Nepotismo

Dizionario di Storia (2010)

nepotismo


Tendenza a favorire i propri familiari nell’assegnazione di uffici e incarichi. Il fenomeno, caratteristico del clero nell’Età medievale e moderna, conobbe particolare intensità nei secc. 15° e 17°. Per quel che riguarda il n. papale se ne distinguono due tipologie. Tipico della prima Età moderna è il «grande n.», caratterizzato dalla prerogativa che i pontefici s’attribuirono di infeudare territori del dominio a consanguinei. Pio V nel 1567 vietò la pratica, col che si entrò nel tempo del «piccolo n.», caratterizzato da una burocratizzazione della figura dei parenti del papa, che godettero di ruoli riservati all’interno della Curia, molti dei quali legati a funzioni di comando militare. Ciò premiò in partic. il cardinale nipote, che divenne il perno della struttura di governo pontificia, l’equivalente del primo ministro o del favorito attivo in altre monarchie contemporanee. Tale ruolo si impose soprattutto in virtù della natura elettiva del papato: i pontefici avevano necessità di poter contare su collaboratori del tutto fedeli, a loro strettamente legati ed estranei ai giochi di carriera che caratterizzavano la Corte romana; distaccati in primo luogo dagli scenari legati all’elezione del nuovo papa che avrebbe inevitabilmente creato una nuova squadra di governo all’insegna della discontinuità col predecessore. Urbano VIII conferì al cardinale nipote il titolo di soprintendente dello Stato pontificio, garantendogli una ulteriore legittimazione formale. Il cospicuo trasferimento di risorse pubbliche a beneficio dei parenti dei papi generò già nel 17° sec. un dibattito sull’opportunità della pratica. Dopo un tentativo andato a vuoto operato da Innocenzo XI, che si vide bocciare clamorosamente la bozza di bolla antinepotista dal collegio dei cardinali, il n. venne formalmente abolito da Innocenzo XII nel 1692. La figura del cardinale nipote non scomparve, ma nel secolo successivo molti nipoti godettero del ruolo di Segretari dei Memoriali, ufficio che venne con ciò a godere di una inedita centralità all’interno della struttura di governo. Il n. sopravvisse così all’abolizione operata da Innocenzo XII: papa Pio VI (1775-99) fu per es. scopertamente nepotista. La figura del segretario di Stato, quella che avrebbe poi sostituito il ministro consanguineo del papa, si sarebbe definitivamente consolidata solo all’inizio del sec. 19° col cardinale E. Consalvi.

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