Anderson, Sherwood

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Scrittore (Camden, Ohio, 1876 - Colon, Panama, 1941). Sostenitore della necessità di una letteratura americana libera da influenze europee, si affermò lentamente ed ebbe vita movimentata e difficile sempre all'affannosa ricerca di guadagno. Dopo Windy McPherson's son (1916) e Marching men (1917), una raccolta di racconti, Winesburg, Ohio (1919), galleria di tipi tarati e psicologie torbide tra i bianchi poveri, ebbe vasti riconoscimenti; seguirono, ma con scarso successo, Poor white (1920) e The triumph of the egg (1921). A story teller's story (1924) è la sua autobiografia umana e artistica. Con Dark laughter (1925), un'esaltazione della ricchezza del patrimonio naturale dei neri, raggiunse piena maturità stilistica e artistica. Nel 1926 mise fine alla vita nomade che conduceva stabilendosi in una fattoria a Marion in Virginia; vi acquistò e diresse due giornali locali e si inserì nella vita del luogo. Di questa esperienza testimoniano Nearer the roots (1929) e Hello towns! (1929). A. è scrittore ricco di fantasia fiabesca, capace di applicare questa dote alla realtà quotidiana e trasformarla. Lo si colloca nella tradizione di Mark Twain ed è palese l'influenza da lui esercitata su E. L. Masters; il suo stile asciutto e semplice deve molto a G. Stein. Ha scritto ancora: Perhaps women (1931), Beyond desire (1932), Death in the woods (1933), Puzzled America (1935), Home town (1940). Quasi tutti i suoi romanzi sono stati tradotti in italiano.

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