Smith

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Scultore (Decatur, Indiana, 1906 - Bennington 1965). Studiò pittura all'Art students league (1926-32) di New York ma fondamentale fu anche un'esperienza (1925) nelle officine Studebaker a South Bend che gli consentì di acquisire abilità nella lavorazione dei metalli e sensibilità per le loro valenze espressive. Influenzato dal cubismo e dalle opere in ferro di P. Picasso, J. Gonzalez e A. Giacometti, dal 1933 e in particolare dopo un soggiorno in Europa (1935-37), S. cominciò a elaborare sculture in metallo dense di riferimenti simbolici: con una personale interpretazione tradusse modi e temi surrealisti in strutture calligrafiche di grande suggestione (Paesaggio del fiume Hudson 1950, New York, Whitney museum). Esponente di rilievo dell'avanguardia newyorkese, in contatto con R. Motherwell, A. Gottlieb, T. Roszak, S. giunse negli anni Sessanta a produrre opere monumentali nelle quali l'espressionismo astratto si definisce in sintesi di sagome e forme geometriche spesso dipinte con colori brillanti (serie degli Zig, delle Sentinelle, dei Cubi).

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