SAINT VINCENT E GRENADINE

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)

Saint Vincent e Grenadine

Anna Bordoni
Silvia Moretti
VOL 3 Tab Saint Vincent e Grenadine 01.jpg

Geografia umana ed economica

di Anna Bordoni

Stato dell'America Centrale insulare. La popolazione (109.022 ab. al censimento 2001) cresce a un ritmo molto contenuto, nonostante un elevato incremento naturale (10,2‰ nel 2006), a causa del consistente flusso migratorio (−7,6‰) determinato dalle scarse risorse economiche dell'arcipelago. A partire dagli anni Novanta del 20° sec., l'agricoltura, tradizionalmente il settore produttivo dominante, ha cominciato a perdere importanza, malgrado l'introduzione di nuove coltivazioni (come la Maranta arundinacea da cui si ricava una fecola pregiata, di cui il Paese è divenuto il maggior produttore mondiale), mirata anche a ridurre la dipendenza dalla monocultura del banano, troppo vulnerabile per motivi climatici, per l'oscillazione dei prezzi e per la fine degli accordi che ne garantivano un accesso privilegiato ai mercati europei. Dal 1970 ai primi anni del Duemila ben dieci catastrofi naturali hanno sconvolto l'economia di questo piccolo Stato (ultime, in ordine di tempo, l'uragano Lili, che nel 2002 ha distrutto il 45% delle piantagioni di banane, e l'uragano Ivan, che nel 2004 ne ha spazzato via il 20%) e di conseguenza il governo, oltre a varare piani d'urgenza al fine di anticipare le conseguenze degli uragani e delle manifestazioni vulcaniche, ha incentivato il turismo di lusso e i servizi finanziari off-shore.

Storia

di Silvia Moretti

Al passaggio del secolo la scena politica nelle isole di S. V. e G. appariva monopolizzata dal New Democratic Party (NDP), vittorioso in quattro successive tornate elettorali. Entrato in carica nel giugno 1998, dopo le ultime consultazioni generali, l'esecutivo del NDP era guidato da J.F. Mitchell, che nell'agosto del 2000 lasciava la guida del NDP; lo sostituì il ministro delle Finanze, A. Eustace, che in ottobre prese il suo posto anche alla guida del governo. Nuove elezioni nel marzo 2001 fecero registrare la secca sconfitta del NDP, che si aggiudicò appena 3 seggi, mentre l'Unity Labour Party (ULP), guidato da R. Gonsalves, conquistò 12 seggi. Tra il 2003 e il 2004 il NDP sceglieva di boicottare le attività parlamentari in segno di protesta contro la parzialità mostrata dal presidente del Parlamento e da altre cariche istituzionali nei confronti delle opposizioni. Non diminuiva, tuttavia, la popolarità di Gonsalves, nonostante le difficoltà incontrate nella battaglia contro la crescente attività criminale e la larga diffusione della coltivazione di marijuana nelle isole. Le elezioni legislative del dicembre 2005 confermarono i risultati della precedente tornata elettorale: 12 seggi furono attribuiti all'ULP, mentre i restanti 3 andarono al NPD; nonostante gli osservatori internazionali giudicassero regolari le consultazioni, il NDP lanciò accuse di brogli. Nel programma di governo di Gonsalves, confermato alla guida dell'esecutivo, veniva indicata l'introduzione di alcune importanti riforme costituzionali.

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