni sul prezzo dei biglietti.

Dall'inizio del sec. XX il turismo sulle strade (ciclismo, motociclismo, automobilismo) ha pervaso i paesi europei. A cominciare dalla fine del sec. XVIII, poi con ritmo accelerato dalla costituzione del regno e particolarmente in regime fascista, l'Italia si è venuta ricoprendo di una rete sempre più fitta di strade, spesso di ardita costruzione, alcune appositamente destinate al traffico automobilistico (autostrade). Un contributo d'incalcolabile valore al turismo in automobile è stato dato recentemente dall'Azienda autonoma statale della strada e dalle amministrazioni provinciali con la costruzione e il rifacimento delle grandi arterie carrozzabili.

Il turismo nautico ha antiche tradizioni, ma il fiorire della motonautica (autoscafi e imbarcazioni con motori fuori bordo) e delle crociere su grandi navi è cosa del sec. XX. Recentissima è la diffusione del turismo fluviale e lacuale su piccole imbarcazioni a remi, a pagaia o a pala (canoa, cajak) pieghevoli e portatili. Apposite associazioni sono sorte in Germania, in Francia, in Gran Bretagna e in altri stati. Le crociere organizzate dalle compagnie di navigazione e dalle maggiori agenzie turistiche costituiscono oggidì non solo una forma di viaggio per visitare i porti con escursioni nei dintorni, ma, in sé e per sé, una piacevole forma di villeggiatura nel clima rinvigorente del mare.

Anche più recente è il turismo aereo, su dirigibili, su aeroplani o idrovolanti delle linee che collegano ormai gran parte dei paesi del mondo, o in crociere, o infine su piccoli apparecchi a uno o a due posti, detti appunto da "turismo".

Il turismo non trascura neppure le grotte terrestri e marine, di cui l'Italia è ricca e che, in alcuni casi come in quelli di Postumia, di S. Canziano e della Grotta Azzurra di Capri, costituiscono anzi un'attrattiva per grandi correnti di turisti. Ed ecco il turismo sotterraneo, sulle orme di pionieri, esploratori e speleologi.

Riguardo agli scopi, si ha il turismo per svago, per riposo o meglio per ricreazione, che è di gran lunga la categoria più ampia; il turismo per cura; il turismo religioso (pellegrinaggi a Roma e ai santuarî); il turismo sportivo, occasionato dall'accorrere degli appassionati alle competizioni sportive (gare di calcio, atletiche, corse ippiche, ecc.); il turismo per istruzione, specialmente artistica. Il turismo per cura comprende il termalismo, che abbraccia tutto quanto ha attinenza con le stazioni idrominerali, le quali per alcuni paesi come l'Italia, la Francia, la Germania, l'Austria e la Cecoslovacchia costituiscono la base di un movimento imponente; e il climatismo, termine col quale s'indica la complessa materia riguardante le stazioni climatiche al mare, al lago, in collina e in montagna.

Organizzazione del turismo. - Il rapido estendersi del turismo con lo sviluppo dei nuovi mezzi di comunicazione, con il moltiplicarsi degli alberghi e degli altri apprestamenti ricettivi e con la diffusione della bicicletta, non più in funzione meramente sportiva, ma come economico mezzo individuale di trasporto, creò nuovi bisogni e nuovi problemi. Coloro che viaggiavano per diporto sentirono la necessità di unirsi non solo per difendere e promuovere i loro interessi quali turisti, ma anche per contribuire alla soluzione dei problemi turistici e per favorire l'ulteriore sviluppo del turismo.

Fu così che nacquero i Touring Clubs, che in pochi anni raggrupparono decine, poi centinaia di migliaia di soci e, con l'autorità acquistata e con i loro potenti mezzi di propaganda, crearono nel pubblico la "mentalità turistica", favorirono la diffusione e il perfezionamento dei nuovi mezzi di locomozione e dei servizî attinenti, dibatterono e avviarono alla soluzione i problemi dell'organizzazione turistica e crearono una letteratura pratica e una cartografia a servizio del turismo. Primo fra tutti sorse nel 1878, a Londra, il "Cyclists' Touring Club"; poi, nel 1890, il "Touring Club de France", seguito nel 1894 dal "Touring Club Italiano" e nel 1895 dal "Touring Club de Belgique" (v. anche touring club italiano).

