Successione austriaca, guerra di

Dizionario di Storia (2011)

Successione austriaca, guerra di


Conflitto determinato dalla morte dell’imperatore Carlo VI (20 ott. 1740) e dall’ascesa sul trono asburgico di Maria Teresa, sua figlia, in virtù della Prammatica sanzione del 1713, approvata dai diversi Stati regionali della monarchia e dalle potenze europee. Il problema della sucessione sembrava pertanto politicamente risolto, ma fu riaperto, a due mesi dalla morte di Carlo VI, da Federico II di Prussia, desideroso di iniziare il suo regno (era salito sul trono il 31 maggio) con un prestigioso successo politico, e precisamente con l’estensione della sovranità prussiana sulla Slesia, da lui invasa il 16 dic. 1740. Dopo la sconfitta austriaca a Mollwitz (10 apr. 1741) la Francia accordò ogni effettivo appoggio politico ai fautori di uno smembramento dei domini ereditari austriaci e soprattutto al pretendente principale alla S.a., Carlo Alberto, elettore di Baviera, che aveva sposato nel 1722 Maria Amalia, figlia minore dell’imperatore Giuseppe I (fratello di Carlo VI). Carlo Alberto, con l’aiuto militare francese (la dichiarazione formale di guerra da parte della Francia avrà luogo però solo nell’apr. 1744), iniziò la guerra di S. vera e propria il 31 luglio, occupando di sorpresa Passau. Alla fine di settembre del medesimo anno lo schieramento politico contro Maria Teresa era formalmente completato. Con la Baviera avevano concluso trattati d’alleanza la Spagna (Nymphenburg, 28 maggio) e la Sassonia-Polonia (Francoforte, 19 sett.), dividendosi in anticipo le spoglie del nemico. Solo la Gran Bretagna assisteva amichevolmente Maria Teresa. Carlo Alberto aveva intanto occupato Linz, dirigendosi poi su Praga, dove fu incoronato re di Boemia; il 12 febbr. 1742 fu eletto anche imperatore. Maria Teresa, con l’aiuto preminente degli ungheresi, poté riorganizzare nel frattempo l’esercito; l’energica controffensiva austriaca del genn.-febbr. 1742 allarmò Federico II di Prussia, timoroso che Maria Teresa si volesse sottrarre, ora che la sorte delle armi le era favorevole, all’impegno, assunto con il trattato segreto di Kleinschnellendorf (9 ott. 1741), di cedergli la bassa Slesia. Il re di Prussia riprese pertanto la guerra, sconfisse gli austriaci nella battaglia di Chotusitz (17 maggio 1742) e ottenne l’11 giugno 1742, nei preliminari di Breslavia, la Slesia e la contea di Glatz. In Italia, Carlo Emanuele III di Sardegna, dapprima aderente al blocco antiaustriaco, impaurito dalle mire spagnole sulla Lombardia si alleò nel febbr. 1742 con Maria Teresa. Alla fine del 1742 gli austriaci rientrarono anche in possesso di Praga. L’anno 1743 portò a un intervento più deciso della Gran Bretagna negli affari europei, a fianco dell’Austria e contro le velleità egemoniche della Francia: l’armée pragmatique (costituita da inglesi, hannoveriani, assiani e austriaci) al comando di Giorgio II sconfisse il 27 giugno a Dettingen i francesi. Alcuni mesi dopo, il 17 sett. 1743, la diplomazia inglese convinse Maria Teresa dell’opportunità di concludere con Carlo Emanuele III il Trattato di Worms, i cui articoli prevedevano la cessione di alcuni territori della Lombardia al Piemonte. Questo trattato segnò l’inizio di una nuova fase della guerra. I legami tra Francia e Spagna diventarono ancora più stretti con il cosiddetto secondo patto di famiglia di Fontainebleau (25 ott. 1743), in cui Luigi XV s’impegnò ad aiutare Filippo (poi duca di Parma) nella conquista della Lombardia e di Parma e Piacenza