Taškent

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Taškent Città capitale dell’Uzbekistan (2.463.969 ab. nel 2017), capoluogo dell’omonima provincia (15.600 km2), posta in una fertile oasi irrigata dalle acque del Čirčik e del Keles, affluenti del Syrdar´ja. La città, situata al centro delle vie di comunicazione e dei traffici commerciali dell’Asia centrale, si sviluppò in particolare alla fine dell’Ottocento come scalo ferroviario sulla linea transcaspica. Riorganizzata in quella fase secondo un piano regolatore, è stata ampiamente ricostruita nel 20° secolo. È il massimo centro culturale del paese, sede di università, biblioteche e numerosi musei, tra cui è notevole quello delle Belle Arti. Mercato agricolo (cotone, frutta, uva) e polo industriale (industrie meccaniche, chimiche, elettrotecniche, alimentari e tessili). Aeroporto internazionale.

Già nota nel 7° sec. a.C., fu soggetta agli Arabi (8°-11° sec.) quindi ai Turchi della Corasmia, e nel 1220 fu conquistata dai Mongoli. Presa da Tamerlano nel 1361, nel 1503 passò in potere degli Uzbeki e dei Kirghizi, quindi nel 1733 dei Calmucchi; passò poi in mano di varie altre popolazioni orientali. Con l’espansione russa verso l’Asia centrale, T. fu occupata dai Russi (1865). Capitale (1918-24) del Turkestan, nel 1930 divenne la capitale dell’Uzbekistan.

Nella città vecchia si trovano alcuni notevoli monumenti, tra i quali la madrasa Kukel´daš (16° sec.) e il mausoleo Kaffal´ Šaši (15° sec.).

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