SFINGI DI COPENAGHEN, Pittore delle

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

SFINGI DI COPENAGHEN, Pittore delle (Painter of the Copenhagen Sphinxes)

L. Banti

Ceramografo corinzio. Il Payne ne vide i rapporti con il Pittore della Chimera e gli attribuì due piatti a Copenaghen, MN 1630 (sfingi e una protome di pantera: è il piatto a cui deve il nome) e MN 1631, un aröballos a Monaco (SH 319) e, con riserve, uno a Siracusa. Per il Benson i quattro vasi sono del Pittore della Chimera, di cui sarebbero un tardo sviluppo manieristico. P. Lawrence ha attribuito i due piatti a un pittore molto vicino al Pittore della Chimera e al Pittore di Louvre E 574, ma diverso e più giovane, gli ha dato anche un piatto a Siracusa, togliendogli però l'aröballos di Monaco. Il pittore lavorò alla fine del Corinzio Medio (v. corinzi, vasi); le sue sfingi ricordano quelle del vaso François (v. kleitias e ergotimos).

Bibl.: H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, p. 305, nn. 835 (forse di stessa mano), 853; 313, nn. 1054, 1055; J. L. Benson, Geschichte d. korinth. Vasen, Basilea 1953, p. 39 s., n. 60 (i nn. da 13 a 16); P. Lawrence, The Chimaera Group, ibid., LXVI, 1962, p. 186 s.; D. Callipolitis-Feytmans, Évolution du plat corinthien, in Bull. Corr. Hell., LXXXVI, 1962, pp. 154, nn. 63 e 64; 155, n. 75. Piatto da Siracusa: Not. Scavi, 1956, p. 141, fig. 2.

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