SEICELLE

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

SEICELLE


(XXXI, p. 310; App. III, II, p. 692)

Nel 1991 la popolazione, formata per i nove decimi da creoli francesi con minoranze di negri, Indiani e Malesi, era di 68.000 abitanti. Essa ha registrato nel periodo 1980-91 un incremento medio annuo dello 0,8%; è concentrata per circa il 90% a Mahé, il rimanente per lo più a Praslin. Con poco più di 25.000 ab. l'unico centro di rilievo è la capitale, Victoria, posta sulla costa settentrionale dell'isola di Mahé.

Il reddito medio annuo pro capite si aggira sui 5500 dollari USA, il che permette alle S. di situarsi ai primi posti della graduatoria dei paesi africani più ricchi. L'economia si basa principalmente sul turismo (che contribuisce per circa il 50% alla formazione del prodotto interno lordo); da tempo sono stati intrapresi alcuni tentativi per diversificare i settori produttivi, soprattutto attraverso lo sviluppo del comparto agricolo, della pesca e delle attività di trasformazione a essa collegate. Nel 1990 i turisti sono stati 103.770, la maggioranza dei quali proveniente dall'Europa occidentale, in particolare dal Regno Unito, dalla Francia e dall'Itali

Storia. - Dopo lunghe trattative con la Gran Bretagna, il 29 giugno 1976 le S. divennero una repubblica indipendente, membro del Commonwealth. La guida del paese fu assunta da un governo di coalizione comprendente i due principali partiti, il Partito democratico delle Seicelle e il Partito unitario del popolo delle Seicelle. I leaders dei due partiti, J. Mancham e A. René, assunsero rispettivamente le cariche di presidente della Repubblica e di primo ministro. Negli accordi che sancirono l'indipendenza, la Gran Bretagna restituì alle S. le isole di Aldabra, Farquhar e Desroches, dal 1965 parte dei Territori britannici dell'Oceano Indiano e poi concesse in affitto agli Stati Uniti. Nel giugno 1977 René, con un colpo di stato, destituì Mancham, assunse la carica di capo dello Stato, sciolse l'Assemblea nazionale e sospese la Costituzione. Nel maggio 1978 René fondò il Fronte progressista del popolo delle Seicelle, in cui confluì il suo vecchio partito, e nel marzo 1979, con una nuova Costituzione d'ispirazione socialista, diede vita a uno stato a partico unico. Nel giugno 1979 le elezioni legislative e presidenziali ratificarono il nuovo assetto politico, confermando René, candidato unico, nella sua carica.

Gli anni successivi furono contrassegnati da una lunga serie di tentativi di colpo di stato che videro coinvolti mercenari stranieri, prevalentemente sudafricani, e gruppi di oppositori in esilio, molti dei quali rimasero uccisi in attentati terroristici all'estero. Il nuovo regime stabilì rapporti privilegiati con la Tanzania, che offrì anche un supporto difensivo, e s'impegnò in una politica di non-allineamento e di appoggio ai movimenti finalizzati alla creazione di un ''zona di pace'' nell'Oceano Indiano. Già rieletto nel 1984, René fu riconfermato alla presidenza nel 1989, mentre le opposizioni davano vita a Londra, nel 1991, al Movimento di unità democratica sotto la guida di M. Ferrari. Nel corso del 1991, anche grazie alle pressioni di Francia e Gran Bretagna (principali paesi donatori), René avviò un processo di democratizzazione, che permise alle opposizioni di organizzarsi liberamente e agli esiliati di far ritorno in patria. Nel luglio 1992 si tennero elezioni per formare una Commissione preposta all'elaborazione di una nuova costituzione, nelle quali il Partito del presidente ottenne il 58,4% dei voti, mentre il Nuovo partito democratico (poi Partito democratico), guidato dall'ex presidente Mancham, conquistò il 33,7%, e l'altro partito di opposizione, Partito delle Seicelle (o Partito Seselwa), guidato dal pastore anglicano W. Ramkalawal, il 4,4%. In settembre, però, il Partito democratico ritirò la sua delegazione dalla Commissione con la motivazione che gli esponenti della maggioranza impedivano un serio dibattito sulle riforme. Il testo di Costituzione elaborato non ottenne nel referendum di novembre il 60% di ''sì'' necessari alla sua approvazione. Una nuova Costituzione, alla cui preparazione partecipò anche il Partito democratico, fu ratificata da un referendum il 18 giugno 1993 con il 73,6% dei voti favorevoli, nonostante l'opposizione del Partito delle Seicelle. Vi si prevedeva un regime multipartitico e l'istituzione di un'Assemblea nazionale composta da 33 deputati, 22 dei quali eletti direttamente e i rimanenti nominati dai singoli partiti in ragione dei voti ottenuti (usufruiscono di tale quota di deputati soltanto i partiti che hanno raggiunto almeno il 9% dei voti). Il mandato presidenziale fu fissato per un termine di 5 anni rinnovabile 3 volte. Le elezioni legislative svoltesi nel luglio 1993 registrarono la vittoria del Fronte progressista del popolo delle Seicelle di René, che guadagnò il 56,5% dei voti, mentre il Partito democratico ottenne il 32,3% e l'Opposizione unita − un nuovo partito che riuniva diversi movimenti di opposizione tra cui il Partito delle Seicelle − il 9,7%. Le elezioni presidenziali, tenutesi lo stesso giorno, confermarono nella carica René.

Bibl.: M.F. Franda, The Seychelles: unquiet islands, Boulder 1982; J. Mancham, Paradise raped: life, love and power in the Seychelles, Londra 1983.

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