Ma ancor prima dei Touring Clubs erano sorte le associazioni alpinistiche, rivolte a organizzare lo sport e il turismo alpinistico (il Club Alpino Italiano venne fondato nel 1863), mentre la comparsa dell'automobile fece sorgere, poco dopo, gli Automobile Clubs (l'Automobile Club di Milano venne costituito nel 1898; l'Automobile Club d'Italia in Torino nel 1905; quest'ultimo venne trasformato nel 1926 nel Reale Automobile Club d'Italia).

Così, con l'affermarsi della motocicletta, sorsero i Moto Clubs (la R. Federazione Motociclistica Italiana, già Moto Club d'Italia, data dal 1911); lo sviluppo della navigazione determinò la creazione della Lega Navale Italiana (1899); quello dell'aviazione, la R. Unione Nazionale Aeronautica, già R. Aero Club d'Italia (1911); quello della motonautica, la R. Federazione Italiana Motonautica (1922); quello del diporto velico, la Federazione Italiana della Vela.

È pure da ricordare che fino dagli ultimi decennî del sec. XIX erano nati, per iniziativa di privati o di amministrazioni locali, organismi destinati al miglioramento delle stazioni di cura e di soggiorno e alla propaganda. Essi presero nome di "comitati di cura" (Kurkommissionen) e "società di abbellimento" (Verschönerungsvereine) in Austria e in Germania, di "società per lo sviluppo" (société pour le développement) nella Svizzera, di "sindacati d'iniziativa" (syndicats d'initiative) in Francia, di Pro Loco in Italia. Nel loro campo specifico, cooperavano le direzioni delle grandi reti ferroviarie e le compagnie di navigazione, sempre più convinte dei vantaggi loro derivanti dal movimento turistico, e le agenzie di viaggio, alcune delle quali diedero un contributo notevolissimo al turismo con copioso materiale di propaganda e iniziative varie, giungendo talvolta a creare proprie ferrovie e funicolari, linee di navigazione, alberghi, ecc., sostituendosi così alla mancata o tardiva iniziativa locale. I viaggi individuali combinati (à forfait) con organizzazione di servizî e con prezzi prestabiliti, i viaggi in comitiva, le crociere si svilupparono enormemente. In Italia il governo ha creato nel 1927 la Compagnia Italiana Turismo (C.I.T.), che agisce nel campo turistico commerciale, svolgendo, specialmente all'estero, un'ampia attività a favore del turismo in Italia. La C.I.T. possiede 76 uffici di viaggi e turismo in Italia, 32 all'estero, 14 uffici d'informazione nelle stazioni e ai porti, 28 posti d'interpreti per l'assistenza dei turista. Negli stati dell'Europa centrale, in Russia e in Giappont esistono società commerciali simili alla C.I.T., fondate dalle rispettive amministrazioni ferroviarie e dai governi.

Anche le associazioni degli albergatori, per quanto rivolte prevalentemente alla tutela d'interessi di classe, cooperarono potentemente allo sviluppo del turismo. La prima società italiana degli albergatori sorse nel 1899; in regime fascista essa si trasformò nella Federazione nazionale fascista alberghi e turismo e ha sede presso la Confederazione fascista dei commercianti. Gli stabilimenti per le cure idrotermali si costituirono in associazione nel 1919. Dopo la legge sindacale 3 aprile 1926, l'associazione entrò a far parte della Confederazione dell'industria come federazione nazionale di categoria. Le imprese di trasporti terrestri, marittimi e aerei sono a loro volta inquadrate nelle rispettive federazioni nazionali fasciste, che ne tutelano gl'interessi e ne curano lo sviluppo. La corporazione dell'ospitalità raduna tutti i rappresentanti delle federazioni interessate al turismo.

