STIRIA

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1999)

STIRIA

H. Schweigert

(ted. Steiermark; Styria, Marchia Styriae, Stiremarke nei docc. medievali)

Regione storica e provincia federata dell'Austria sudorientale, posta a N-E della Carinzia, con capitale Graz. Il nome della S. deriva dal castello principale del Traungau, Steyr. Al termine della prima guerra mondiale la parte meridionale del paese (distretti di Maribor e di Celje) passò alla Iugoslavia e fa oggi parte della Slovenia.Con la disgregazione politica dell'Impero romano, l'od. S., compresa in parte nel Norico e in parte nella Pannonia, passò agli Ostrogoti e fu inclusa nell'area del regno di Teodorico il Grande (493-526). Dalla seconda metà del sec. 6° gli Slavi si insediarono nelle Alpi orientali, consolidandosi nel 7° con la popolazione dei Carantani; il loro centro politico era l'area di confine nella Carinzia, ma numerosi toponimi e nomi di monti e territori ne attestano lo stanziamento nella regione corrispondente all'od. Stiria. Nel corso dei conflitti tra Slavi e Avari, che tentavano di penetrare nel territorio, i Carantani finirono per entrare nell'orbita dei Bavari, a seguito dell'aiuto militare che questi avevano loro prestato. Nell'820-830 essi vennero assorbiti nell'impero carolingio, il cui dominio venne rafforzato dal costituirsi di marche di confine e con l'insediamento di conti.Dalla metà del sec. 8°, quest'area di insediamento slava fu oggetto dell'attività missionaria dell'arcivescovado di Salisburgo. Con l'arrivo dei Magiari, a partire dalla fine del sec. 9°, non soltanto si dovette rinunciare a una più ampia colonizzazione germanica, ma il territorio orientale dei Carantani, l'area corrispondente all'od. S. orientale, cadde nelle mani degli Ungari, per essere poi riconquistata soltanto con la vittoria di Ottone il Grande (936-973) a Lechfeld, presso Augusta, nel 955. Si costituì, inoltre, una fascia di marche tedesche a N e a S-E delle Alpi, tre delle quali erano comprese nel territorio dell'od. S.: la marca sulla Mur, la marca sulla Drava e la marca sulla Sann. La prima, la più importante, è attestata per la prima volta dai documenti nel 970, denominata anche marca dei Carantani o della Carinzia e aveva come principale fortezza quella di Hengist. Tale territorio, che divenne poi il nucleo della S., venne amministrato fino al 1035 dagli Eppenstein, poi dai Wels-Lambach e, dopo il 1050, dagli Ottocari, che avevano il loro centro di potere nel Traungau, dove erano signori di Steyr. Nel 1180, sotto il margravio Ottocaro IV (m. nel 1192), la S. divenne un ducato che, in base all'accordo stipulato il 17 agosto 1186 a Georgenberg (Georgenberger Handfeste), passò ai duchi di Babenberg.Alla scomparsa dell'ultimo Babenberg, avvenuta nel 1246, la regione divenne oggetto di disputa tra Přemysl Ottocaro II re di Boemia (1253-1278) e Béla IV re di Ungheria (1235-1270); prevalse il re di Boemia, che nel 1260 ottenne la sovranità sulla S.; nel 1276, tuttavia, la nobiltà si sollevò contro di lui per unirsi al re di Germania Rodolfo I di Asburgo (1273-1291). Nel 1282, in seguito alla sconfitta di Ottocaro II nella battaglia di Marchfeld (1278), Rodolfo I di Asburgo diede in feudo al figlio Alberto i ducati d'Austria, di S. e di Carinzia, così come la Carniola e la Marca Soraba. Sotto i duchi d'Austria Alberto III (m. nel 1395) e Leopoldo III (m. nel 1386), il 25 settembre 1379 si giunse, nell'abbazia cistercense di Neuberg sulla Mürz, a una spartizione dei territori asburgici, in base alla quale Leopoldo III ottenne la S., la Carinzia, la Carniola, il Tirolo, la Marca Soraba, l'area di Pitten, Pordenone e l'Istria interna.Una continuità nello sviluppo artistico della S. può osservarsi soltanto dal sec. 12°, mentre per le epoche paleocristiana e preromanica si sono conservati solo frammenti architettonici e corredi funerari, come quello di Krungl, del 9° secolo. La prima fioritura culturale della regione si deve, nel sec. 11°, all'Ordine benedettino, che, con l'appoggio della nobiltà terriera, vi stabilì tre fondazioni monastiche: Göss, presso Leoben, nel 1020; Admont (v.), consacrata nel 1074; St. Lambrecht, nel 1096. Di queste, solo la cripta della chiesa dedicata alla Vergine e a s. Margherita del monastero delle Benedettine di Göss si è conservata nelle condizioni originarie.Nel sec. 12°, con l'ampliarsi del territorio politicamente dipendente dalla famiglia dei Traungau, ebbe inizio nella S. un'intensa attività artistica, che interessò sia l'ambito religioso sia la costruzione di