SLESIA

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1999)

SLESIA

M. Zlat

(lat. Silesia; polacco Śla̢sk; ceco Slezsko; ted. Schlesien; Slezia, Silezia nei docc. medievali)

Regione storica dell'Europa centrale, ripartita tra Polonia e Rep. Ceca. Il nome della regione e quello del monte Ślęża deriverebbero dallo slavo antico ślęg ('umidità'), o dal nome della tribù vandalica dei Silingi.La S., priva di confini naturali ben definiti, è compresa per la maggior parte nell'alto bacino dell'Oder e in minor misura in quello della Vistola; comprende il versante settentrionale dei Sudeti e quello nordoccidentale dei Beschidi, la regione pedemontana (Alta S.) e un piccolo lembo del bassopiano polacco (Bassa S.). È suddivisa attualmente in Alta S., con capoluogo Katowice, S. Centrale, con capoluogo Opole, e Bassa S., con capoluogo Breslavia (v.).Nel Medioevo i confini politici della S. subirono frequenti variazioni a S e a N: nell'arco dei secc. 10°-14° per es. la regione di Kłodzko appartenne a fasi alterne alla monarchia ceca e ai principi slesiani della dinastia dei Piasti. Nel sec. 9° la S. faceva parte della Grande Moravia ed era popolata da quattro importanti etnie slave occidentali. Inizialmente appartenente al principato ceco, nel 990 ca. venne annessa al regno polacco che si stava organizzando, divenendone da subito uno dei ducati più importanti, governato da Breslavia dal comes Wratislaviensis e, dal 1163, dal duca del ramo slesiano dei Piasti. Le città fortificate più importanti divennero sede di castellani, nominati dal duca, che gestivano le unità di divisione amministrativa, le castellanie; a metà del sec. 13° ne esistevano ca. venti. All'inizio del sec. 14° la S. contava diciassette ducati, piccoli e deboli, che a partire dal 1289 divennero gradatamente vassalli del re ceco; nel 1368 l'intera S. faceva parte della sua monarchia.Riti pagani di origine preistorica vennero praticati sul monte Ślęża, principale centro di culto della S., fino al sec. 12°, quando nel 1138 il comes Piotr Włostowic vi insediò Canonici regolari provenienti da Arrouaise, nelle Fiandre. La diffusione del cristianesimo nella regione risaliva comunque al sec. 9°, mentre l'organizzazione ecclesiastica iniziò a svilupparsi nell'11° con la fondazione del vescovado di Breslavia, in seguito subordinato all'arcidiocesi di Gniezno. Il vescovo e il clero furono soggetti al potere laico fino al 13° secolo.Regione di transito, la S. conservò per tutto il Medioevo le grandi vie di comunicazione, come per es. la via naturale che raggiungeva il mar Baltico costituita dal fiume Oder, lungo le cui sponde si stabilirono, a guardia dei guadi, grandi fortezze e città quali Racibórz, Opole, Breslavia, Głogów. A Breslavia si incrociavano le due direttrici principali del commercio estero: la c.d. via alta, che conduceva dai territori tedeschi a Cracovia, Leopoli e in Rutenia, e la via dell'ambra, che da Danzica portava sulle sponde dell'Adriatico. A partire da questa struttura si venne formando una fitta rete di strade sia locali sia a lunga percorrenza in seguito a un intenso e duraturo processo di colonizzazione tedesca nel 13° e nella prima metà del 14° secolo. Le importanti vie di transito erano controllate e difese da città fortificate e da castelli, collegati a volte tra loro in complessi sistemi difensivi, il più antico dei quali era, con ogni probabilità, il c.d. vallo slesiano, risalente a un'epoca compresa tra il sec. 10° e l'11°: esso era composto da due fossati e due terrapieni che correvano lungo gli argini dei fiumi Nysa Łużycka e Bober per una lunghezza di km 130. I castelli in muratura, di tipo europeo occidentale, iniziarono a comparire sporadicamente nel secondo quarto del sec. 13° e con una maggiore frequenza solo a partire dalla fine del Duecento.La diffusione del cristianesimo coincise