Citati, Pietro

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Critico e scrittore italiano (Firenze 1930 - Roccamare, Castiglione della Pescaia, 2022). Nelle sue collaborazioni ai giornali (prima al Giorno e poi al Corriere della Sera e a La Repubblica) ha volto al saggismo letterario le esigenze della critica militante. Attratto inizialmente dalla brillante versatilità culturale della critica più sensibile al dato stilistico (Il tè del cappellaio matto, 1972), si è venuto successivamente ponendo un ideale di saggismo come riscrittura di tutto ciò che può suggestionare la fantasia del critico. Tra le sue numerose opere sono da ricordare in particolare: Goethe (1970, ed. riveduta 1990); Immagini di Alessandro Manzoni: un saggio (1973); Alessandro (1974, 2a ed. con il titolo Alessandro Magno, 1985); Vita breve di Katherine Mansfield (1980, Premio Bagutta 1981); Tolstoj (1983, Premio Strega 1984); Kafka (1987); Storia prima felice, poi dolentissima e funesta (1989); Ritratti di donne (1992); La colomba pugnalata: Proust e la Recherche (1995); La luce della notte. Igrandi miti nella storia del mondo (1996); La collina di Brusuglio:ritratto di Manzoni (1997); L'armonia del mondo: miti d'oggi (1998); Il male assoluto: nel cuore del romanzo dell'Ottocento (2000); La mente colorata: Ulisse e l'Odissea (2002); Israele e l'Islam: le scintille di Dio (2003); La civiltà letteraria europea: da Omero a Nabokov (2005); Pagine stravaganti di Pietro Citati (2005); La morte della farfalla: Zelda e Francis Scott Fitzgerald (2006); La malattia dell'infinito (2008); Leopardi (2010); Elogio del pomodoro (2011); Il Don Chisciotte (2013); I Vangeli (2014); Il silenzio e l'abisso (2018). Nel 2004 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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