OLDEMBURGO

Enciclopedia Italiana (1935)

OLDEMBURGO (ted. Oldenburg; A. T., 53-54-55)

Arrigo LORENZI
Eugenio DUPRE' THESEIDER

Uno degli stati polimerici della repubblica federale germanica, granducato sino al 1918; consta di territorî (Landesteile) abbastanza lontani l'uno dall'altro. Lo compongono infatti, oltre all'Oldemburgo propriamente detto, che formava un ducato fra Haase, Weser c Mare del Nord (5379 kmq., 467.626 ab.), il territorio del già principato di Lubecca (542 kmq., 48.313 ab.), sull'omonimo golfo del Baltico, e il territorio di Birkenfeld (503 kmq., 58.532 ab.) che costituiva un principato alle falde del Hunsrück. In tutto 6424 kmq., sui quali vivono 574.471 ab.

Questi territorî costituiscono altrettanti distretti politico-amministrativi che hanno per capoluogo rispettivamente Oldemburgo, Eutin e Birkenfeld. La parte principale dello stato dall'isola Wangeroog, la più a levante fra quelle della Frisia orientale, e dalla costa dove mettono foce il Weser e la Jade, si estende a S. sino al lago Dümmer, dividendo quasi completamente in due parti la provincia prussiana di Hannover e ad O. confinando anche col territorio della città di Brema. In altre parole, questo è un frammento di quel vero bassopiano della Germania occidentale, costituito prevalentemente da sabbie quaternarie, che per la considerevole estensione delle sue torbiere, è stato chiamato Regione delle paludi. Infatti le paludi nel bassopiano dell'Oldemburgo e del Hannover occupano 6660 kmq. su un'area, in cifra tonda, di 39.400 kmq., cioè il 17%.

Le paludi si trovano intorno alla città di Oldemburgo, capitale dello stato, e specialmente a O. (Vennemoor, Ostermoor, Westermoor). I boschi invece scarseggiano, ma in compenso sono molto bene conservati.

A causa della provenienza dalle paludi, le acque dei fiumi sono frequentemente colorate in bruno; scorrono lente fra spartiacque incerti e indeterminati. Essendo esposto ai venti marini, il bassopiano dell'Oldemburgo ha temperature non eccessive (a Jever, in gennaio 0°,3, in luglio 16°,2; pioggia annua 718 mm.); è diviso in zone naturali (v. germania; frisia; frisone, isole; hannover). Alla zona barenosa, invasa dalle alte maree, seguono, lungo la costa, intorno al golfo della Jade e sul basso Weser, le fertili praterie arginate (Marschen) e più internamente le colline della Geest.

La popolazione di quest'ultima zona appartiene al ceppo bassosassone, quella delle Marschen al frisone, e nel Saterland, che è la regione paludosa sul confine di ponente, alla latitudine della capitale, si parla ancora un dialetto frisio.

La Geest costituisce il 79% dell'area dell'Oldemburgo propriamente detto; vi si esercita l'agricoltura; invece le praterie arginate, che rappresentano il 21%, sono adibite soprattutto all'allevamento del bestiame (cavalli, bovini, maiali). Circa 1/5 del territorio è palude, dove si fanno pure coltivazioni (mais) con le pratiche altrove descritte (v. hannover). Alcuni centri sono memorabili per le grandi industrie: tra questi Delmenhorst, Nordenham (8900 ab.), Varel (8600 ab.), Rüstringen che fa parte della formazione naturale di Wilhelmshaven, porto ed exclave prussiano, Oldemburgo (67.000 abitanti) che si trova sul fiume Hunte, affluente del Weser, là dove il fiume stesso che viene da S., volge a E. ed entra nella zona di praterie arginate che accompagnano i corsi fluviali inferiori. Alcuni piccoli centri situati sull'estuario del Weser sono notevoli per l'esercizio della pesca d'alto mare.

Il territorio che formava il principato di Lubecca, situato nell'angolo SE. della penisola cimbrica, fra il lago grande di Plön e il golfo di Lubecca, alla base della penisola della Vagria, è una parte della regione fisica del Holstein (v. holstein), di cui politicamente forma un ritaglio nella zona dei Ripiani Baltici. È attraversato dal fiume Schwartau, affluente della Trave. Fu un vescovato istituito ad Aldenburg (Oldenburg), centro principale degli slavi Vagri, nella prima metà del sec. X e durato fino al 1803. Questa Oldenburg è fuori del territorio dello stato dell'Oldemburgo e appartiene alla provincia prussiana dello Schleswig-Holstein.

Infine il territorio di Birkenfeld, terzo distretto di governo dello stato di Oldemburgo, è incluso nella provincia prussiana del Reno e occupa le pendici orientali del Hunsrück, sino al corso superiore della Nahe (affluente di sinistra del Reno) che nasce nel territorio stesso presso Selbach.

La valle della Nahe è percorsa dalla ferrovia che congiunge Metz a Magonza. Su questa linea, nel territorio di Birkenfeld, si trova Oberstein, città di 10.600 ab., più popolosa di Birkenfeld (che conta appena 2600 ab.) e di Idar (7700 ab.) le quali si trovano ciascuna su una diramazione della ferrovia (v. hunsrück).

Bibl.: G. Rüthning, landeskunde d. Grossherz. Oldenburg, Breslavia 1906; Br. Tacke e B. Lehmann, Die Norddeutsche Moore, Bielefeld e Lipsia 1912.

