Perseo

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

Perseo

Emanuele Lelli

L’eroe che uccise Medusa

Figlio di Zeus e di Danae, Perseo è un giovane eroe che affronta numerose prove e compie incredibili imprese a cavallo dell’alato Pegaso: uccide Medusa, la Gorgone che pietrifica col suo sguardo, e libera da un mostro marino la principessa orientale Andromeda, che poi sposa

Il giovane eroe figlio di Zeus

Uno dei protagonisti più frequenti nelle leggende e nei racconti del mito è la figura del giovane eroe che per superare una prova di coraggio – spesso simbolo del passaggio dalla gioventù alla maturità – deve uccidere un essere mostruoso. Perseo è una di queste figure di eroi che compiono viaggi e avventure straordinari.

È figlio di Zeus (Giove) e della mortale Danae al cui padre, Acrisio re di Argo, l’oracolo ha profetizzato una morte per mano del nipote. Acrisio rinchiude, così, la figlia Danae in una torre inaccessibile, ma Giove, innamoratosene, riesce a unirsi a lei in forma di pioggia d’oro. Acrisio, dopo la nascita di Perseo, fa gettare il bimbo e la madre in mare dentro una cassa d’oro, ma i due, protetti dalla divinità, riescono a salvarsi e approdano nell’Isola di Serifo dove sono accolti dal pescatore Ditti, fratello del re Polidette.

L’uccisione di Medusa

A Serifo, Danae è bramata da Polidette che, per allontanare per un po’ Perseo divenuto ragazzo, gli ordina di riportargli la testa di Medusa, una delle Gorgoni dallo sguardo che pietrifica. Il giovane accetta la prova e sotto la guida di Atena (Minerva nella mitologia romana) si reca dalle Graie, mitiche sorelle delle Gorgoni, costringendole a rivelargli dove si nascondono le Ninfe, le uniche in grado di aiutarlo a sconfiggere Medusa. Dalle Ninfe ottiene un paio di sandali alati, una bisaccia magica e un elmo che rende invisibili.

Giunto finalmente dalle Gorgoni, Perseo le trova addormentate e, senza guardare direttamente Medusa ma fissandone l’immagine riflessa sullo scudo donatogli da Atena, riesce a tagliarle la testa senza essere pietrificato. Dal sangue di Medusa nasce Pegaso, un cavallo alato che aiuta Perseo a sfuggire dall’inseguimento delle altre due Gorgoni e che lo accompagna in altre numerose e mirabolanti avventure.

Andromeda e il ritorno a casa

Perseo a cavallo di Pegaso sorvola le coste di un paese orientale (l’Etiopia o, secondo altre interpretazioni, la Siria). Da lontano scorge una bellissima ragazza incatenata a una roccia e un terribile mostro marino in procinto di divorarla. Avventatosi contro la spaventosa creatura, Perseo riesce a sconfiggerla e a liberare la ragazza che gli rivela di essere Andromeda, principessa figlia di Cefeo e di Cassiopea: a causa della vanità di Cassiopea, che si era gloriata di essere più bella delle divinità marine Nereidi, Poseidone (il romano Nettuno) aveva inviato come punizione un mostro che poteva essere placato solamente col sacrificio della figlia della regina.

Chiesta la mano di Andromeda, Perseo deve superare l’ostilità del padre Cefeo e del promesso sposo Fineo. Si libera allora di Fineo con la testa della gorgone, che possiede anche da morta il potere di pietrificare chiunque la guardi, sposa Andromeda e fugge dal paese all’insaputa di Cefeo.

Tornato nell’Isola di Serifo, l’eroe con la testa di Medusa pietrifica il re Polidette, che si era macchiato di azioni ingiuste e violente.

Secondo una delle versioni del mito, successivamente Danae sposa Ditti, che l’aveva protetta dalle insidie del re, e diventa con lui sovrana di Serifo.

La profezia si compie!

Perseo decide di tornare con Andromeda ad Argo, dopo aver partecipato ai giochi atletici di Larissa. È qui che, accidentalmente, durante una gara di pentathlon uccide con il disco proprio il nonno Acrisio, seduto tra gli spettatori. Perseo, addolorato, non vuole più regnare su Argo e chiede al cugino Megapente di scambiare con lui il regno di Tirinto: qui si stabilisce con Andromeda dando vita alla dinastia dei Perseidi.

Da Perseo, già in età classica, si diceva fossero derivati anche i Persiani. Il mito dell’eroe è uno dei più frequentati dai poeti e dagli artisti di tutti i tempi. Molti personaggi di queste vicende – Perseo, Andromeda, Cefeo e Cassiopea – alla loro morte saranno trasformati in costellazioni. Nel Cinquecento anche Ariosto nell’Orlando Furioso si ispirò al mito di Perseo e Andromeda per le avventure di Astolfo e dell’ippogrifo.

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