SALONICCO

Enciclopedia dell' Arte Antica (1973)

Vedi SALONICCO dell'anno: 1965 - 1973 - 1997

SALONICCO (v. vol. vi, p. 1080)

Ph. Petsas

Ufficialmente si chiama di nuovo Thessaloniki l'attuale capitale della Macedonia. Negli ultimi anni sono stati fatti scavi in diversi punti della città, principalmente nella agorà romana, nel complesso palaziale di Galerio, e nella necropoli orientale, con importantissimi risultati.

Nella agorà fu messa in luce gran parte della piazza lastricata del Foro, con i lati di più di 70 m da N verso S e di 100 m da E verso O. Nel lato orientale del Foro fu messo in luce davanti all'odèion un doppio portico con pavimenti in mosaico; basi di colonne della serie interna ed esterna sono state trovate in situ. Su di una base della serie esterna è stata restaurata una colonna con capitello. La costruzione in marmo dei gradini e di una fogna aperta si conserva bene nell'angolo SE. Lungo il lato S del Foro esisteva un simile doppio portico e sotto di questo un doppio portico sotterraneo (criptoportico). In un ambiente del criptoportico fu trovato un importantissimo affresco di età paleocristiana. Gli scavi continuano con la speranza di risolvere anche i problemi topografici della agorà e quelli relativi al monumento de Las Incantadas, alla stoà chalkeutikè, dove predicò il protettore della città, S. Demetrio, e alla Katafigi, nota dai testi bizantini (Καταϕυγή).

Il complesso palaziale di Galerio è stato scavato negli ultimi anni presso la piazza Navarino, ove fu trovato un monumentale edificio ottagonale e parte del palazzo. Nel 1967 sono state trovate anche importanti tracce di un ippodromo.

Durante i lavori per la costruzione della città universitaria, nella regione della necropoli orientale dell'antica S., sono stati messi in luce complessi di tombe databili dall'età ellenistica fino all'età paleocristiana. Un grande numero di oggetti provenienti dagli ultimi scavi ha arricchito il nuovo museo di S. che è ora uno dei più importanti musei ellenici.

Museo. - Nel museo sono stati esposti metodicamente gli oggetti dall'epoca neolitica all'Età del Bronzo e alla prima Età del Ferro provenienti dalle località di Macedonia e Tracia (per esempio da Servia, nella Macedonia occidentale, fino a Paradimì, presso Kommotini in Tracia). Il più ricco complesso di ritrovamenti di età storica proviene dagli scavi di Olinto. Altri ritrovamenti come vasi di argilla e idoletti, gioielli d'oro, vasi e armi di metallo, provengono da altre località della penisola Calcidica come della regione di Salonicco. Il gruppo più prezioso di ritrovamenti proviene dalle tombe del IV sec. a. C. presso Derveni, che comprende il già famoso cratere di bronzo con decorazioni applicate, trovato con papiri, uno dei più antichi oggetti di tal genere e il solo che sia stato trovato su suolo greco (v. vol. vii, p. 934, fig. 1051).

È stata organizzata anche la esposizione sistematica dei marmi, delle membrature architettoniche, delle sculture e di altri oggetti, datati dall'età arcaica fino a quella paleocristiana, provenienti principalmente dalla Macedonia centrale (soprattutto da Thermi, S., Verria, ecc.), ma anche da altre località, come un koùros vestito e una kòre da Raidestos di Tracia.

Bibl.: Ph. Petsas, in Makedonikà, VII, 1967, pp. 295 ss., con la bibl. precedente; IX, 1969, p. 101 ss.