Rìgola, Rinaldo

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Sindacalista italiano (Biella 1868 - Milano 1954). Socialista riformista, fu tra i fondatori della Confederazione generale del lavoro-CGdL (1906) che guidò fino al 1918. Nel 1922 con F. Turati e C. Treves fondò il Partito socialista unitario. Dapprima antifascista, finì in ultimo con il fiancheggiare il corporativismo fascista.

Vita e attività

Falegname, aderì prima al Partito operaio (1886) poi al Partito socialista (1893), nelle cui file venne eletto deputato nel 1900 e nel 1904. Svolse fin da giovane un'intensa opera di pubblicista e di propagandista, che continuò anche dopo essere divenuto cieco in seguito a un incidente sul lavoro (1903). Impegnato nell'organizzazione operaia, fu tra i sostenitori della necessità di una struttura sindacale autonoma dal partito, e si fece promotore prima del Segretariato nazionale della resistenza (1904) poi della Confederazione generale del lavoro (1906), di cui fu segretario generale fino al 1918. Nel 1910 lanciò la proposta di costituire un partito del lavoro, autonomo dal PSI, reputando necessaria una rappresentanza diretta dei lavoratori in parlamento. Abbandonato il progetto per l'opposizione incontrata nella base e per evitare l'identificazione con i riformisti di destra che l'avevano appoggiato, R. rimase tuttavia propenso a scindere l'azione sindacale da quella politica, subendo, dopo la guerra, il fascino della propaganda corporativista. Direttore di Problemi del lavoro (1918-21), collaborò con l'Avanti!, e con Battaglie sindacali. Nel 1922 diede vita con Turati e Treves al Partito socialista unitario e fu inizialmente contrario al fascismo. Dopo lo scioglimento della CGdL (1926) fondò a Milano l'associazione nazionale Problemi del lavoro e ne diresse la rivista omonima (1927-40). Creata per analizzare criticamente il corporativismo, l'associazione finì per sostenerlo e per perdere la propria autonomia. Nel dopoguerra R. non svolse più alcuna attività politica.

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