QUECHUA

Enciclopedia Italiana (1935)

QUECHUA (Quichua, Kičua)

Guido Valeriano CALLEGARI
Carlo TAGLIAVINI

Tribù fra le più numerose ed evolute degli antichi Perù, Bolivia ed Ecuador e tuttora prevalente per numero e intelligenza in queste regioni. Tra i caratteri fisici più distintivi si possono citare: la tinta bruno-olivastra, la testa grossa, la faccia ovale, la fronte convessa, le mascelle forti, gli zigomi sporgenti, gli occhi orizzontali, piccoli, neri con cornea giallastra e sopracciglie arcuate; i capelli neri, spessi, lunghi e lisci, la quasi totale mancanza di barba; i muscoli sviluppati, il petto largo, le estremità piccole, le caviglie sottili; una macchia dermopigmentata polimorfa temporanea sacro-coccigea. Tra i caratteri morali si citano: l'intelligenza, la pazienza ingegnosa, la mitezza, la socievolezza. È una stirpe sana e robusta.

Pare che il nome derivi dall'abbreviazione di Quehuasca-ychu "abbondanza di paglia ritorta", usata nelle loro capanne; il nome Quechua fu dato, nel 1560, per errore, alla lingua di tutto il popolo, mentre era soltanto quello della lingua di una piccola tribù del Perù centrale.

Ignoto il paese d'origine dei Quechua che dal territorio fra il Río Apurimac e le Ande, si estesero, come conquistatori, negli altipiani dell'Ecuador, del Perù, spingendosi al Potosí e al N. dell'Argentina. Divisi in più gruppi e famiglie, i Quechua si mescolarono, più tardi, agli Aymará con cui hanno affinità etniche e, soli o con essi, son da ritenere i creatori delle civiltà pre-, paleo- e neoquechua, di Tiahuanaco (secoli V-IX) e di quella incaica (secoli XI-XVI).

Lingua. - La lingua quechua, conosciuta anche col nome di Runa-simi, ha una grande importanza culturale. È la sola lingua dell'America Meridionale che, prima della scoperta, sia stata parlata da un popolo di alta civiltà: gl'Inca. Secondo D. G. Brinton, il luogo di formazione di questa lingua deve essere stato negli altipiani dell'Ecuador. Il movimento di conquista degl'Inca ha però esteso considerevolmente la loro lingua; si sa che all'epoca della conquista spagnola, gl'Inca avevano organizzato un grande stato con una estensione territoriale considerevolissima (cfr. XVIII, p. 953 seg.). Al pari di quello che avvenne per la conquista romana, gli Inca non riuscirono ad estirpare tutte le lingue preesistenti; tuttavia qui avvenne un fenomeno diverso da quello che si constata nel mondo neolatino; dopo la conquista spagnola, il quechua, invece di ridurre la sua estensione territoriale, la estese; infatti i missionarî adottarono il quechua come lingua di evangelizzazione imponendola ai neofiti. È solo in questo periodo infatti che il quechua assorbì il puruhá, il cañari e altri idiomi e si estese a danno dell'aymará e dell'uru-puquina. Non solo, ma per mezzo dei missionarî cattolici il quechua si diffuse anche in territorî che non erano mai stati soggetti al dominio degli Inca (nella provincia di Santiago del Estero, nel bacino dell'alto Tuichi).

Il sistema fonetico del quechua è abbastanza complicato, specialmente nella serie velare e palatale; possiede infatti alcune consonanti che il Tschudi chiama "guttural-palatali", di difficile pronuncia (h', c', k' e ch'). La declinazione è abbastanza semplice, possedendo solo cinque casi che sono distinti da posposizioni; il plurale si forma con un infisso fra la radice e la posposizione casuale, p. es., waman "falco", dat. waman -pak, dat. plur. waman-kuna-pak. L'aggettivo rimane invariabile e quando è attributo precede il sostantivo a cui si riferisce; p. es., hatun h'uaśi "una grande casa", plur. hatun h'uaśi-kuna, dat. plurale hatun h'uaśi-kuna-pak. Il possessivo si esprime con posposizioni; al plurale sta fra il nome e il suffisso indicante il numero; per es., auk'a-iki "il tuo nemico", plur. auk'a-iki-kuna. Il quechua è molto ricco di verbi, giacché può formarli con suffissi dagli aggettivi e dai sostantivi (per es., kepa "tromba", kepa-i "la mia tromba", ma kepa-n-i "io suono la tromba"); il sistema numerale è decimale.

Le tribù parlanti dialetti quechua possono dividersi in cinque gruppi: 1. il gruppo Inca, che comprende gli Inca propriamente detti, i Cana, i Canchi nell'alta valle del Vilcanota; a questo gruppo appartiene anche il Quechua propriamente detto. 2. Il gruppo Ch'inch'a(y) suyu, nel medio Perù. 3. Il Quiteño nella regione di Quito. 4. Il gruppo boliviano (nelle regioni di Cochabamba, Chuquisaca e Potosí). 5. Il gruppo argentino che comprende la regione andina della repubblica argentina.

Bibl.: C. Markham, On the geogr. position of the tribes which formed the Empire of the Incas, in Journal of the Roy. Geogr. Society, 1871; G. Rouma, Quitchouas et Aymaras, in Bul. Soc. Roy. Belge d'anthr. et préist., 1933. Sulla lingua, v. J. J. von Tschudi, Die Kechua-Sprache, Vienna 1853, opera fondamentale: E. W. Middendorf, Das Runasimi oder die Kechua-Sprache wie sie gegenwärtig in der Provinz von Cusco gesprochen wird unter Berücksichtigung der früheren Arbeiten nach eigenen Studien dargestellt, Lipsia 1890; J. J. von Tschudi, Organismus der Kechua-Sprache, Lipsia 1884.

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