Conti e duchi di Oldemburgo. - I primi conti dell'Oldemburgo sono nominati nel sec. XI. Cristiano I, vassallo di Enrico il Leone, lo seguì in Italia, ma nel 1168 si ribellò contro di lui; i suoi figli, dopo la caduta del potente duca, divennero principi dell'impero. Nel corso del sec. XIII i conti di Oldemburgo estesero il loro dominio verso il N.: nello Stedingerland conquistato allora in parte costruirono la fortezza di Delmenhorst, che fu per tre volte sede di rami cadetti della casa comitale; Teodorico il Fortunato (morto nel 1440) gettò le basi della potenza della casata, mediante il matrimonio con Edvige, erede del ducato di Schleswig e della contea di Holstein. Suo figlio Cristiano divenne nel 1448 re di Danimarca (nel 1450 di Norvegia, nel 1457 di Svezia), ed ereditò nel 1460 lo Schleswig-Holstein; da lui discende la linea danese, un ramo della quale è la linea di Holstein-Gottorp (v.). Nel 1454 aveva già ceduto la contea al fratello Gerardo il Battagliero (circa 1430-1499), che fu in continua guerra con gli stati limitrofi, specialmente con Brema; venne costretto ad abdicare nel 1483. Il figlio Giovanni XIV (1486-1526) compì la conquista delle terre frisone. Antonio I (conte dal 1526 al 1573) abbracciò la Riforma, ma non abbandonò tuttavia Carlo V, dal quale venne ricompensato con Delmenhorst. Il nipote Giovanni, nel 1575, ereditò Jever e limitò la successione alla primogenitura. Suo figlio Antonio Günther (conte: 1603-1667) fu il migliore e il più fortunato dei conti di Oldemburgo. Ottenne dall'imperatore il diritto di esigere pedaggio sul transito fluviale del fiume Weser, acquistando un sicuro e cospicuo introito allo stato (Ellsfiether Zoll, abolito nel 1803). Seppe restare neutrale e indisturbato durante la guerra dei Trent'anni; lasciò lo stato fiorente e accresciuto di Knyphausen (1624) e Delmenhorst (1647), che era di nuovo passata a una linea cadetta. Morto senza figli, la contea, giusta un patto di famiglia del 1649, passò alla linea danese, a re Federico III di Danimarca e a Cristiano Alberto, duca di Holstein-Gottorp, e Jever fu ceduto alla casa di Anhalt-Zerbst. Dopo qualche attrito, l'Oldemburgo passò in mano della sola linea danese, che lo resse, per mezzo di governatori, fino al 1773, quando Cristiano VII cedette Oldemburgo e Delmenhorst a Paolo duca di Holstein-Gottorp e granduca di Russia, che rinunciò in cambio al ducato di Holstein-Gottorp e ai suoi diritti sullo Schlesvrig-Holstein. Successivamente Paolo cedette l'Oldemburgo a Federico Augusto, vescovo di Lubecca, della linea cadetta di Holstein-Gottorp, sotto il governo del quale Oldemburgo divenne ducato (1777). Per il figlio di questo, incapace di regnare, tenne il governo Pietro Federico Ludovico, vescovo di Lubecca, che poi gli succedette; egli perdette nel 1803 il diritto di dazio sulla navigazione del Weser, ma in compenso Lubecca divenne principato secolare. Nel 1806 l'Oldemburgo fu invaso da Francesi e Olandesi; due anni dopo ritornò alla casa ducale, che aderì alla Confederazione Renana, ma tuttavia perdette nel 1810 l'Oldemburgo, che divenne territorio francese. A compensare il duca di Oldemburgo di queste vicende, il Congresso di Vienna (1815) gli concedette il principato di Birkenfeld (Saar), e il titolo granducale; poco più tardi l'Oldemburgo si accrebbe anche del territorio del principato di Lubecca, secolarizzato nel 1802, e di Jever, ceduto (1818) dallo zar di Russia. Il figlio Augusto assunse nel 1829 il titolo granducale e nel 1848 concedette una costituzione fortemente democratica, modificata poi nel 1852; nel 1854 il granduca Pietro II aderì al Zollverein, e vendette alla Prussia il territorio su cui costruire un porto da guerra (che fu poi Wilhelmshaven). Alla morte del re di Danimarca, essendosi aperta la questione della successione nello Schleswig-Holstein, nel 1863 la casa granducale accampò i suoi diritti, che cedette poi alla Prussia, stringendo con essa una convenzione militare nel 1867. Nel 1871 il granducato di Oldemburgo entrò a far parte dell'impero germanico. Il granduca Federico Augusto, regnante dal 1900, abdicò nel 1918; lo stato libero di Oldemburgo ebbe una costituzione nel 1919. Nel 1932 aderì al movimento nazionalsocialista.

Bibl.: Oldenburgisches Urkundenbuch, a cura di D. Kohl e G. Rüthining, voll. 4, Oldemburgo 1914-28; G. Rüthining, Oldenb. Gesch., voll. 2, 1911; G. Sello, Die Territoriale Entwicklung des Herzogtums Oldenburg, Gottinga 1917 (Atlante); D. Kohl, Zur Entstehungsgesch. der Stadt Oldenburg und ihrer Verfassung, Oldemburgo 1903; id., Gesch. des Oldenburger Landes, Brema 1925.

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