Solo in epoca relativamente recente le amministrazioni statali si resero conto dell'importanza, anche dal punto di vista economico, del turismo, soprattutto per il fatto che la valuta portata nei varî paesi dai turisti stranieri contribuisce all'equilibrio della bilancia commerciale, e compresero l'opportunità di un intervento dello stato per disciplinare e favorire un fenomeno ormai grandioso. Vennero così istituiti, nei varî paesi, organi appositi statali per studiare soprattutto il "movimento dei forestieri", promuoverne lo sviluppo con la propaganda all'estero e coordinare l'azione dei ministeri, degli enti, delle associazioni e delle varie imprese sorte per favorire il turismo e migliorare l'organizzazione ricettiva. Primi fra tutti, la Francia e l'impero austro-ungarico, che fino dal 1910 istituirono rispettivamente un Office national du tourisme, poi trasformato in Commissariat au tourisme, e un Fremdenverkehrsministerium. Sotto la pressione della crisi alberghiera conseguente alla guerra mondiale, fu creato (1918) l'Office national suisse de tourisme. Seguì, in Itafia, l'istituzione (1919) dell'Ente Nazionale per le Industrie Turistiche (E.N.I.T.); in Germania, della Reichsbahnzentrale für den deutschen Reiseverkehr (1921), dal 1933, sottoposta al Reichsausschuss für Reiseverkehr; nella nuova Austria, della Verkehrssektion des Bundesministerium für Handel und Verkehr; in Cecoslovacchia, del Československé Ústředí Cízineckého Ruchu; nella Spagna, del Patronato Nacional del Turismo; in Russia, dell'Intourist; in Giappone, del Japan Tourist Bureau, ecc.

In Italia, organo statale per il turismo è la Direzione generale per il turismo, istituita con r. decr. legge 21 novembre 1934, n. 1851, e dipendente dal Ministero per la stampa e la propaganda. Essa ha fra i suoi organi esecutivi l'Ente nazionale per le industrie turistiche, istituito con r. decr. legge 22 novembre 1919, n. 2099, convertito in legge il 7 aprile 1921, n. 610, modificato con r. decr. legge 31 gennaio 1929, n. 187, e con r. decr. legge 3 dicembre 1934, n. 1925. La Direzione generale per il turismo ha il compito di dirigere e coordinare tutte le attività concernenti il turismo; di promuoverne lo sviluppo e di vigilare su enti, istituti, organizzazioni e comitati che svolgono azione nel campo turistico. Organo consultivo e di studio della Direzione predetta è il Consiglio centrale del turismo.

Gli organi centrali statali sono coadiuvati alla periferia da organi provinciali e locali. In luogo dei Comitati provinciali del turismo, istituiti con decreto del capo del governo 7 luglio 1932 in seno ai Consigli provinciali dell'economia corporativa, sono stati creati, con r. decr. 20 giugno 1935, n. 1425, gli Enti provinciali per il turismo, alla diretta dipendenza del Ministero per la stampa e la propaganda e aventi sede presso i Consigli provinciali dell'economia corporativa. Essi hanno il compito precipuo di coordinare e disciplinare nell'ambito della provincia l'attività dei varî organismi che hanno interesse allo sviluppo del turismo e specialmente delle aziende autonome di cura, soggiorno e turismo, e di promuovere e coordinare da un lato la propaganda e dall'altro lo studio dei provvedimenti intesi a favorire lo sviluppo dell'economia turistica provinciale. Le aziende autonome anzidette (r. decr. legge 15 aprile 1926, n. 765), succedute in generale alle società "Pro Loco", sono state create per la propaganda e il miglioramento turistico delle località riconosciute con r. decr. quali "stazioni di cura, soggiorno e turismo". Tale riconoscimento è condizionato alla presentazione di alcuni requisiti minimi, riguardanti l'industria alberghiera, gl'impianti igienico-sanitarî, l'esistenza di luoghi di ritrovo, l'ammontare della tassa di soggiorno percepita, ecc. Nelle località che, pur possedendo risorse artistiche e naturali, non dispongono però di una sufficiente attrezzatura, possono sorgere associazioni locali aventi azione similare a quella delle aziende autonome; esse prendono il nome di associazioni "Pro Loco" e sono sottoposte a riconoscimento ufficiale da parte della Direzione generale per il turismo.

La Direzione generale per il turismo ha poi creato proprie delegazioni all'estero, con il compito precipuo di svolgere la propaganda a favore dei viaggi in Italia. Nelle principali città d'Europa e d'America le delegazioni dispongono di uffici d'informazioni turistiche per il pubblico.

