Palmira

Dizionario di Storia (2011)

Palmira


Antica città della Siria. P. è menzionata nelle fonti assire e nella Bibbia (con il nome di Tadmor). Saccheggiata da Antonio (41 a.C.), P. rimase una specie di territorio neutro, e autonomo, fra Roma e la Persia; poté così diventare una florida città commerciale e carovaniera. Traiano, in guerra contro i parti, la occupò (ca. 114 d.C.), ma nel 129 Adriano le restituì un’ampia autonomia economica, che la città conservò anche dopo l’acquisizione dello status di colonia romana (183). L’intensificarsi del conflitto tra Roma e i parti (secc. 2° e 3°) rinsaldò la potenza politica e militare di Palmira. Dopo la sconfitta di Valeriano da parte di Shahpur I (ca. 259-260), l’esercito palmireno, guidato da Odenato (➔ Odenato, Settimio), ristabilì la situazione, battendo a sua volta i persiani. Con il regno di Odenato, P. estese il suo controllo a Siria, Palestina, Mesopotamia e, forse, Armenia. Morto Odenato (267), suo figlio Vaballato, che governò sotto la tutela della madre Zenobia, occupò l’Egitto e l’Anatolia, disconoscendo formalmente l’autorità di Roma (271). Nel 272, presso Emesa, Aureliano inflisse all’esercito palmireno una decisiva disfatta. Da allora P. decadde rapidamente.

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