nonché a dichiarare guerra alla Gran Bretagna; anche Federico II si avvicinò alla Francia, concludendo con essa una formale alleanza (5 giugno 1744). Nella tarda primavera del 1744 i francesi avevano attaccato con grandi forze i Paesi Bassi austriaci, ma la manovra fu interrotta dall’esercito di Carlo di Lorena, penetrato in Alsazia. Costui, a sua volta, fu costretto tuttavia a una precipitosa ritirata verso gli Stati ereditari austriaci dopo l’improvvisa invasione della Boemia da parte di Federico II (ag. 1744). Federico conquistò Praga, ma successivamente l’arrivo delle forze di Carlo di Lorena lo costrinse a evacuare la capitale boema (nov. 1744). In Italia settentrionale le forze franco-ispane, che avevano cercato di impadronirsi di Cuneo, furono costrette a ritirarsi (22 ott. 1744); in Italia meridionale invece gli ispano-napoletani sorpresero a Velletri (10 ag. 1744) il generale austriaco J.J.K. z Lobkovic, infliggendogli una dura sconfitta. Con la morte di Carlo VII, ai primi del 1745, scomparve il pretendente più pericoloso all’eredità di Maria Teresa e con il Trattato di Füssen (22 apr. 1745), concluso con il successore, il pericolo bavarese sparì del tutto: il 15 sett. 1745 la Dieta di Francoforte riconobbe imperatore Francesco Stefano di Lorena, marito di Maria Teresa. Verso la fine dello stesso anno Maria Teresa, su mediazione della Gran Bretagna, acconsentì anche alla pace con Federico II: il Trattato di Dresda (25 dic. 1745) riconfermava la sovranità prussiana sulla Slesia. Se in Germania fu posto termine ai combattimenti, nelle Fiandre e in Italia l’anno 1745 fu quello di uno sforzo decisivo dei franco-spagnoli, che in seguito alla vittoria di Maurizio di Sassonia sugli anglo-olandesi a Fontenay (11 maggio 1745) occuparono gran parte dei Paesi Bassi austriaci e obbligarono, nella penisola, Carlo Emanuele a convenire su preliminari di pace, dopo essersi impossessati di parte del Piemonte e di tutta la Lombardia. La scomparsa delle potenze germaniche dalla lotta semplificò il conflitto: da una parte la Francia, con Spagna, Napoli e Genova (che aveva aderito il 7 maggio 1745 con il Trattato di Aranjuez), dall’altra l’Austria, alleata della Sardegna, della Gran Bretagna e dell’Olanda. L’energia dei franco-spagnoli si affievolì nel 1746. In Gran Bretagna, i fautori del pretendente Charles Edward, sbarcato in Scozia nel luglio del 1745, furono definitivamente battuti (Culloden, 16 apr. 1746), e in Italia Carlo Emanuele III e Maria Teresa costrinsero il nemico a sgomberare il Piemonte e la Lombardia e occuparono Genova (7 sett. 1746); solo nelle Fiandre le truppe francesi al comando di Maurizio di Sassonia passarono di vittoria in vittoria. Trattative di pace tra Francia, Gran Bretagna e Olanda furono già iniziate nell’autunno 1746 e dopo lunghi e incostanti negoziati furono concluse ad Aquisgrana il 18 ott. 1748 sulla base delle seguenti clausole principali: restituzione di tutti i territori conquistati dai contendenti; assegnazione a don Filippo di Borbone dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla; ritorno allo status quo ante del ducato di Modena e della Repubblica di Genova; rinnovo, a favore della Gran Bretagna, del Trattato dell’Asiento del 1713; conferma della successione protestante al trono inglese; riconoscimento della Prammatica sanzione (successione di Maria Teresa al trono asburgico) e anche riconoscimento dell’imperatore Francesco; assegnazione alla Prussia della Slesia.

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