Podestà

Dizionario di Storia (2011)

podesta


podestà

Nei comuni medievali italiani, magistratura unica che sostituì quella collegiale del consolato tra il 12° e il 13° sec., diffondendosi fino a larga parte del sec. 14°. Era la principale autorità giudiziaria, presiedeva i consigli e comandava l’am­ministrazione e l’esercito. La carica era temporanea (durava un semestre o, prima, un anno) ed era assegnata a una persona che non aveva cittadinanza nel comune, che portava con sé giudici, notai e guardie. Al termine del mandato il p. era sottoposto a un processo (sindacato) volto ad accertare se egli avesse governato bene e, in caso di esito positivo, gli era versato il salario pattuito.

Durante il regime fascista, capo dell’amministrazione comunale; il criterio della nomina governativa della persona preposta al comune sostituì il principio della rappresentanza elettiva degli organi comunali. Il p. (che poteva essere coadiuvato da uno o due vicepodestà e da una consulta) cumulava in sé tutte le funzioni attribuite in precedenza al sindaco, alla giunta municipale e al consiglio comunale, attuando così, nell’amministrazione del più importante ente locale territoriale, il principio di concentrazione dell’autorità cui era ispirata la concezione fascista dello Stato. Abolito l’istituto del p. nel 1944, il sindaco fu riportato a capo dell’amministrazione comunale.

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