Allo scopo principale di promuovere gli studî e le provvidenze generali per tutelare gl'interessi e per mantenere e sviluppare l'organizzazione delle stazioni di cura, soggiorno e turismo, è costituito presso il Ministero dell'interno il Consiglio centrale delle stazioni di cura, soggiorno e turismo.

Fra le provvidenze a favore del turismo è da ricordare la tutela delle bellezze naturali e panoramiche e degl'immobili di particolare interesse storico, disposta con la legge 4 giugno 1922, n. 778. Con r. decr. 22 dicembre 1932, n. 1735, è stata istituita presso il Ministero dell'educazione nazionale la Consulta per la tutela delle bellezze naturali, chiamata a fornire il proprio parere su tutte le opere intraprese per la conservazione e la valorizzazione delle bellezze naturali e panoramiche e d'immobili di particolare interesse storico.

Tutte le attività turistiche della Libia sono coordinate dall'Ente turistico e alberghiero della Libia (E.T.A.L.), con sede in Tripoli, istituito con r. decr. 31 maggio 1935, n. 1410, e che ha anche lo scopo di gestire alberghi e svolgere ogni altra attività diretta a incrementare il turismo nella colonia. Al turismo nelle Isole Italiane dell'Egeo soprintende l'Ufficio propaganda e turismo di quel R. Governo in Rodi.

Il turismo interno ha ricevuto un impulso vigorosissimo dal regime fascista, soprattutto con le provvidenze tendenti all'educazione della gioventù (Opera Nazionale Balilla, O.N.B., 1926) e delle masse (Opera Nazionale Dopolavoro, O.N.D., 1925), con la ricordata istituzione di treni popolari, di numerose facilitazioni ferroviarie, di colonie marine, campeggi, ecc.

Enti e associazioni internazionali di turismo. - Gli enti e le associazioni nazionali di turismo hanno creato alcuni aggruppamenti internazionali intesi a studiare e a risolvere problemi che interessano il turismo internazionale. L'Alliance internationale de tourisme (A.I.T., Bruxelles), fondata nel 1919 in sostituzione della Ligue internationale des associations de tourisme, raggruppa tutti i Touring Clubs del mondo e numerose associazioni ed enti congeneri d'ogni paese. Sommando il numero dei soci che formano i diversi Touring Clubs, l'A.I.T. rappresenta una massa di quasi 8 milioni di soci; essa riunisce cioè l'enorme maggioranza dei turisti. L'Association internationale des automobil clubs reconnus (A.I.A.C.R., Parigi), fondata nel 1906, riunisce gli Automobile Clubs nazionali e le associazioni consimili e si propone di unificare il movimento automobilistico internazionale, di favorirne l'incremento, di propugnare gl'interessi comuni ai suoi membri, occupandosi dei problemì relativi all'automobilismo e alla circolazione delle automobili. Le associazioni motociclistiche dei diversi paesi sono riunite nella Fédération internationale des clubs motocyclistes (F.I.C.M., Londra); quelle ciclistiche nell'Union cycliste internationale (U.C.I., Parigi). La Fédération aéronautique internationale (F.A.I., Parigi), costituita nel 1905, raggruppa gli Aero Clubs nazionali. Funziona poi dal 1925 a Parigi il Conseil central du tourisme international, consiglio permanente che comprende i rappresentanti delle associazioni turistiche e delle amministrazioni statali dei varî paesi e si propone lo studio delle questioni relative al turismo internazionale e il coordinamento degli sforzi delle associazioni di turismo, delle amministrazioni governative ed eventualmente degli organismi e dei raggruppamenti di carattere commerciale e industriale interessati al turismo. Gli organi statali preposti al turismo sono raggruppati nell'Union internationale des organes officiels de propagande touristique (L'Aia), sorta nel 1925. Le agenzie di viaggi formano l'Association internationale entre les grandes organisations nationales de tourisme (A.G.O.T.), fondata in Italia nel 1924, ora con sede in Vienna, e nella Fédération internationale des agences de voyages, con sede a Parigi. Queste due federazioni hanno costituito un organo di collegamento, la Confédération internationale des bureaux de tourisme (C.I.B.U.T.). Le associazioni alberghiere si raggruppano nell'Alliance internationale de l'hôtellerie (Londra), costituita nel 1921. I maggiori esponenti dell'industria alberghiera di ogni paese sono organizzati nell'Unione internazionale degli albergatori (Internationaler Hotelbesitzer Verein) fondata nel 1869 e con sede in Colonia. La Società delle Nazioni ha poi creato a Ginevra una sezione per il turismo con il compito di studiare i problemi turistici internazionali.