con la costruzione dei primi edifici sacri in pietra: a parte la cattedrale di S. Giovanni Battista a Breslavia, si trattava di piccole chiese a una navata. Le più antiche, risalenti ai secc. 11° e 12° e conservate solo in minima parte, avevano pianta rettangolare con una piccola abside (Siewierz, Stary Zagań) oppure pianta centra.le circolare, come le rotonde di Cieszyn, Breslavia, Strzelin e la chiesa dedicata ai ss. Benedetto e Lorenzo nel castello di Legnica (v.).Dei più antichi complessi monastici benedettini e di Canonici regolari si conservano solo scarsi resti per lo più scultorei, che testimoniano influssi dell'arte mosana, tedesca e dell'Italia del Nord. Le prime forme gotiche comparvero nell'architettura dei monasteri cistercensi, come quelli di Lubia̢ż (1175-1200), Trzebnica (1203-1230) e Henryków (1227-1250).Nel Duecento si sviluppò il modello di città gotica tipico della S. e si diffuse il laterizio come principale materiale edile. La tipologia dell'impianto urbanistico delle città della S. nel Medioevo venne elaborata per volontà del duca Enrico I detto il Barbuto (1201-1238), il quale partecipò in prima persona alla sua ideazione. La diffusione di tale impianto, originalissimo anche nel contesto europeo, procedette in parallelo con la progressiva colonizzazione del paese e, nel periodo compreso fra il 1211 e il 1335, interessò complessivamente centotrenta città della Slesia. Esse venivano costruite ex novo sulla base di un progetto oppure riadattando un antico insediamento. La città gotica slesiana, racchiusa nella cerchia ovale o circolare delle fortificazioni, si distingue per la regolarità dell'impianto centripeto in cui la struttura viaria ortogonale crea isolati regolari. Nella piazza del mercato rettangolare, disposta in posizione centrale, si concentravano le funzioni amministrative e commerciali; esse si svolgevano per lo più in una costruzione che occupava gran parte della superficie della piazza e che comprendeva, oltre a botteghe e porticati, il municipio con la torre. Questo modello urbano venne ripreso in tutti i suoi aspetti, compresi quelli giuridici, amministrativi ed economici, anche in altre regioni della Polonia.Grazie al contributo della committenza della borghesia, la S. conobbe una fase di intensa attività artistica nel corso del sec. 14° e soprattutto nella seconda metà, epoca cui risale la variante regionale dell'architettura tardogotica caratteristica della fisionomia della quasi totalità delle città della regione.Dall'inizio del secolo venne realizzato un gran numero di tombe monumentali dei duchi e importanti botteghe slesiane produssero opere rappresentative del Gotico internazionale dell'Europa centrale, quali le Madonne c.d. su leone e le schönen Madonnen. Nella pittura e nella scultura in pietra si rilevano influenze sempre più evidenti dell'arte ceca.Due incisioni su legno contenute nel Liber chronicarum di Hartmann Schedel (Nürnberg 1493) rappresentano la veduta panoramica di Breslavia e di Nysa. L'architettura medievale delle città di Opole, Strzelce Opolskie e Ujazd è illustrata in acquarelli scoperti recentemente (Würzburg, Universitätsbibl.) e risalenti al 1535 (Marsch, 1995, figg. 4, 120, 122), mentre il più grande complesso monastico polacco del sec. 12°, l'abbazia dei Benedettini a Ołbin, nei pressi di Breslavia, compare in un disegno del sec. 18°, copia di un'immagine più antica perduta (Buchwald, 1990, pp. 61-79, fig. VI).Le più ricche raccolte di opere medievali della S. si conservano a Varsavia (Muz. Narodowe) e a Breslavia (Muz. Narodowe we Wrocławiu; Muz. Archidiecezjalne); altre collezioni di arte medievale sono custodite a Nysa (Muz. w Nysie), a Opole (Muz. Śla̢ska Opolskiego), a Brzeg (Muz. Piastów Śla̢skich) e a Bytom (Muz. Górnośla̢skie).

Bibl.:

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