Orange

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Città della Francia sud-orientale (30.000 ab. ca.), nel dipartimento di Vaucluse, 30 km a N di Avignone, posta a 46 m. s.l.m. al centro di una fertile piana alluvionale su un braccio del fiume Aygues.

Antica Arausio, centro fortificato dei Cavari e poi colonia romana, fondata da Cesare nel 1° sec. a.C. Rovinata dai barbari, fece parte del Regno dei Burgundi e di quello d’Austrasia, fu conquistata dai saraceni, ripresa da Carlomagno e annessa al Regno di Arles; divenne poi sede della signoria, quindi contea e infine principato di O. (12° sec.). La città passò dal dominio feudale degli Adhémar a quello dei Beaux (1174), degli Chalon e, per l’eredità di Filiberto di Chalon, alla casa di Nassau (dal 1544). Ribelle contro i suoi signori (1247), dotata di privilegi municipali (1262) e di un’università (1365), subì gravi danni durante le guerre di religione; eretta a piazzaforte da Maurizio di Nassau (1622), fu tuttavia occupata da Luigi XIV e da lui smantellata (1660-73); nel 1713 entrò a far parte dei domini della corona francese.

Della città romana rimangono alcuni monumenti particolarmente ben conservati: l’arco trionfale a tre fornici (eretto forse in onore di Germanico, 19 d.C.) e il teatro, entrambi decorati con scene a rilievo. Adiacente al teatro era un complesso monumentale, forse un santuario, che a sua volta era raccordato con il foro. Sulla sovrastante collina di Saint-Eutrope vi sono i resti di una torre-segnacolo. È stata inoltre rinvenuta una pianta catastale marmorea (77 d.C.) in cui è riportata la divisione in appezzamenti del terreno coltivabile.

Concilio d’O. Tenuto nel 529 sotto la presidenza di s. Cesario d’Arles, con la partecipazione di 14 vescovi, emise otto canoni, seguiti da 17 proposizioni dogmatiche, che condannavano il semipelagianismo.

Martiri di O. Gruppo di 32 suore, condannate a morte dal tribunale rivoluzionario nel 1794, beatificate nel 1925.

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