SOISSONS

Enciclopedia Italiana (1936)

SOISSONS (A. T., 32-33-34)

Luchino FRANCIOSA
Pierre LAVEDAN
Georges BOURGIN

Città della Francia settentrionale, l'antica Noviodunum, già capitale del Soissonnais, attualmente capoluogo del circondario omonimo nel dipartimento dell'Aisne, sede vescovile e di tribunale civile. Antica piazzaforte, è situata sulla riva sinistra dell'Aisne, in un'espansione della vallata, dominata da colline che si elevano a non oltre 160 m. Fortemente danneggiata nella guerra mondiale, ha di poco modificato la sua vecchia forma rettangolare con le nuove costruzioni sorte ai margini delle vie larghe, uniformi e diritte, fiancheggiate da giardini: al centro permangono i resti dell'antica cattedrale gotica intorno a cui si è sviluppato il quartiere commerciale. Sulla riva destra dell'Aisne vi è il grosso sobborgo di Saint-Vaast, unito alla città a mezzo di due ponti.

Il territorio è coltivato prevalentemente a prati, alberi da frutta, ortaggi, fra cui primeggiano i fagiuoli, i famosi lingots di Soissons; con i prodotti agrarî si esercita un attivo commercio verso i paesi del nord e verso Parigi. Fiorente è l'industria dell'allevamento del grosso bestiame da carne, più che altro tenuto stabulante, data la scarsa disponibilità dei pascoli; e discreta importanza hanno le industrie delle fonderie di ferro e di rame, delle vetrerie, della fabbrica di zucchero, di sidro, di carta, della tessitura e delle materie chimiche. La popolazione è in forte aumento, essendo passata da 14.391 ab. nel 1921 a 18.705 nel 1931.

Soissons ha due stazioni ferroviarie: una a SE. dell'abitato per la Parigi-Laon, e l'altra a NE., nel sobborgo di Saint-Vaast, per le linee dipartimentali dell'Aisne.

Monumenti. - Tutti i monumenti di Soissons sono stati gravemente danneggiati durante la guerra mondiale. La cattedrale fu ridotta in istato pietoso: scomparse quasi completamente le prime tre campate, nelle altre erano crollate le vòlte; il transetto e il coro avevano relativamente sofferto meno. Ora, dopo i lavori di restauro diretti da Émile Brunet, la cattedrale è riaperta al culto. Consacrata ai santi Gervasio e Protaso, essa apparteneva nel suo insieme alla prima metà del sec. XIII e conservava parte di un edificio anteriore, rifatto alla fine del sec. XII. A tre navate, con transetto, coro con deambulatorio e raggiera di cappelle, fu disegnata con una ricerca di estrema leggerezza, così che sembra alta quanto le più elevate cattedrali. Al disopra delle grandi arcate l'architetto di Soissons, imitando quello di Chartres, rinunciò al matroneo e si accontentò di una galleria. Anche le finestre, bipartite e con rosone, ricordano quelle della cattedrale di Chartres. La facciata aveva due torri. L'edificio aveva perduto quasi tutte le sue sculture e invece aveva conservato molte delle vetrate del sec. XIV. Esso aveva esercitato molta influenza nella regione ed era stato imitato specialmente nelle due grandi chiese, oggi distrutte, di Longpont, presso Villers-Cotterets e Mont Notre-Dame, presso Braine. Un Museo lapidario, recentemente ordinato negli edifici annessi, raccoglie dei resti interessanti di scultura e architettura e anche dei frammenti gallo-romani scoperti nel 1928. L'antica chiesa dell'abhazia di S. Giovanni delle Vigne, sin dal principio del sec. XIX ridotta a una facciata, ma degna di una cattedrale con i suoi tre grandi portali incorniciati da due alte torri, risaliva al sec. XIII con il suo chiostro e il refettorio: ora è in restauro, come la chiesa di Saint-Léger, che ha una bella navata del sec. XIII, con facciata del sec. XVII.

