Ràmses

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Nome di undici faraoni. R. I, coreggente di Haremhab e poi suo successore; proveniva dalla nobiltà provinciale del Delta e dall'esercito; regnò per due anni (1318 circa - 1317 a. C.). Il nipote R. II (1298 - 1232 a. C.) ebbe regno lungo e glorioso: combatté in Asia contro gli Ittiti (e una sua vittoria è celebrata in un poema detto di Pentaur); ma ebbe chiaro il senso della necessità di una politica di sicurezza pacifica, tale da frenare la sorgente potenza assira: così con gli Ittiti strinse un trattato di pace (conservato nelle due versioni) e sposò quindi una figlia del re rivale Khattushilish III. La lealtà dei rapporti fra i due popoli assicurò una lunga pace e la possibilità di una vivace attività edilizia e di una vigorosissima fioritura figurativa e letteraria; sotto R. II si consolidò la cultura neoegiziana, aperta alle voci del mondo contemporaneo sia indigeno sia cosmopolita. R. III (1197-1165 a. C.) appartenne a un'altra casata: ammiratore ed emulo di R. II, combatté contro i "popoli del mare", che tentavano dall'Asia e dalla Libia di penetrare in Egitto. Le vicende del suo regno glorioso e i monumenti da lui fatti costruire (in particolare il tempio di Madīnat Ḥabū) ci sono ben noti. Della sua fine per una congiura di harem, sappiamo dagli atti del relativo processo. A R. III successe il figlio R. IV, che fu prudente amministratore, ma mediocre figura. I successori (da R. V a R. XI) non seppero raccogliere l'eredità della casata: due rami della famiglia si contesero il trono, mentre l'Egitto andava perdendo di vigore entro e fuori delle frontiere.

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