Tempesta

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fig. 1
fig. 2

tempesta Violenta perturbazione atmosferica, di varia estensione e durata, la cui caratteristica predominante è il vento intensissimo; differisce dal temporale (➔) per la mancanza di scariche elettriche atmosferiche; si ha t. di vento in assenza di pioggia o grandine, t. di mare o di lago se caratterizzata da violento moto ondoso. Le t. di polvere o di sabbia sono dovute, nelle regioni desertiche o steppiche, ma anche nell’atmosfera di Marte, a forti venti anticiclonici che sollevano polveri dal suolo e le disperdono su territori anche molto lontani. T. magnetica Variazione irregolare e improvvisa dell’intensità e della direzione del campo magnetico terrestre, accompagnata solitamente da altri fenomeni geofisici (aurore polari, perturbazioni ionosferiche, perturbazioni nella radiazione cosmica). La fig. 1 illustra le variazioni della componente orizzontale H dell’induzione magnetica, alle basse e medie latitudini. Le differenze fra i valori di H durante una t. e quelli di quiete sono dette Dst (dove D sta per deviazione e st viene dall’inglese storm-time). Nel grafico si distinguono una fase iniziale della t., di durata da 1 a 10 ore, in cui H aumenta di 10-50 nT, e la fase principale, di durata di uno o più giorni, in cui H si riduce fino a un minimo e poi torna ai valori originari. Nel caso di figura, detto di inizio improvviso della t. (o s.c., dall’inglese sudden commencement), l’aumento iniziale di H avviene in pochi minuti. Le t. con s. c. si chiamano t. a inizio brusco, quelle in cui H aumenta più lentamente t. a inizio graduale. Le prime non sono periodiche, le seconde ricorrono ogni 27 giorni circa. La fig. 2 mostra un tracciato reale di una grande tempesta. Le depressioni nella fase principale sono dette sottotempeste magnetosferiche o baie. Esse si verificano anche in assenza di una t.; ciò avviene per es. nel cosiddetto ovale aurorale (➔ aurora).

Tutte le t. magnetiche sono prodotte da nubi di plasma veloce espulse dal Sole (➔ magnetismo). Nel caso di t. con s.c. si tratta di fenomeni esplosivi e saltuari, come i brillamenti. Nelle t. a inizio graduale si ha una emissione continua di fasci di plasma veloce da parte di strutture solari di lunga durata, dette buchi coronali.

Riguardo agli effetti sul campo magnetico terrestre di quanto avviene nella magnetosfera durante una t., in un primo momento la magnetosfera, per l’impatto della nube di plasma veloce, è bruscamente compressa e il campo magnetico sulla superficie terrestre aumenta (fase iniziale); nelle fasce di radiazione intorno alla terra sono poi iniettate particelle cariche e ciò intensifica la cosiddetta corrente ad anello, prodotta dal moto longitudinale delle particelle intrappolate (➔ Van Allen, James Alfred), che circola, nel piano equatoriale, in verso orario (guardando la Terra dal polo Nord) e produce un campo magnetico opposto a quello geomagnetico; perciò H diminuisce nella fase principale. Le particelle successivamente si disperdono, l’intensità della corrente ad anello torna ai valori ordinari e la t. termina.

Le t. magnetiche influiscono sull’ambiente terrestre: la densità elettronica nella ionosfera varia producendo disturbi nelle comunicazioni radio, specie ad alta frequenza; inoltre le correnti, indotte dalle variazioni del campo magnetico nei circuiti dei trasformatori delle linee ad alta tensione, possono provocare interruzioni nella distribuzione dell’energia elettrica.

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