Storia. - Fu centro della tribù gallica dei Suessiones; l'antica Noviodunum. Deve la sua esistenza al corso dell'Aisne e all'intersecazione delle strade che vanno da Reims ad Amiens, e da Reims a Thérouannes. Il re Diviziaco vi esercitò notevole autorità e ne estese il dominio fino a una parte della Gallia Belgica. I Suessioni alleati dei Remi, tentarono di opporsi all'invasione romana del 57 a. C. e inviarono dei contingenti ad Alesia assediata. Divenuta romana col nome di Augusta Suessionum, la città fu convertita al cristianesimo verso il 290 da san Sisto. Nel 297 i due santi Crispino e Crispiniano, vi subirono il martirio. Centro politico importante nel sec. V e nel VI, fu in certo qual modo, la sede capitale di Egidio (morto nel 466) e di Siagrio, il quale ultimo fu sconfitto presso le mura di questa città da Clodoveo, nel 486. Clotario I, figlio di Clodoveo, fu re di Soissons dal 512 al 551; Chilperico I, figlio di Clotario I, dal 561 al 871. Nel 560 Clotario I vi fondò un monastero in onore del vescovo san Medardo morto nel 545. L'imperatore Ludovico il Pio vi fu tenuto in cattività dai suoi figli a lui ribellatisi nell'833-834. Nel 923 si svolse nei pressi di Soissons una battaglia fra Carlo il Semplice e Roberto I, battaglia che si concluse con la sconfitta del primo, la morte del secondo, e l'assunzione al trono di Francia di Raul I. Nel 1121 vi si adunò un concilio per condannare gli errori d'Abelardo. Vi si formò, in contrasto con la giurisdizione ecclesiastica, un feudo comitale laico, il quale passò nelle case di Bar, Nesle, Coucy, Lussemburgo-Saint-Pol, Borbone-Vendôme, Borbone-Condé, Savoia-Carignano, Orléans, fino alla sua unione definitiva alla corona, che avvenne nel 1734. Nel 1131 il conte Rinaldo II accordò agli abitanti di Soissons uno statuto (charte) analogo a quello di Compiègne e di Senlis, e che per il suo carattere specialmente agricolo servì di modello a diverse comunità religiose e urbane della Piccardia, Sciampagna e Borgogna. Ma la gestione delle finanze municipali si rivelò assai misera, e, nel 1335, la borghesia rimise il comune nelle mani di Carlo IV che diventò, in seguito, come il curatore del fallimento di Soissons. Più tardi, Filippo di Valois consentì all'elezione, da parte degli abitanti, di quattro tra di loro, che con il titolo di scabini dovevano assistere il prevosto della città. Da allora non furono registrati fatti notevoli. Soissons divenne nel sec. XVII il capoluogo di una "generalità" amministrativa comprendente sette "elezioni". Tuttavia la sua posizione nella vallata dell'Aisne le valse di essere l'obbiettivo delle armate combattenti, durante la campagna di Francia del 1814, la guerra franco-tedesca del 1870-71 e la guerra mondiale del 1914; la quale ultima le cagionò danni irreparabili.

I conti di Soissons. - La contea di Soissons che aveva costituito il feudo di molte delle maggiori famiglie nobili di Francia, per il matrimonio di Maria di Lussemburgo con Francesco di Borbone conte di Vendôme, avvenuto nel 1487, venne a costituire l'appannaggio di uno dei rami dei Borboni di Francia. Nel 1557, estintasi la discendenza di Francesco, il titolo passò al fratello di lui, Luigi, principe di Condé, e poi al suo quartogenito Carlo di Borbone. I conti di Soissons costituirono così un ramo cadetto dei principi di Condé. Col matrimonio di Maria di Borbone-Soissons con Tommaso-Francesco di Savoia, principe di Carignano, il titolo passò ai Savoia-Carignano (v. savoia).

Bibl.: Abate Expilly, Dictionnaire de Géographie, VI, Amsterdam 1770, p. 831 seg.; De Barthélemy, Les comtes de Soissons, in Travaux de la Société historique de Saint-Quentin, s. 3ª, XIV (1877); V. Chevalier, Topobibliographie, II, Montbéliard 1903, col. 2978 seg.; G. Bourgin, La commune de Soissons et le groupe communal soissonnais, in Bibliothèque de l'École des hautes-études, Parigi 1908, n. 167; N. Ottokar, Le città francesi nel Medioevo, Firenze 1827; F. Vercauteren, Études sur les civitates de la Belgique seconde, Bruxelles 1934. - Per i monumenti: E. Lefèvre-Pontalis, L'architecture religieuse dans l'ancien diocèse de Soissons au XIe et XIIe siècles, Parigi 1894-98, voll. 2; id., Les niches d'autel du XVe siècle dans le Soissonnais, in Congrès Archéologique de France 1911, ivi 1912, II, pp. 138-45; É. Brunet, La restauration de la cathédrale de Soissons, in Bull. Monumental, LXXXVIII (1928), pp. 65-99.