Pignatèlli

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Famiglia nobile napoletana, sembra di origine longobarda, di cui si ha notizia sin dal sec. 12º. Lucio fu conestabile di Napoli (1102); Rodolfo fu inviato (1150) da Guglielmo I ad Adriano IV; Giovanni appare (1190) tra i sottoscrittori di un privilegio concesso ad Amalfi. Avendo Bartolomeo, arcivescovo di Cosenza, contribuito alla conquista del Regno da parte di Carlo I d'Angiò, i P. divennero signori di Caserta (1269) e furono iscritti nei seggi di Nido e Portanova del patriziato della città di Napoli. Sotto la nuova dinastia diedero lustro alla famiglia Landolfo (v.), Giacomo, giustiziere di Principato, Andrea, ambasciatore di Giovanni I a Roma. In seguito, Angelo sostenne Carlo di Durazzo, e Giacomo, Landolfo e Masello furono seguaci di Ladislao di Durazzo. Nel sec. 15º la famiglia si divise in due linee: l'una, proveniente da Stefano, ha dato origine ai rami dei marchesi di Casalnuovo, dei principi di Monteroduni e della Leonessa, dei duchi di Montecalvo; l'altra, discendente da Palamede, ha originato i seguenti rami: 1) principi Aragona Pignatelli Cortes, duchi di Terranova, principi di Noia; 2) Pignatelli, principi di Strongoli; 3) principi Pignatelli Aragona, linea di Fuentes; 4) principi Pignatelli di Cerchiara. Tra i personaggi maggiori della famiglia dal sec. 15º in poi vanno ricordati: Antonio, poi papa Innocenzo XII (v.); Ettore (v.), conte, poi duca di Monteleone; Fabrizio (v.); un altro Ettore (v.), gran conestabile del Regno di Sicilia; Ferdinando (v.) e Mario, patrioti e martiri del 1799; Francesco (v.) e Vincenzo (v.), che percorsero una brillante carriera militare sotto i Napoleonidi. Nel 1860, infine, i P. furono i primi tra i nobili napoletani ad aderire al Regno d'Italia.

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