Angelopoulos, Theodoros

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Regista cinematografico (Atene 1936 - ivi 2012). Dopo studî di cinema a Parigi, tornò in Grecia dove esordì nel 1968 con il film I ekpombi (La trasmissione) per poi mettersi in luce con Anaparastasi (Ricostruzione di un delitto, 1970). In seguito, con Meres tu '36 (I giorni del '36, 1972) ha avviato una rilettura della storia greca più recente, dagli anni Trenta agli anni Settanta, che, approfondita in O thiasos (La recita, 1975) e in I Kynighi (I cacciatori, 1977), si affida, più che a un'esposizione di dati cronistici, a nessi e relazioni che determinano o frenano l'evolversi di fenomeni storici. Ha diretto anche: O Megaléxandros (Alessandro il grande, 1980, premio speciale della giura, Mostra del cinema di Venezia); O melissokomos (Il volo, 1986); Topio stin omihli (Passaggio nella nebbia, 1988); Le pas suspendu de la cigogne (1991). Lo stile antinarrativo, la frammentazione spazio-temporale, l'utilizzo sistematico del piano-sequenza hanno continuato a essere elementi tipici del suo cinema in To vlemma tou Odyssea (Lo sguardo di Ulisse, 1995) e in Mia eoniotita ke mia mera (L'eternità e un giorno, 1998). Nel 2004 ha diretto To livadi pou dakryzei (La sorgente del fiume) e nel 2008 I skoni tou hronou (La polvere del tempo, 2011). Tra i suoi ultimi lavori vi è l'episodio Céu inferior della pellicola collettanea Mundo invisível (2011).

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