castelli e di città. L'influenza della metropoli di Salisburgo, della cui diocesi la S. faceva parte, ebbe allora, anche dal punto di vista della produzione artistica, una funzione innovativa nella regione. Oltre ai Benedettini, nella S. edificarono i loro monasteri i Canonici regolari di s. Agostino (Seckau, 1142; Vorau, 1163), i Cistercensi (Reun, 1129; Sittich, od. Stična, in Slovenia, 1136) e i Certosini (Seitz, od. Žiče, in Slovenia, 1160 ca.; Gairach). La basilica di Seckau (v.), costruita tra il 1142 e il 1164 e sede vescovile dal 1218 al 1782, costituisce un esempio grandioso di edilizia chiesastica romanica in S., nella cui concezione architettonica si riflettono motivi bavaresi, hirsaucensi e sassoni. Nelle chiese rurali si affermarono, invece, la tipologia di chiesa con campata di coro quadrata (Dietmannsdorf, Piber), quella con torre occidentale (parrocchiale di Schladming) e quella con aula absidata (Adriach, presso Frohnleiten). Degli ossari rimangono per l'epoca romanica soltanto pochi esempi: il più rappresentativo è quello di Hartberg (post 1200), arricchito da un'elaborata articolazione architettonica della parete.Si conservano poche opere di scultura romanica. Si tratta per lo più di leoni posti a guardia dei portali (Admont), oppure di decorazioni dei timpani (Gleinstätten) e soprattutto di crocifissi, dei quali il più antico è custodito a Oberhaus (1160 ca.), mentre il più importante si trova nell'abbaziale di Seckau. Quest'ultimo, eseguito nel primo quarto del sec. 13°, apparteneva a un gruppo destinato all'arco trionfale, risalente al 1160 ca. e considerato tra i più antichi dell'area artistica tedesca; dello stesso tipo è anche il crocifisso di Gaal (Innsbruck, Tiroler Landesmus. Ferdinandeum), mentre altri esemplari romanici si trovano nelle chiese di Aflenz, Göss, Leoben e di Pürgg.Per l'epoca romanica non restano tavole dipinte, mentre per la pittura murale sono sopravvissute due significative testimonianze: il ciclo di affreschi nella Johanneskapelle a Pürgg (1160-1170) e la decorazione pittorica dell'ossario di Hartberg (ca. 1200, integrata nel 1893-1894 e in parte ridipinta). La decorazione ad affresco di Pürgg comprende scene tratte dall'Antico e dal Nuovo Testamento e la singolare raffigurazione della Guerra tra gatti e topi; sulla parete dell'arco trionfale sono rappresentati il fondatore, l'abate Goffredo I di Admont, e il margravio Ottocaro III. Gli affreschi di Pürgg costituiscono un capolavoro della pittura salisburghese del sec. 12° e hanno le loro radici artistiche e stilistiche in modelli italo-bizantini. L'influenza di Salisburgo appare dominante anche nella miniatura. Sin dal sec. 12°, nelle abbazie di Admont e di Seckau sorsero importanti scuole di scrittura, mentre nel monastero cistercense di Reun venne redatto, tra il 1208 e il 1218, il Reuner Musterbuch (Vienna, Öst. Nat. Bibl., 507), il più antico taccuino conosciuto, comprendente raffigurazioni della vita dei campi e delle attività artigianali.Il passaggio al Gotico avvenne alla fine del Duecento, sia nella scultura sia nella pittura, con il tardo Zackenstil, contraddistinto soprattutto da panneggi caratterizzati da un ductus delle pieghe spezzato e angoloso. I primi esempi di scultura nell'area orientale delle Alpi sono costituiti da opere quali le raffigurazioni di Madonne in trono collocate nei timpani delle antiche chiese dell'Ordine teutonico a Lubiana, in Slovenia (ca. 1260-1265), e a Graz (ca. 1283-1293) e nell'abbaziale di Seckau (fine sec. 13°). Per quanto riguarda la pittura, vanno menzionati gli affreschi con la Leggenda di s. Giorgio nel coro della chiesa parrocchiale di St. Georgen, presso Judenburg; realizzati intorno al 1250, essi sono un'opera di transizione, mentre le pitture murali della cappella vescovile dell'antica fondazione di Göss (post 1280), così come le vetrate della chiesa di St. Walpurgis, presso St. Michael, costituiscono capolavori del primo Gotico. Questo è rappresentato in architettura dalla Leechkirche dell'Ordine dei Cavalieri Teutonici a Graz (1275-1293) e dalla parrocchiale di Murau, fondata dal ministeriale Ottone I di Liechtenstein e consacrata nel 1296.Nel primo quarto del sec. 14° il maggior centro artistico della S. fu l'abbazia benedettina di Admont, la quale, grazie alla sensibilità artistica dell'abate Engelberto (1297-1327) - una delle più significative personalità della sua epoca -, arrivò ad acquisire un'importanza sovraregionale. A questo abate si deve, fra l'altro, la committenza della famosa Madonna di Admont (Graz, Steiermärkisches Landesmus. Joanneum), intagliata fra il 1310 e il 1320. Riflessi dell'arte altorenana possono essere individuati nelle vetrate della Leechkirche a Graz, realizzate fra il 1330 e il 1335.Nella prima metà del Trecento, l'architettura legata alla committenza ducale assunse caratteri nuovi, come mostra il primo, importante edificio del genere, il monastero cistercense di Neuberg an der Mürz, fondato nel 1327 dal duca Ottone I e consacrato nel 1344. Subito dopo il completamento di questo monastero, l'abate Hartwig dell'abbazia cistercense di Reun diede inizio alla costruzione della chiesa di pellegrinaggio a Strassengel, dedicata a Maria, che venne completata nel 1355 grazie alle offerte delle corporazioni e della popolazione della Stiria. L'edificazione della torre orientale di Strassengel, con la ricca scultura architettonica e la cuspide lavorata a traforo, si deve a una donazione del duca d'Austria Rodolfo IV di Asburgo, nel 1365. La tipologia della chiesa 'a sala' a tre navate, una forma spaziale che si impose con gli Asburgo, venne utilizzata nelle grandi chiese abbaziali e di pellegrinaggio del sec. 14°, come nel monastero benedettino di St. Lambrecht (ricostruito dal 1327) e nei santuari di Mariazell (1340-1360) e di Maria Neustift (od. Ptujska Gora, in Slovenia; 1400 ca.); la chiesa di pellegrinaggio di St. Maria am Sabatberg (1339-1384), sul Pöllauberg, a due navate, adottò una soluzione di coro tendente all'impianto centrale, alla maniera di un coro ad ambulacro.Nella S., dalla metà del sec. 14°, sia in ambito architettonico sia in quello pittorico e scultoreo si assimilò l'arte di corte viennese. Esempi eminenti di questa influenza artistica sono le vetrate del coro della chiesa di pellegrinaggio di Maria Strassengel (1360-1370) e quelle del St. Erhart in der Breitenau (ca. 1390), queste ultime donate dal duca Alberto III, rappresentato all'interno di un tondo come membro dell'Ordine della Treccia, insieme alle sue due spose.L'influenza dell'arte della 'bottega ducale' viennese, assimilata insieme a influssi boemi e norditaliani, è evidente alla fine del sec. 14° e nel primo quarto del successivo nella chiesa dei Francescani e nella chiesa di St. Ruprecht a Bruck an der Mur, nelle filiazioni di Utsch e St. Dionysen. Degne di nota sono anche le coeve pitture murali di Johannes Aquila da Radkersburg nel coro dell'antica chiesa degli Eremitani di s. Agostino a Fürstenfeld e nel Pistorhaus a Radkersburg. Il trittico della Passione di St. Lambrecht (Graz, Steiermärkisches Landesmus. Joanneum), dipinto intorno al 1370, costituisce la più antica pittura su tavola conservata della Stiria.Con la fase stilistica del weicher Stil o schöner Stil, dal 1390 al 1430, l'arte della S. raggiunse un altissimo livello; in quest'epoca vennero prodotti importanti contributi allo sviluppo artistico d'insieme dell'arte mitteleuropea del 1400 ca., soprattutto per quanto riguarda la pittura su tavola e la scultura. I temi principali sono le schönen Madonnen, gli schönen Vesperbilder e le raffigurazioni del Vir dolorum, i cui incunaboli sono da localizzare a Praga, Vienna e Salisburgo, creati per necessità di tipo devozionale e ispirati alla coeva letteratura religiosa. Le schönen Madonnen di Bad Aussee, Gaal e Judenburg, come le due Pietà dell'abbazia di Admont (Graz, Steiermärkisches Landesmus. Joanneum), costituiscono dei capolavori nell'ambito di tale genere.Importanti centri artistici furono in questo periodo, in particolare, la città mercantile di Judenburg e la non distante abbazia benedettina di St. Lambrecht. In quest'area della S. settentrionale erano attive personalità artistiche che influenzarono l'arte a S delle Alpi. Per la pittura su tavola vanno menzionati artisti come il Maestro della Trinità di Londra (o Maestro della Madonna dalla corona di raggi) e il Maestro della Tavola votiva di St. Lambrecht, i quali costituirono con le loro opere uno stile regionale proprio della Stiria. Per la scultura, i capolavori dell'epoca gotica sono rappresentati dalle opere di Hans di Judenburg e del Maestro di Grosslobming. Quest'ultimo, la cui bottega era attiva a Vienna e anche nel castello di Budapest, deve il proprio nome al luogo in cui erano conservate cinque figure in arenaria (1380-1390) - S. Giovanni Evangelista, un santo vescovo, S. Giorgio, l'arcangelo Gabriele dell'Annunciazione (Vienna, Kunsthistorisches Mus.) e la Vergine dell'Annunciazione (Francoforte sul Meno, Liebieghaus) - annoverate tra le opere più significative del weicher Stil in Austria.

