Partito operaio di unificazione marxista

Dizionario di Storia (2011)

Partito operaio di unificazione marxista


(Partido obrero de unificación marxista, POUM)  Partito politico spagnolo attivo tra il 1935 e il 1980. Sorto il 26 sett. 1935 dall’unificazione tra la Izquierda comunista de España (di impostazione filo-trockista e facente capo ad A. Nin) e il Blocco operaio e contadino (guidato da J. Maurín e più vicino alle posizioni di Bucharin), si caratterizzò subito come formazione socialista-rivoluzionaria, critica verso l’Unione Sovietica e il Comintern. Il suo programma mirava a una democrazia operaia basata sulle Alianzas obreras e radicata nei luoghi di lavoro, e prevedeva la distribuzione della terra ai contadini e la nazionalizzazione di industrie e banche. Il POUM aderì al Fronte popolare, che vinse le elezioni del febbr. 1936, e partecipò alla guerra civile scatenata dal pronunciamiento di F. Franco contro la giovane Repubblica spagnola. Particolarmente forte in Catalogna, il partito (che ebbe nelle sue file anche lo scrittore G. Orwell) collaborò strettamente con gli anarchici, confliggendo invece coi comunisti. Nel giugno 1937, all’indomani degli scontri armati di Barcellona interni allo schieramento antifascista, il POUM fu messo al bando dal governo Negrín; A. Nin, uno dei suoi maggiori leader, fu prima arrestato e poi ucciso. Dopo la vittoria franchista, molti militanti scelsero la via dell’esilio, ricostituendo il partito a Parigi, dove nel 1947 fu eletto segretario W. Solano. Ridottosi alla sola pubblicazione del giornale La Batalla, il POUM si riprese nei primi anni Settanta, anche grazie alla spinta libertaria del Sessantotto, e dopo la morte di Franco fu formalmente ricostituito in Spagna. Tuttavia, presentatosi alle prime elezioni della Spagna postfranchista, ottenne un risultato molto modesto e nel 1980 si sciolse definitivamente.

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