Doesburg, Theo van

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Pseudonimo di Christian Emil Marie Küpper, pittore, architetto, scrittore olandese (Utrecht 1883 - Davos 1931). I suoi scritti, letterarî e di critica d'arte (dal 1912 sul periodico Eenkeid), mostrano componenti svariate, dal positivismo alla teosofia. La sua produzione pittorica fu invece espressione, accanto a quella di Mondrian e di Van der Leck, del neoplasticismo, dal quale si distaccò solo nel 1926, sviluppando la teoria dell'elementarismo.

Opere

Autodidatta, arricchì la sua personalità attraverso rapporti con artisti e filosofi. Con intelligenza brillante e grande capacità organizzativa, colse l'esigenza di un nuovo modo di epressione artistica e diede vita all'associazione De Sphinx (1916), che ebbe come presidente Oud, e soprattutto, nel 1917, alla rivista De Stijl. Sulla rivista intervenne come poeta, con lo pseudonimo I. K. Bonset, e come filosofo, con lo pseudonimo A. Camini. Ebbe contatti con gli esponenti dei più significativi gruppi d'avanguardia; fondò la rivista dada Mécano (1922); tenne a Weimar dei corsi che si contrapponevano al Bauhaus (1922). Nel 1930 pubblicò il numero unico della rivista Art concret e fu tra i fondatori del gruppo parigino Abstraction-Création. Il suo impegno sui problemi dei rapporti tra pittura e architettura trovò la più significativa espressione nei progetti di abitazione, elaborati con C. van Eesteren per la mostra del gruppo De Stijl a Parigi presso la galleria L'Éffort moderne (1932), e nella ristrutturazione del caffè Aubette di Strasburgo (1926-28, con H. Arp e S. Taeuber; distrutto).

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