Bibl.: K. Woisetschläger, P. Krenn, Alte steirische Herrlichkeiten, Graz 1973; H. Schweigert, Gotische Plastik in der Steiermark, in Gotik in der Steiermark, cat. (St. Lambrecht 1978), Graz-Burg 1978, pp. 198-216; Das Werden der Steiermark. Die Zeit der Traungauer, a cura di G. Pferschy (Veröffentlichungen des Steiermärkischen Landesarchives, 10), Graz-Wien-Köln 1980; G. Biedermann, Zur Kunst der Steiermark im 12. Jahrhundert, ivi, pp. 391-419; P. Krenn, Die Oststeiermark (Österreichische Kunstmonographie), Salzburg 1981; H. Schweigert, Einzug der Gotik. Beginn der Gotik unter den frühen Habsburgern in der Steiermark, in Die Steiermark. Brücke und Bollwerk, cat., Herberstein 1986, pp. 130-139; G. Biedermann, K. Roth, Schatzkammer Steiermark, Graz-Wien-Köln 1992; K. Woisetschläger, Der Beitrag der Steiermark zur Malerei und Plastik. Von der Romanik bis zum Ausklang des Barock, in 800 Jahre Steiermark und Österreich 1192-1992, Graz 1992, p. 605ss.; H. Schweigert, Zur frühgotischen Plastik in der Steiermark, in Gotik in Slowenien, "Vorträge des internationalen Symposiums, Ljubljana 1994", Ljubljana 1995, pp. 65-78; Schatz und Schicksal, cat., Neuburg 1996.

TAG

Prima guerra mondiale

Teodorico il grande

Ordine benedettino

Arcangelo gabriele

Abbazia di admont