Lagercrantz, Olof

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Lagercrantzlàaġërkranz〉, Olof. - Scrittore e critico letterario svedese (Stoccolma 1911 - ivi 2002). Autore tra i più apprezzati della Svezia contemporanea, molti dei suoi saggi critici costituiscono a tutt'oggi imprenscindibili contributi agli studi letterari; tra di essi vanno segnalati il saggio su Dante Från helvetet till Paradiset (1964; trad. it. Scrivere come un Dio, 1983) e il più recente Jag bor i en annan värld men du bor ju i samma: Gunnar Ekelöf betraktad ("Vivo in un mondo differente, ma tu vivi nello stesso: analisi di Gunnar Ekelöf", 1994). Di estremo interesse anche il testo autobiografico Min första krets (1982; trad. it. Il mio primo cerchio, 1985), serrata analisi della formazione di una singolare individualità.

Vita e opere

Di famiglia aristocratica, critico militante del quotidiano progressista Dagens Nyheter ("Le novità del giorno"), ha partecipato attivamente al dibattito politico culturale del suo paese, imponendosi anche all'estero per l'acutezza dei suoi saggi letterarî: Jungfrun och demonerna ("La vergine e i demoni", 1938), sul poeta E. A. Karlfeldt; Agnes von Krusenstjerna (1951); Stig Dagerman (1958); Den pågående skapelsen ("La creazione ininterrotta", 1966), su Nelly Sachs; Att finnas till ("Esistere", 1970), su J. Joyce; August Strindberg (1979); Färd med Mörkrets hjärta (1987; trad. it. Viaggio con Cuore di tenebra, 1988), rilettura dell'omonimo racconto conradiano. Pregevoli soprattutto il già citato Från helvetet till Paradiset, saggio su Dante (dantesco è anche il titolo del libro di memorie Min första krets ricordato sopra), e Om konsten att läsa och skriva (1985; trad. it. L'arte di leggere e di scrivere, 1987). Tra i libri di poesia si ricordano: Den döda fågeln ("L'uccello morto", 1935); Den enda sommaren ("L'unica estate", 1937); Dikter från mossen ("Poesie della torbiera", 1943); Linjer ("Linee", 1962), considerata la sua raccolta migliore. Negli ultimi anni si è concentrato soprattutto sui saggi di natura critica scrivendo, tra l'altro: Att läsa Proust ("Leggendo Proust", 1992) e  il già segnalato Jag bor i en annan värld men du bor ju i samma: Gunnar Ekelöf betraktad.

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