Santiago de Cuba

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Città di Cuba (426.679 ab. nel 2008), capoluogo della prov. omonima (6156 km2 con 1.044.848 ab. nel 2008) e sede arcivescovile, sulla costa sud-orientale dell’isola, in fondo a una profonda insenatura del Mar Caribico. È situata su di una collina di natura calcarea, in una fertile regione agricola. Importante centro industriale (raffineria di petrolio, industria petrolchimica, cementificio, industrie meccaniche, cantieristiche, officine per la riparazione di materiale ferroviario, industrie alimentari, zuccherifici, distillerie, manifatture di tabacco). Il porto, molto attivo commercialmente, è specializzato nell’esportazione di zucchero.

Fondata dal governatore Diego de Velázquez (1514), vi fu trasferita da Baracoa la sede del governo; ottenne titolo di città nel 1522. Da S. partì nel 1518 la spedizione di Juan de Grijalva, Hernán Cortés e Pánfilo Narváez. Alla metà del secolo, però, a causa dell’abolizione delle encomiendas, la popolazione di S. si ridusse notevolmente. Nel 1589 la capitale fu trasferita all’Avana. Nel 1662 fu attaccata e parzialmente distrutta da forze inglesi provenienti da Giamaica. S. rimase poi sotto il dominio spagnolo fino alla guerra ispano-americana. Nel 1898, dopo la distruzione nelle sue acque della flotta spagnola dell’ammiraglio P. Cervera, fu occupata dagli Statunitensi fino al 1902.

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