Reich, Steve

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Reich, Steve

Marta Tedeschini Lalli

Reich, Steve (propr. Stephen Michael).

Compositore statunitense, nato a New York il 3 Ottobre 1936. Dopo la prima formazione musicale, dedicata soprattutto agli strumenti a percussione , ha studiato filosofia alla Cornell University di Ithaca, Interessandosi in particolare ai lavori di l. Wittgenstein; negli stessi anni ha avviato lo studio della composizione alla Juillard School di New York, con W. Bergsma e V. Persichetti (1958-61), privatamente con H. Overton, e infine al Mills College di Oakland, con D. Milhaud e L. Berio (1961-63). Nel corso di questi anni, durante i quali ha avuto contatti con esperienze musicali diverse, dal jazz modale di J. Coltrane alla musica di I. Stravinskij e B. Bartok, R. ha preso gradualmente le distanze dalle avanguardie dell'epoca per divenire uno dei maggiori rappresentanti del minimalismo musicale (anche se la definizione è da limitarsi ai lavori del primo periodo), nella convinzione che tra procedimenti compositivi e risultato musicale debba sussistere un nesso udibile: "Mi iteressa un processo compositivo che sia tutt'uno con la realtà sonora.

Partendo da materiali sonori tratti dall'ambiente circostante (voci, rumori cittadini), ha avviato inoltre ricerche sugli sfasamenti o 'defasaggi' ritmici, come quelli che si verificano quando un medesimo frammento viene eseguito a velocità leggermente diverse. Realizzati inizialmente su nastro magnetico (Its gonna rain, 1965, da un frammento di discorso di un predicatore nero nelle strade di San Francisco), poi da strumentisti (Piano phase e Violin phase, 1967, ma anche Clapping music, 1972, per solo battito di mani), tali procedimenti rimarranno uno degli elementi costanti e caratteristici del lavoro di Reich. Nel 1966 ha creato il gruppo Steve Reich and Musicians, specializzato nell'esecuzione della sua musica.

Negli anni Settanta R. ha approfondito diverse tradizioni musicali, alla ricerca delle strutture, soprattutto ritmiche, a esse soggiacenti: ad Accra (Ghana) ha studiato le percussioni africane (Drumming, 1971; utilizza con strumenti occidentali le strutture ritmiche della musica africana); ha affrontato poi a Seattle e Berkeley la musica balinese (Music for mallett instruments, voices and organ, 1973; Music for eighteen musicians, 1974-76); proveniente da una famiglia ebraica, è tornato a volgersi alle proprie radici culturali e religiose, studiando la Torah e la cantillazione (Tehillim, 1981). Si è interessato inoltre ai procedimenti compositivi barocchi, rinascimentali e medievali, in particolare al canone e all'organum della Scuola di Notre-Dame, di Perotinus e di Guillaume de Machault: l'ordine e il rigore geometrico della costruzione musicale, i processi di aumentazione delle durate hanno costituito un bagaglio essenziale per il proseguimento del lavoro di R. (oltre alla già citata Music for eighteen musicians, si ricorda in particolare Four organs, 1970). Dalla fine degli anni Settanta ha composto alcuni lavori per grande orchestra (Variations for winds, strings and keyboards, 1979; Three movements, 1986; The four sections, 1987), per poi tornare a volgersi a ensembles più ristretti, spesso con strumenti non convenzionali, nastri, campionatori. Nello stesso periodo si approfondisce il rapporto con la parola, da sempre elemento costitutivo delle composizioni di R., grazie ai primi brani che prevedono l'intonazione di testi: il già ricordato Tehillim, su testi dei Salmi; The desert music (1984), su poesie di W.C. Williams.

A partire da Different trains (1988, per quartetto d'archi e nastro magnetico), rievocazione dell'America rurale dei primi anni Quaranta con alcuni riferimenti autobiografici, R. ha affrontato progetti drammaturgicamente più impegnativi: nell'opera multimediale The Cave (1990-92), realizzata con la moglie B. Korot, artista visuale, cerca nella storia di Abramo e Sarah le radici del conflitto mediorientale. La critica della realtà contemporanea è inoltre presente in City life (1996; qui il campionatore riproduce i rumori della città) e nel progetto Three tales, avviato, sempre in collaborazione con Korot, con Hindenburg (1997; seguiranno Bikini e Challenger) e destinato a concludersi nel 2001.

bibliografia

R.K. Schwarz, Steve Reich: music as gradual process, parte 1ª, in Perspectives of new music, 1980-81, 19, pp. 373-92, parte 2ª, in Perspectives of new music, 1981-82, 20, pp. 225-86.

Reich, a cura di E. Restagno, Torino 1994 (contiene anche la traduzione italiana di diversi saggi dello stesso Reich).

F.R. Lovisa, Minimal music. Entwicklung, Komponisten, Werke, Darmstadt 1996.

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