Statistiche. - Sul movimento turistico si posseggono diverse statistiche; non tutte però sono sicure, giacché in questo campo spesso si è dovuto e si deve tuttora ricorrere a congetture e a calcoli approssimativi. I dati che maggiormente interessano sono quelli sul numero dei turisti, sulla loro permanenza media e sulle somme da essi spese; questi elementi hanno importanza specialmente nei riguardi di turisti stranieri per conoscere l'apporto di questa entrata "invisibile" alla bilancia dei pagamenti della nazione. Altre notizie statistiche utili sono quelle sulla stagionalità del movimento dei forestieri, sulla nazionalità dei turisti stranieri, sulle località preferite, ecc.

I dati del movimento dei forestieri sono pubblicati dall'E.N.I.T. a mezzo di un bollettino mensile (statistica del turismo) e di relazioni annuali. Il numero degli stranieri venuti in Italia ha segnato recentemente sensibili aumenti: da 2.186.305 nel 1931 (i dati per il periodo precedente al 1931 non sono paragonabili con quelli posteriori) a 3.142.372 nel 1934. L'aumento è dovuto specialmente agli arrivi per via ordinaria, con autoveicoli; la cifra degli stranieri giunti per i valichi stradali è salita, infatti, da1.156.943 nel 1931 a 2.138.950 nel 1934. Per contro, il numero degli stranieri entrati in Italia per ferrovia è passato da 919.484 a 881.617; per via marittima, da 108.273 a 119.111 e per via aerea da 1605 a 2694. Ciò che importa in particolar modo conoscere è la somma di danaro che questi stranieri lasciano in Italia, ma il calcolo non può essere che congetturale. Per tentare una buona stima occorrerebbe la notizia della permanenza media dei turisti, ma nonostante i varî metodi escogitati, non si è riusciti sinora ad avere questi dati. Si ritiene tuttavia che la permanenza media si aggiri intorno a quattro giorni. Si consideri che, se è vero che molti si fermano una o due settimane o più, la grande massa (ne è un indice il numero elevatissimo, oltre i due terzi del totale, dei turisti entrati per via ordinaria) si fermano ben poco, forse una giornata soltanto.

Si può quindi calcolare che il numero delle giornate di presenza dei turisti stranieri in Italia si aggiri, per l'anno 1934, sui 12-13 milioni. Occorrerebbe ora conoscere la spesa media di ogni turista; ma anche questo elemento è di difficile valutazione. Una spesa di 100-120 lire al giorno sembra la più attendibile. Perciò la spesa complessiva fatta dai turisti stranieri in Italia si può, con larga valutazione, comprendere, per il 1934, fra un miliardo e un quarto e un miliardo e mezzo di lire. Se si considera che il deficit tra il valore delle merci importate e quello delle merci esportate è stato, per lo stesso anno, di circa due miliardi e mezzo di lire, si vede quale peso economico abbia questa entrata "invisibile" per la bilancia italiana dei conti internazionali. Bisogna però tener conto anche delle somme che i turisti italiani spendono all'estero. Anche su questo argomento non si hanno dati statistici certi, ma semplici valutazioni, secondo le quali queste spese non avrebbero raggiunto più di 150-200 milioni di lire per il 1934. Le nazionalità che maggiormente figurano nelle statistiche dei turisti stranieri entrati in Italia sono (per il 1931, ultimo anno per il quale si conoscono questi dati) la Germania (20% del totale), la Svizzera (18%), l'Austria (13%), l'Inghilterra (11%), la Francia (9%), gli Stati Uniti e il Canada (6%).

Da una statistica pubblicata recentemente dalla Società delle Nazioni si rileva che, su 31 paesi considerati, l'Italia occupa il terzo posto per l'importanza delle sue entrate turistiche, valutate, per il 1933, in 69 milioni di dollari oro, contro 117 milioni di dollari oro per la Francia, che tiene il primo posto, 80 milioni per il Canada, che viene al secondo posto, e 57 milioni per gli Stati Uniti d'America, che figurano al quarto posto. Dalla stessa statistica delle S. d. N. si rileva che negli ultimi anni si è verificata una diminuzione fortissima delle spese dei turisti; per i 4 paesi ora nominati si è scesi da una cifra globale di 927 milioni nel 1928 a 324 milioni di dollari oro nel 1933.

Il movimento turistico di nazionali è pure molto attivo in Italia, per l'impulso dato dalle organizzazioni del regime, da associazioni turistiche, quali il Touring Club Italiano, e dal crescente favore della villeggiatura e dei diporti invernali. Non si hanno però, anche per questo movimento, dati completi. Si dispone solo delle statistiche degli alberghi e delle pensioni che però non ospitano, né registrano tutti i viaggiatori. Il numero di questi, secondo tale fonte, risulterebbe quadruplo di quello dei turisti stranieri. Nel 1934 sono stati infatti dichiarati 6.767.338 arrivi e 33.398.473 giornate di presenza di viaggiatori italiani negli alberghi, contro 1.679.190 arrivi e 8.324.799 giornate di presenza di viaggiatori stranieri.

La preferenza delle località visitate è sensibilmente diversa a seconda che i turisti sono italiani o stranieri. Questi ultimi sono più frequenti a Roma (766.584 giornate di frequenza nel 1934), a Venezia (657.424 giornate), a Firenze (430.751 giornate), a Genova (429.042 giornate) e a Napoli (416.933 giornate). Per contro, i viaggiatori italiani (ma non sono tutti turisti) sono più frequenti a Milano (1.338.924 giornate), a Roma (1.250.195 giornate), a Venezia (775.103 giornate), a Napoli (761.673 giornate) e a Genova (724.205 giornate). Tra le stazioni di cura, soggiorno e turismo, le più frequentate sono: Sanremo con 1.170.247 giornate di presenza nel 1933, Viareggio con 1.093.717 giornate, Rimini con 1.046.315, Merano con 984.579, Riccione con 885.977, Montecatini con 617.579, Alassio con 539.191, Salsomaggiore con 524.823, Lido di Venezia con 339.805, Bolzano con 323.633, Cortina d'Ampezzo con 308.297, Abbazia con 301.163 giornate.

Mentre il movimenti dei turisti nazionali raggiunge il massimo nel mese di agosto, quello degli stranieri tocca la cifra più alta in aprile. È questo il mese preferito, specialmente dai Tedeschi; invece il massimo. in agosto, per gl'Italiani, corrisponde al periodo delle ferie e delle villeggiature. In settembre si verifica una forte ripresa del movimento degli stranieri, ma non si raggiungono le cifre del movimento primaverile,

Per la letteratura turistica, v. guida, XVIII, 249 e App.; itinerarî; mirabilia romae.

Bibl.: L. Bodio, Sul movimento dei forestieri in Italia, in Giornale degi economisti, luglio 1899; B. Stringher, Sulla bilancia dei pagamenti fra l'Italia e l'estero, in Atti della Commissione Reale per lo studio delle statistiche del commercio estero, Roma 1912; E.N.I.T., La funzione e l'organizzazione delle "Pro Loco", ivi 1921; R. Bachi, Sulla rilevazione statistica del movimento dei forestieri, in Giornale degli economisti, 1921; A. Niceforo, Il movimento dei forestieri in Italia, a cura dell'E.N.I.T, Roma 1923; R. Benini, Sulla riforma dei metodi di calcolo del movimento turistico, studio pubblicato dall'E.N.I.T. nella Statistica del movimento turistico in Italia 1926-27, Roma 1929; Touring Club Italiano, Manuale dell'industria alberghiera, Milano 1929; M. Avancini, Statistica turistica (nel Trattato elementare di statistica), 1933; A. Mariotti, Corso di economia turistica, Novara 1933; F. W. Ogilvie, The Tourist Movement, Londra 1933; Touring Club Italiano, Manuale del turismo, Milano 1934; G. Tagliacarne, Sul calcolo della permanenza media dei tursiti stranieri in Italia, in Giornale degli economisti, settembre 1935; Società delle Nazioni, Bollettino mensile di statistica, Ginevra; E.N.I.T., Statistica sul movimento turistico in Italia (relazioni annuali), Bollettino mensile "Statistica del turismo", Roma.

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